Ci sono cose che non ti aspetti. Ci sono cose che non ti aspetti e compaiono lì,davanti a te,davanti al tuo volto sorpreso. Ma se ci pensi bene,tutto alla fine si incastra perfettamente,ogni battito d’ali di farfalla crea il suo effetto.
Qualche giorno fa guidavo distrattamente per le strade della città,senza una meta precisa e con il buon umore abbandonato in un vicolo stretto e buio,ad aspettare la sua dipartita. E quindi,così d’impulso,decido di andare a salvare qualche libro. Si,sono una salvatrice di libri.È un mestiere duro,pieno di sacrifici e decisamente poco remunerativo. Anzi direi dispendioso. Mi infilo in un mercatino dell’usato che avevo notato in quella zona,entro e vengo travolta dall’odore stantio del tempo,di quello vecchio,che non vuole più nessuno. Mi guardo intorno e noto con grande gioia le tre gigantesche librerie piene di polvere e parole. Mi metto a guardare i libri uno ad uno. Mi capitano tra le mani alcuni classici,tra cui I fluer du mal (che però ho abbandonato perchè prenderne una quarta copia sarebbe stato eccessivo), tani libri fantasy e altrettanti di V. Massimo Manfredi. Scosto qualche libro sconosciuto,ridacchio alla vista di “Fallo felice. Da donna a donna: tecniche esplicite per farlo impazzire sul pavimento, sul tavolo di cucina, o più semplicemente a letto” (il poveretto si è addormentato prima che la moglie finisse di leggere il titolo!) e,ormai presa da rincretinimento adoloscenziale, leggo “Scopone:tutte le tecniche” pensando alle casalinghe arrapate che si eccitano per 50 sfumature di grigio e poi abbandonano questi libri didattici. Dopo qualche minuto mi accorgo che parla del gioco di carte. Odio le carte. La pelle delle mie mani stava diventando secca,immersa in quella polvere,in quelle parole che qualcuno non vuole più. E poi lo vedo. Lo vedo e non ci credo.
È almeno un mese e mezzo che ogni volta che entro in libreria tengo in mano un preciso libro,ne leggo la trama che so a memoria e penso “No,farebbe troppo male”. Perchè ci sono libri che mi spaventano,che vanno a toccare corde che non devono vibrare. E lo lasciavo li,con la sua sgargiante copertina ad osservarmi mentre sfioravo altre pagine. E poi me lo trovo davanti senza averlo nemmeno cercato, “Venuto al mondo”, a 5 euro anzichè 14. So già con chi andrò a letto quella sera.
Serendipity.
E ripenso a quella volta che ero in bicicletta e una macchina mi ha colpita così forte da farmi volare per terra e la mia testa è arrivata a qualche millimetro dal selciato,sfiorandolo appena. E penso che sarei potuta essere uno di quei fratelli o sorelle che mi hanno preceduta,ma non sono mai nati. E penso a quel momento perfetto,in cui i nostri gesti e le nostre parole si sono legati perfettamente.
La tua mano colpisce il mio bicchiere.
La birra cade per terra,annerendo il selciato.
I tuoi occhi un po’ imbarazzati si tuffano nei miei,la tua bocca si apre in quel sorriso che non sapevo avrei imparato a conoscere così bene.
“Come posso farmi perdonare?”
E le parole escono dalla mia bocca come se non mi appartenessero. “Esci con me”.
V.
Ps. Raccontatemi un po’ di vostra serendipità!