A seguito di una verifica fiscale, eseguita nei confronti di una società di capitali con sede in Lauria, la locale Compagnia della Guardia di Finanza, su disposizione del G.I.P. del Tribunale di Lagonegro, ha sequestrato alcuni terreni (per un totale di 1 ettaro e mezzo), un fabbricato rurale, siti in agro di Lauria, ed alcuni conti correnti, per un totale di 120.000 Euro.
La ditta, operante nel campo delle costruzioni edili, avrebbe omesso di dichiarare al fisco i guadagni realizzati in vari anni, ma soprattutto nel 2009, ammontanti a circa Euro 700.000. L’omissione ha comportato l’evasione delle imposte dovute per circa 185.000 Euro. Di conseguenza, è stata inoltrata una denuncia penale a carico del rappresentante legale della società, per la violazione del Decreto Legislativo nr. 74/2000, con il conseguente sequestro dei beni intestati.
Il sequestro rientra nelle disposizioni di contrasto all’evasione fiscale, modificate recentemente, con l’introduzione della cosiddetta confisca “per equivalente” in ambito tributario: uno strumento utile ad aggredire i beni, mobili ed immobili, nella disponibilità degli indagati per reati tributari, laddove non fosse possibile recuperare le liquidità.
Nell’ambito di competenza del Tribunale di Lagonegro, limitatamente all’area lucana, è la prima volta che viene applicato il provvedimento in parola: in tal modo è stato assicurato all’Erario il valore corrispondente alla somma occultata al fisco da parte dell’imprenditore lauriota.
Già nel mese di agosto, comunque, la Compagnia della Guardia di Finanza di Lauria aveva utilizzato lo strumento del sequestro per equivalente “pizzicando” un imprenditore abruzzese che aveva localizzato fittiziamente delle attività imprenditoriali in Basilicata, al solo fine di frodare l’I.N.P.S. (Operazione “Abruzzo – Basilicata ghost to ghost”). In quell’occasione i finanzieri di Lauria si erano recati in provincia di Chieti per sequestrare alcuni immobili.