Scritto da: Susy
Serdar Özkan La timidezza delle rose (Bompiani, 2010, € 9,90, pp. 217). Sulla copertina del libro si legge “Se vi piacciono i libri come Il piccolo principe o l’Alchimista, amerete la Timidezza delle rose”. Io ho amato molto Il piccolo principe che considero tuttora uno dei miei libri preferiti. Penso anzi che bisognerebbe di tanto in tanto rileggerlo. Un po’ meno ho amato L’Alchimista; e devo riconoscere che La timidezza delle rose non mi ha conquistata. Ammetto che sono stata tentata di abbandonare. Ho fatto uno sforzo di volontà per continuare la lettura ed arrivare alla fine.
Forse perché non ho trovato la storia poi così originale. Forse perché, a tratti, ho colto una sorta di “forzatura”.
Insomma, non ho divorato le pagine arsa dalla curiosità ed impazienza di arrivare alla fine.
Il concetto di fondo di tutto il romanzo è “conosci te stesso” e di conseguenza “ama te stesso per quello che sei”.
Parte della storia si svolge in Turchia, a Efeso, un posto bellissimo che ho visitato e che ho apprezzato molto.
Come ne Il piccolo principe, anche in questo romanzo tra i “personaggi principali, e fulcro della storia, ci sono delle rose, da cui, ovviamente il titolo La timidezza delle rose, ed una donna alla ricerca del suo vero io ed alla riscoperta di sé.
Mi ha delusa la prevedibilità, per certi versi della storia, la citazione di concetti triti e ritriti, letti e riletti, sentiti e risentiti.
Certo è solo la mia opinione e probabilmente avvicinandomi a questo libro, mi aspettavo una storia più profonda e/o avvincente, forse l’ho trovato per l’appunto
troppo simile per contenuti e riferimenti a i due romanzi citati in copertina.
Forse sono una lettrice troppo esigente ed una storia semplice come quella contenuta su La timidezza delle rose, mi ha lasciata con l’amaro in bocca.
Fatemi sapere, se lo avete letto, cosa ne pensate.