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Sepensassi alla scuola

Da Seavessi
Questo post partecipa alla giornata di blogging sulla scuola italiana.Sepensassi alla scuolaSeavessi voleva scrivere un bel papiro pieno di colte citazioni - ok, va bene, le citazioni magari no eh che non sono il mio forte – e di dotte ragione per cui Seavessi pensa che la scuola pubblica sia meglio della privata.Ma Seavessi ha scoperto che le vengono meglio gli elenchi, per cui:10 cose che Seavessi pensa sulla Scuola Italiana
  • Seavessi è andata sia in scuole pubbliche che in scuole private. Le private erano indubbiamente più belle, comode e attrezzate, nelle pubbliche ha imparato più cose e meglio.
  • Seavessi è una bieca tradizionalista che ritiene che a scuola bisogna imparare a leggere, scrivere e far di conto e magari ecco, il corso di lingua piemontese (alle elementari)  lo lasciamo perdere e facciamo un’ora in più di matematica. Per questa ragione Seavessi pensa che bisognerebbe fare un passo indietro e smettere di caricare le maestre di strambi programmi di utilità dubbia, e lasciare che facciano il loro lavoro in pace. Pazienza se il pargolo arriva in prima media e non dice cerea, l’importante è che non dica se avrebbi.
  • Seavessi ha amato moltissimo anche la scuola privata dove sono andate lei e Ziabella. Ancora oggi quando vede in giro le sue suorine si sdilinquisce.
  • NonnoG e NonnaG, però, hanno potuto scegliere e hanno scelto (e pagato) per quella scuola privata. Quando Seavessi ha cercato di iscrivere l’Infanta al nido comunale della Piccola Città, l’impiegata le ha praticamente riso in faccia perché Seavessi è residente nel Paesino, ahahah signora io la domanda gliela faccio ma non ci speri.  L’Infanta è andata al nido privato e Seavessi per due anni ha pagato l’equivalente di un discreto mutuo. Si è comunque trovata benissimo, ma NON E’ STATA UNA SUA SCELTA.
  • Quanto sopra è sbagliato, per così tanti motivi che altro che un elenco in 10 punti.
  • La scuola elementare è di un’importanza inimmaginabile. Chi si perde lì si trova già alle medie a rincorrere, e certe cose non le imparerà più, non le introietterà nel modo profondo possibile in età da elementari. Bisognerebbe buttarci dentro un pozzo di soldi, e benedire ogni singolo euro speso per le scuole elementari.
  • Mica son tutte rose e fiori. Anche Seavessi ha avuto maestre e professori che ecco, magari se facevano qualcosa d'altro di se stessi era meglio, per loro e per un sacco di ragazzi. Ci deve essere da qualche parte un qualche intelligentone in grado di inventarsi un modo per valutare anche gli insegnanti, troviamolo e poi facciamo come dice lui. Gli insegnanti – quelli veri -  han solo da guadagnarci.
  • La scuola del Paesino ha finestre enormi che danno sulla campagna aperta. Seavessi ricorda certe giornate d’inverno in cui guardava fuori e vedeva i mulinelli di fiocchi di neve, e lei e gli altri bambini aspettavano di uscire per andare a fare gli angeli di neve nel cortile.
  • Domenica sera Seavessi si è trovata in casa, a tradimento, due compagni di asilo Infanteschi, un bimbo cinese e una bimba indiana. Avrebbe voluto fotografarli tanto erano belli, e tanto giocavano bene insieme pur parlando tre lingue diverse. Seavessi avrebbe voluto andare a prendere le maestre e baciarle in fronte, anche se la stanno facendo dannare per recuperare 10 bottoni di colori diversi.
  • Seavessi non vede l’ora che l’Infanta guardi la neve dalle finestre della scuola.


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