Sergio Rizzo, ricco fustigatore della Casta di cui fa parte, viene smentito clamorosamente dal deputato Luciano Pizzetti

Creato il 29 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

“Giudichino i lettori” era l’invito di Sergio Rizzo al termine dell’articolo scritto sul Corriere della Sera (cliccare qui) e qui c’è un lettore che giudica, e si tratta proprio del protagonista: il bersaglio polemico Luciano Pizzetti. Il deputato cremonese, letto l’articolo di Sergio Rizzo, che tra l’altro non ha mai incontrato (“E’ un membro della Casta che s’ingrassa parlando della Casta, almeno venisse a confrontarsi sulle cose che scrive, il dottor Rizzo”), spiega le ragioni per cui ha respinto come relatore un decreto governativo che prevedeva un eccesso di controllo sulle spese degli enti autonomi locali.

Luciano Pizzetti, deputato del Pd

Ascoltiamo il nostro parlamentare: “Nell’atto che abbiamo compiuto e che ho proposto come relatore c’era, nel diverso articolato, l’approvazione per i tagli ai costi della politica. E abbiamo risposto al governo: ‘Procedi spedito’. Mentre per quanto riguarda gli interventi sulla parte costituzionale, in particolare sul fatto che la Corte dei conti, non fosse che fosse chiamata a controllare le spese, questo ci sta, non contesto, ma c’è un punto che dice che la Corte dei Conti deve assumere la funzione di controllo preventivo di legittimità degli atto. Quando si arrivasse a questo non solo non c’è più federalismo, ma nemmeno c’è più autonomia regionale, perché prima di fare qualsiasi cosa io devo venire da te a chiederti se la posso fare. Un controllo è che tu mi controlli se io spendo male, ma tu non puoi controllare ciò che io voglio fare. Altrimenti torniamo allo Stato dei Prefetti. Poi c’è un altre parte interessante. Se Perri ad esempio vuole cambiare il responsabile dei servizi finanziari deve chiedere un parere preventivo alla ragioneria dello Stato. Ma a che punto siamo? Ma Rizzo li legge i provvedimenti prima di scrivere o ciancia, ciancia, ciancia? Ecco quello che noi abbiamo contestato è questo. Tu non puoi  cambiare con un decreto l’ordinamento della Repubblica, che è formata dalle Regioni, dalle città metropolitane, dalle Province e dai Comuni, tutti pari livello. Si vuol fare un’altra cosa? Allora si cambia la Costituzione. Ma che cosa c’entra questo con i controlli, i soldi, la Casta, non la Casta, i tagli ai costi della politica. Quello che non è accettabile è usare Zambetti, Fiorito e tutti i maiali che girano per la politica per far saltare il quadro costituzionale. Fino a dieci mesi fa se non c’era il federalismo era un disastro, e adesso che cosa diciamo, che è tutto il contrario? Ma dico, un minimo di decenza, da un punto di vista intellettuale”.

Il decreto è arrivato sull’onda dell’indignazione degli ultimi scandali, ma qualcosa non convince: “Il decreto – continua Luciano Pizzetti – è stato richiesto dai presidenti delle Regioni, i quali però hanno tutti gli strumenti per intervenire per conto proprio. Dopo di che lo Stato farà la sua parte, ma intanto le Regioni devono fare la loro. Però non è che possiamo fare un’operazione che fa saltare il sistema repubblicano perché c’è Fiorito e perché c’è Zambetti. Si vada a mettere in galera Fiorito e Zambetti! Di che cosa parla Rizzo? Ho visto anche Leoni (Antonio, naturalmente, ndr.) ma a me piacerebbe che venissero a un confronto pubblico”. E chi ferma Pizzetti a questo punto? “Io mi presento con la Costituzione alla mano e il decreto alla mano – il deputato non ha voglia di scherzare, è evidente, ndr – adesso grazie a questa storia della Casta bisogna punire tutti i politici? Siccome c’è Sallusti allora dobbiamo castigare tutti i giornalisti? Ma che ragionamento è?”.

Stiamo perdendo la testa! “Che vuole che le dica: i tempi sono questi”.

articolo correlato: http://cremonademocratica.org/2012/10/26/rendicontare-le-spese-spese-pubbliche-dettagliatamente-ma-le-autonomie-locali-non-possono-essere-cancellate-la-corte-dei-conti-non-puo-sostituirsi-alla-politica/


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