Sergio Zavoli: ''L'informazione deve far discutere''

Creato il 20 maggio 2013 da Digitalsat

«Conoscere, discutere e scegliere dovrebbero essere sempre i tre sentimenti prodotti dall'informazione»: è uno degli inviti che il senatore Sergio Zavoli ha rivolto oggi agli allievi della Scuola di giornalismo radio televisivo di Perugia. Lo ha fatto in un intervento-lezione in occasione della chiusura del primo anno accademico dell'undicesimo corso. Presente anche la presidente della Rai, Anna Maria Tarantola.

«Dovete fare il vostro lavoro - ha detto Zavoli rivolto agli allievi - rispettando la parola, non creando atmosfere ma consapevolezze, perchè tutto quello che dite ha una responsabilità enorme». Anche la presidente della Rai, rivolgendosi ai giovani giornalisti, ha parlato della «grande responsabilità del giornalista». «Di questo dovete essere consapevoli» ha sottolineato Tarantola.

«Il giornalista - ha aggiunto - deve formare un'opinione responsabile, influire sulla conoscenza dei cittadini e sulla creazione della cittadinanza attiva». Secondo la presidente della Rai è indispensabile, per chi è impegnato in questa «professione straordinaria, ricca di soddisfazioni ma molto impegnativa», fare «buona informazione, far capire e guidare alla comprensione dei fenomeni». Solo così, per Tarantola, «è possibile fare un giornalismo pulito e rigoroso come servizio utile per il Paese».

Sull'operato della Scuola si è soffermato il presidente, Innocenzo Cruciani, il quale ha parlato di «investimenti produttivi per 2,5 milioni di euro, tutti finalizzati a migliorare l'attività di formazione e soprattutto fatti senza produrre un euro di debito». Citando poi anche i nomi dei grandi giornalisti usciti negli anni dalla Scuola, ha quindi rimarcato che durante il biennio i praticanti sono impegnati per 320 ore di giornalismo radiofonico, 370 di televisione, 330 di carta stampata, 340 di giornalismo multimediale e 220 ore di dizione. Cruciani ha sottolineato che «non c' è più una classe di allievi, ma un gruppo di ragazzi e ragazze che lavorano con i tempi e i modi di una redazione».

La presidente della Rai, successivamente, ha invitato gli allievi della Scuola di giornalismo a non dimenticare la lezione dei grandi maestri, di giornalismo e di vita, come Zavoli. E il senatore ha dedicato parte del suo intervento proprio ai giovani («non devono perdere il gusto di credere in qualcosa») e al loro futuro («una parola sconosciuta e provocatoria per quelli di oggi»). Secondo l'ex presidente «l'errore più grande» della Rai negli ultimi anni è stato «di appiattirsi con quanto proposto dalla tv privata, scivolando così in uno stato di inerzia». Secondo Zavoli sono nate però anche «occasioni per uscire da questo limbo», ha evidenziato riferendosi alla Scuola di Perugia.

«Fate buon uso di questo privilegio» ha detto infine rivolgendosi agli allievi, invitandoli a non farsi «irretire» dalla rete («perchè mette insieme chi è già d'accordo») e di guardare al pluralismo «non come somma di tante faziosità, ma come capacità di mettere insieme al meglio le diversità». Zavoli e la presidente Tarantola hanno quindi consegnato le borse di studio ai praticanti della Scuola ritenuti più meritevoli. Si tratta di Maria Antonio Bonanata, Caterina Villa, Maria Lorenzo Grighi, Lucina Meloni Paternesi, Michela Mancini, Antonello Paciolla, Manlio Grossi, Antonella Spinelli.


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