Capita a volte di fare viaggi inaspettati.
E di pensare ovviamente alle strade tortuose e imprevedibili che ti hanno condotto lì, alla possibilità di arrivare dall'altra parte del mondo, in un luogo che mai avresti pensato di visitare. Letteralmente e metaforicamente.
A me è successo quindi di trovarmi a Seoul, in un periodo storico in cui tutti mi dicevano ma sei pazza, ma cosa parti a fare, ma vai a farti ammazzare bla bla bla.
Ma ci sono strade che sai essere sicure, a dispetto di tutte. E così è stato. Un'esperienza bellissima, che ha aperto uno spiraglio su una parte di mondo che avevo sempre trascurato e mai pensato mi avrebbe appassionata. E invece.
Seoul (la cui pronuncia corretta è Soul, proprio come 'anima') è una città enorme, moderna, tecnologica, in cui i retaggi del passato sono quasi confinati, quasi devono contendersi spazio con i grattacieli e le strade ampie.
E' una città che lascia però spazio al verde, ritagliandosi in mezzo al caos delle oasi enormi e meravigliose.
E' una città in cui non si respira affanno e il costo di cibo, servizi e trasporti è irrisorio se paragonato ai nostri.
E allora eccola, la mia Soul.
Partiamo dal cibo! :)
La cucina coreana è - inaspettatamente - molto piccante. Quasi ogni piatto è piccante, ma alla fine si riesce tranquillamente a farci l'abitudine. La cucina coreana è una cucina "comune" nel senso che la maggior parte dei piatti prevede una griglia o una padella centrale dalla quale tutti i commensali attingono, con le bacchette, e senza piatti personali.
Essendo una megalopoli, ovviamente, Seoul è pienissima di commistioni, in particolare di caffè pseudo-francesi e di catene americane (per inciso e curiosità: un Menù completo da McDonald costa 3.50€)
In ordine orario:
1 - Corean BBQ: la carne coreana è molto pregiata e conosciuta soprattutto in oriente. La cucina coreana è di per sè a base di carne, e devo dire che avendone provata di più tipi posso dire che è davvero ottima.
Il bbq è personale, nel senso che al tavolo viene servita carne fresca (in genere tagliata la momento da un piccolo banco macelleria a vista nel ristorante) che i commensali grigliano su un bbq formato da una specie di buca nel tavolo e con le braci ardenti che vengono cambiate spesso, per evitare che si raffreddino. Di "contorno" tante ciotoline diverse con alghe in brodo, kimchi (cavolo piccante lasciato a macerare in salamoia), cipolle, aglio etc.
2 - Bibimbap: altro piatto tipico coreano, questa volta vegetariano. E' un piatto caldo, a base di riso e verdure servite all'interno di una ciotola di ghisa rovente. Gli ingredienti sono mescolati con un uovo sbattuto al momento. E' un piatto tendenzialmente insapore, che mi è davvero piaciuto poco a differenza di tutto il resto.
3 - Bulgaki: una padellata di pollo, spezie piccanti, gnocchi di riso (ottimi!), spaghetti e formaggio. Come il bbq la carne viene cotta direttamente nel padellone al centro del tavolo, insieme a tutti gli altri ingredienti. Dal padellone i commensali si servono in piccole ciotoline. Se si riesce a superare lo shock della combinazione rovente+piccante il piatto è favoloso!
4 - Baburger: e qua il merito va tutto ai liceali coreani, che nella cittadina di Suwon assediavano questo piccolissimo locale. L'associazione "studenti = cibo porcoso a poco prezzo ma ottimo"è valida in ogni parte del mondo, e infatti abbiamo scoperto gli hamburger di riso! Bab infatti in coreano (pronunciato pap) è il riso. Quindi: riso sopra, ripieno, riso sotto. Tutto da schiacciare e mangiare con le mani. Ottimo. Vorrei potervi dire cosa c'era dentro ai nostri Baburger, ma essendo il menù solo in coreano e parlando le signore solo coreano io ho scelto indicando due righe sul menù, e ho mangiato ciò che ci è stato servito, qualunque cosa fosse. Ed era squisita!
5 - Animal cupcakes: la metropolitana di Seoul è un enorme centro commerciale. Potete trovare caffè, panetterie, negozi di ogni tipo. E noi ci siamo imbattuti in una catena di cui ora mi sfugge il nome, specializzata in cupcakes. Non potevamo non provare queste due meraviglie, mangiate a malincuore per quanto erano belle. La pecora è alle mandorle e il leone è al cioccolato.
6 - Tea: la cerimonia del tè è un momento molto importante a livello di tradizione culturale. Abbiamo anche eseguito l'intera cerimonia nella Hanok (casa tipica) dove abbiamo soggiornato, ma in questa immagine voglio mostrarvi il tè così come ci è stato servito in una caffetteria bellissima ad Insadong, una via un po' troppo turistica per i miei gusti, ma in cui valeva la pena fermarsi.
7 - Pancakes: esiste anche la versione coreana dei pancakes, che abbiamo imparato a cucinare nell'hanok. A differenza dei pancakes americani, sono salati, con verdure e pasta. A volte si possono trovare anche nelle bancarelle di street food. Li abbiamo provati anche lì e devo dire che non avevano nulla da invidiare ai nostri ottimi pancakes. Questi in fotografia sono dei pancakes al cioccolato con gelato alla vaniglia mangiati al Flying Pan, un locale molto bello, specializzato in brunch e pancakes a Etaewon, il quartiere della base americana. Favolosi è un eufemismo.
8 - Snow Spoon: come premesso, Seoul è una commistione di stili e di cucine da ogni parte del mondo e non poteva dunque mancare il gelato. Vivendo per fortuna nel paese del gelato, ho voluto provare questo gelato-fai-da-te. Ce n'è uno anche a Milano, con un nome diverso, e sono curiosa di andare a provarlo per un confronto. Nel locale di Seoul potevi scegliere i tuoi gusti di gelato, i vari topping (scaglie di cioccolato, biscotti, cereali, frutta etc.) e le salse (miele, fragola, cioccolato). Si andava alla cassa a pesare il gelato e poi si pagava. Sorprendente il prezzo: pur essendo un locale iperchic e iper trendy quella coppona con tre gusti di gelato, sei vari topping (io non mi tiro mai indietro): 1.50€ circa!
Fate vobis.
-TO BE CONTINUED-