SEO Onsite: Domini, Link, Tag e Qualità a confronto

Da Seomarketingwebnet @SeoMWnet

L’ottimizzazione dei siti web parte da precetti ormai fissi e immutabili. Per fortuna, non sempre è meccanico poter ottenere un buon posizionamento nella Serp di Google, a meno che non si punti a fornire un servizio mediante “robot” e “per robot”. Ma il più grande motore di ricerca mondiale ha altri obiettivi. Obiettivi che si coniugano con le “vere” esigenze degli utenti, e che affondano i loro cardini nella “vera professionalità” del SEO.

Per chiarire meglio l’importanza dei dati interni al sito, della struttura e della qualità dei contenuti al fine di ottimizzarlo per i motori di ricerca, vi invitiamo a osservare il grafico che abbiamo preparato. Ci concentriamo sui “nomi a dominio“, sui “link e permalink“, sui “metatag e tag“, sulla “qualità di contenuti e grafica“.

SEO: L’importanza della scelta del dominio

La scelta del dominio, nel corso degli anni, ha perso (almeno così sostengono in tanti del settore) la sua pregnanza per la SEO Onsite. Eppure, possiamo notare come anche nel 2012 l’importanza della scelta del “nome a dominio” era rilevante ai fini del posizionamento in SERP. E allora, scegliere un dominio funzionale al proprio business (un po’ come il nostro sito “seo-marketing-web”), con parole chiave interne, può avere una qualche rilevanza anche nel 2013. Ovviamente il tutto deve essere visto in un’ottica più a largo raggio: si parla ad esempio di penalizzazione (non ancora in Italia) di Google per i nomi a dominio con “exact match”, che non abbiano però una qualità di contenuti e una contestualità tale da farli primeggiare. Insomma, un’importanza media per i nomi a dominio.

SEO “nel sito”: Link e Permalink

Per quanto concerne l’architettura del sito, i vari permalink (ossia i link testuali, che, da soli, descrivono il contenuto della pagina) e i link interni hanno un’importanza sempre crescente. Abbiamo potuto notare come i link scritti in maniera “pulita” e chiara vengano indicizzati prima e meglio da Google. Ora, non è detto che un link pulito primeggi in assoluto, perché i fattori legati al suo posizionamento in SERP sono molteplici e diversificati, ma è comunque in ottimo punto di partenza. Altro aspetto da non sottovalutare è la profondità dei link: è dato pensare che lo Spider di Google venga facilitato, nel suo passaggio sulla pagina, per indicizzare al meglio i contenuti, da link poco profondi. Ossia, link che non abbiamo al loro interno una profondità maggiore ai tre livelli (es. “nomedominio.it/categoria/titolo-pagina” e non “nomedominio.it/categoria/sotto-categoria/tag/titolo-pagina”) verrebbero privilegiati perché più semplici e immediati.

Esito: in crescita nel 2013.

SEO e ottimizzazione HTML: Tag e metatag

Per quanto concerne i tag e i metatag, come è possibile notare anche dal grafico, la loro importanza è sempre costante nel tempo. Infatti, un facile lettura del codice da parte dello spider di Google facilita l’indicizzazione della tua pagina, e, di conseguenza, il posizionamento secondo parole chiave. Bisogna sempre tenere a mente come avviene il passaggio del robot di Google: Dall’alto verso il basso, lo Spider analizza,

  1. Il link della pagina e il nome a dominio
  2. Il metatag “Title”
  3. Il metatag “description”
  4. Il contenuto della pagina
  5. Il metatag “keywords”

A proposito di questi ultimi, abbiamo modo di rilevare che i tag veri e propri, ossia le keywords, se utilizzati con coerenza, parsimonia e qualità, hanno una loro pregnanza a fini di posizionamento. Con questo vogliamo andare contro il 90% degli esperti, i quali (secondo noi a torto) non ritengo i tag importanti.

SEO e Qualità: obiettivi Google

La crescita esponenziale dell’importanza della qualità di contenuti all’interno delle pagine (evidenziata nel grafico), della rilevanza contestuale con le parole chiave e della qualità grafica del sito evidenzia come Google abbia sempre di più come fine ultimo (come il 90% dei casi sul web) la soddisfazione dell’utenza. “Io cerco e trovo quello che mi serve”. Ci allontaniamo sempre più dalla meccanicità del motore, avvicinandoci sempre di più alle capacità di ricerca del “cervello umanizzato” di Google.


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