SERBIA: Fascisti di tutti i paesi, unitevi!

Creato il 14 febbraio 2012 da Eastjournal @EaSTJournal

di Filip Stefanović

Da sinistra: Milikić (Nacionalni Stroj), Fiore (Forza Nuova), Gorjačev (Obraz), sconosciuta, Mirović (Partito Radicale Serbo).

Mercoledì 1 febbraio, presso il Parlamento di Belgrado si è tenuto un incontro tra i leader dei principali movimenti neofascisti serbo, italiano e russo. Ad ospitare l’incontro è stato Dejan Mirović, sostituto segretario generale del Partito Radicale Serbo. I Radicali sono un partito nazionalista che ha avuto grande fortuna negli anni ’90, governando per dieci anni a fianco dei Socialisti di Slobodan Milošević, e sotto l’influente guida del fondatore e presidente Vojislav Šešelj – che dal 2003 dirige il movimento dal suo gabinetto di 15m² presso l’Unità di Detenzione del Tribunale Penale Internazionale per l’ex-Jugoslavia, all’Aia. Le otto accuse per crimini contro l’umanità non hanno certo impedito a Šešelj di presentarsi – per corrispondenza – alla testa dei Radicali per le elezioni politiche del 2007, totalizzando il 28,6% dei voti (oggi, anche a seguito della scissione avvenuta tra i fedeli di Šešelj e i Progressisti di Toma Nikolić, i Radicali contano molto meno). Questo giusto per inquadrare l’ospite di casa; passiamo ora agli invitati.

La sede del Partito Radicale Serbo all’Aja.

In una foto ricordo (in testa all’articolo), scattata probabilmente con un telefono cellulare, si riconoscono, in ordine, Miodrag Milikić, membro del movimento neonazista serbo Allineamento Nazionale (Nacionalni Stroj), Roberto Fiore, fondatore di Forza Nuova, Ilija Gorjačev, del movimento russo Obraz, una rossa sconosciuta e il radicale Dejan Mirović.

Piccoli serbi si preparano per le vacanze in Italia.

I camerati hanno avuto così occasione di confrontarsi sulle ultime novità politiche dei rispettivi paesi, auspicando per il futuro una più intensa e fruttuosa collaborazione reciproca: da un lato, i fascisti russi e quelli italiani hanno considerato l’ipotesi di viaggi congiunti per visitare le enclavi serbe del Kosovo, mentre per l’estate si prevedono campi estivi in Italia, dove non mancheranno costruttive tribune politiche.

Miodrag Milikić è stato condannato, nel 2006, a quattro mesi di carcere per aver fatto irruzione, assieme ad altri e sotto il coordinamento di Goran Davidović detto Führer, ad un convegno antifascista tenutosi alla Facoltà di Filosofia di Novi Sad, salutando con minacce e schiaffi alcuni dei presenti. In seguito alla pubblicazione da parte del giornale serbo e-novine della notizia di questo vertice strategico nella sede del più importante organo istituzionale del paese, Veljko Odalović, segretario generale del Parlamento, nonché membro del Partito Socialista Serbo, ha ribadito il diritto dei Radicali di portare chi vogliono, e che è compito del Ministero degli Interni di valutare l’ammissibilità di volta in volta dei soggetti invitati per garantire la sicurezza del parlamento. A tal proposito, conclude Odalović, “è risaputo che venivano fermate persone ricercate dalla polizia, e anche una prostituta”.


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