
E da qualche minuto che è appena rientrato in casa da Bunju quando Kurt sente bussare con insistenza alla porta.
Rapido va ad aprire e si ritrova dinanzi una Zoe tutta frizzi.
Per l’occasione la donna indossa un abitino a balze, che le arriva sopra il ginocchio, di un tessuto di cotone fiorato (i fiori, piccoli e delicatissimi, sono bianchi su un fondo blu- notte), un unico giro di perle coltivate intorno al collo per dare lucentezza al volto e un paio di ballerine di morbida nappa bianca.
I capelli, come sempre, li ha raccolti a chignon sulla nuca.
Il trucco leggero è perfetto.
E il suo profumo, il classico Chanel, mette il “punto” all’insieme.
Abbigliata così l’infermiera pare molto più giovane della sua età (pensa tra sé e sé Kurt) e la sua persona comunica, manco a dirlo, quella freschezza adolescenziale tipica delle giovinette ai loro primi appuntamenti.
Beviamo qualcosa, carissima- le dice con gentilezza mentre le cinge col braccio le spalle.
Sì, molto volentieri-risponde lei.
E ricambia con un sorriso che è inequivocabile promessa.
I due, in veranda, sulle chaises longues optano per un succo di ananas, che poi è l’unica risorsa della casa, che si possa in quel momento reperire in un frigo mezzo vuoto.
Con l’incertezza del partire o del restare, infatti, Kurt non ha fatto ultimamente la spesa e la visita a padre Alex lo ha distratto ulteriormente dalle consuete incombenze pratiche.
Del resto il commissario, anche quando è a Ystad, preso dal lavoro, dimentica spesso di pranzare o di cenare e si risolve, all’ultimo momento, con un tramezzino o un panino al bar.
Quello situato nei pressi dell’ufficio, dove lo conoscono e lo trattano da amico.
E la gastrite poi,com’è naturale con un certo genere di pasti, finisce che spesso gli tiene compagnia.
Ti trovo bellissima- azzarda Kurt mentre inizia a sorseggiare il succo d’ananas.
E, intanto, lascia scivolare la sua mano sulla coscia di lei, che è comodamente sdraiata in posizione di languido abbandono.
Grazie, Kurt.Sei molto gentile. Io cerco di tirarmi su come posso e questo specie dopo tante ore di lavoro stancante - replica.
Credo che lo facciano un po’ tutte le donne quando hanno intenzione di piacere al loro uomo -soggiunge.
E io sono qui,appunto, per te- completa disinibita.
Il desiderio crescente in Kurt lo lascia quasi senza parole. Lui è uomo d’azione. Non è un poeta. Non sempre sa trovare le parole giuste quando è con una donna.
Per vincere l’imbarazzo del momento, prende il bicchiere dalle mani di Zoe, la invita ad alzarsi mentre non può fare a meno, anche grazie a un movimento un po’ maldestro della donna, di gettare un occhio alla lingerie raffinata, che si cela sotto l’abito,tulle e seta, e la bacia, attirandola a sé con determinazione da macho.
E lei , naturalmente, ci sta.
Un attimo dopo sono nella camera attigua alla sala.
E più che parole dall’esterno s’ode amplificato il cigolio della rete del lettone.
Ma il tempo vola e Zoe, come preannunciato, in serata ricorda a Kurt dell’ impegno.
Così fanno entrambi una doccia rapida e si salutano con la promessa di ritrovarsi presto.
Kurt non chiede alla donna dove è diretta. Lo vorrebbe.
Ma non ha intenzione di rovinare tutto.
E, comunque, rimane inquieto.
Per ingannare il tempo accende la tv e fa un po’ di zapping ma non c’è niente che lo interessi davvero.
Spegne e si rimette a letto.
Cerca qualcosa da ascoltare alla radio e gli capita d’imbattersi in Watch What Happens di Oscar Peterson.
E, intanto, gli ritorna in mente l’ambiguo dottor Wung e i suoi intrallazzi poco chiari. E l’intesa mafiosa con Julius.
(continua…)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
