”Ai nostri occhi – ha spiegato Schulz, che ha discusso con Dacic insieme al presidente della delegazione dell’Europarlamento per le relazioni con la Serbia, Eduard Kukan – uno sviluppo pacifico delle relazioni fra Serbia e Kosovo deve terminare con un riconoscimento reciproco”. Per arrivare al riconoscimento reciproco fra Pristina e Belgrado ”siamo ben consci – ha proseguito Schulz – che c’e’ molto lavoro e ci sono molti ostacoli davanti”. Senza entrare in dettagli che spettano alle diplomazie, ”lo scopo per il Parlamento europeo – ha precisato Schulz – e’ che la Serbia entri nell’Ue e risponda ai criteri, ed e’ chiaro che relazioni pacifiche e sostenibili fra i due paesi e’ il nostro obiettivo, difficile da raggiungere adesso, ma non impossibile”.
Schulz non risparmia una critica anche per gli Stati membri: una delle difficolta’ infatti e’ che all’interno della stessa Ue ci sono cinque paesi che non riconoscono Pristina (Spagna, Slovacchia, Romania, Grecia e Cipro, ndr) quindi ”non solo chiediamo alla Serbia di riconoscere il Kosovo – ha affermato il presidente dell’Europarlamento – ma dobbiamo fare anche noi il nostro lavoro nell’Ue”. Nel frattempo ”quello che sottolineiamo oggi – ha concluso Schulz – e’ che al di la’ delle necessita’ diplomatiche dobbiamo assicurare la pace e non la violenza: questo e’ l’obiettivo numero uno”. (ANSA)