Ma in realtà non è così. L'abitudine ai social network e alla loro immediatezza, ha sicuramente spostato l'attenzione mia e di moltissime altre persone, verso lidi virtuali differenti. Però è un vero peccato: il blog era la mia casetta virtuale dove tutti entravano, senza bisogno di registrarsi; uno spazio virtuale ma decisamente open, dove oltre a mostrarvi "cose", c'era un sacco di divertimento (direi puro, sano e distensivo "svacco"), dove si chiacchierava di ogni cosa, anche non inerente alla creatività.Un po' mi manca quel raccontarsi e quell'atmosfera giocosa, sarà possibile tornare a respirarla? Forse sì... forse no...PERO' VALE LA PENA DI PROVARCIHo in mente un uso forse differente, una via di mezzo tra il microblog e il social; magari funzionerà questa idea.
Disordinati appunti di una testa disordinata in un disordinato lunedì mattina di pseudo inverno
Intanto vi faccio un riassuntino dell'ultimo periodo.
Prima di Natale ho partecipato a qualche mostra mercato, spesso graziata da condizioni metereologiche favorevoli (a dispetto delle previsioni catastrofiche)
Allestimento Natale in Borgo Cavour TV
dove oltre ai bijoux, ho portato anche accessori e cappelli.
Ho riscoperto il piacere dell'uncinetto, tecnica che adoperavo agli esordi, per la creazione di berretti e cloche dal gusto vagamente retrò; mi sono immersa nel piacere di toccare filati, di comporli a mio piacimento per ottenere spessori e colori giusti.
Per i miei cappelli solo filati cicciottelli (orgogliosamente only made in Italy)
Non mi sono dimenticata di recuperare il recuperabile. Da 'adorabili resti' sono nate pochette e borse.
Pochette in jeans, velluto da arredo e tartan (shop)
Nel frattempo mi sono dedicata alla figliolanza, in particolare al mio complicato adolescente, fastidiosamente "bullato" perchè non omologato e tendenzialmente incazzato col mondo intero (a volte pure con ragione). Magari sull'argomento bullismo uscirà uno dei miei post bollenti.
Ora mi sto proiettando verso la Primavera e l' Estate, stagioni che amo e mi danno un senso di rinascita quasi celestiale; la mia amica Verena si è ritrovata con un mare di ritagli di tessuto interessanti, che a sua volta ha girato a me. Lo sapete: adoro lavorare con cose che finirebbero nella spazzatura. Ma a conti fatti chi potrebbe mai dire che questi cappelli sono fatti con avanzi di tessuto di sartoria?
Cappello parasole Radiant Orchid (shop)
Cappello cloche Amore misterioso (shop)
Questo è tutto o quasi; ho la memoria notoriamente cortissima e probabilmente ho tralasciato dettagli curiosi dei mesi trascorsi (ma poi che riassunto sarebbe se mi dilungassi?).
Per ora concludo. Mi chiedo se sarò in grado di portare avanti l'idea di blog che mi è venuta.Se non ci riesco siete autorizzati al lancio di ortaggi in mia direzione (a questo punto però meglio se freschi, magari pure bio, che non si butta via niente!)