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Serializzati: Dracula, la leggenda riprende vita con Jonathan Rhys Meyers.
Creato il 02 novembre 2013 da Leo Sanguedinchiostro @sdinchiostro[1x01]Londra, 1896. Il redivivo (si fa per dire, ovviamente) Dracula, liberato dalla sua bara di ferro niente popò di meno che da Van Helsing (Thomas Kretschmann)è tornato sotto le mentite spoglie del facoltoso imprenditore americano Alexander Grayson (Jonathan Rhys Meyers). Per presentarsi, indice una festa sfarzosa alla quale invita i massimi esponenti dell’Alta Società inglese. Tutti intervengono, incuriositi dal nuovo arrivato e ansiosi di avere qualcosa di cui spettegolare: è noto che gli Inglesi non abbiano mai amato i “cugini d’oltre oceano” e significativo è un dialogo fra due degli ospiti:- Francamente, mi stupisco che siamo così numerosi.- Come potremmo deridere correttamente quest’uomo, se non l’avessimo mai visto? Fra questi, Grayson noterà fin da subito la bellissima Mina Murray (Jessica De Gouw), accompagnata dal fidanzato Jonathan Harker (Oliver Jackson-Cohen) e dalla migliore amica, Lucy Westenra (Katie McGrath).Alexander stupisce i suoi ospiti non solo per il dispendio che ha richiesto una festa del genere, ma anche per il suo fascino magnetico, nonché per la sua rivelazione finale: ha inventato un nuovo sistema di alimentazione energetica che rivoluzionerà il mondo e ne dà una dimostrazione proprio lì, nella sua sala da ballo. Gli invitati sono esterrefatti, ammaliati ed anche diffidenti: la creazione di Grayson, se avrà successo, metterà in pericolo le finanze di coloro che hanno basato il loro impero economico sul petrolio. Mentre le reazioni delle donne sono esclusivamente dettate dall’attrazione per questo uomo misterioso e bellissimo, gli uomini sono ostili e non certo gentili con lui. In particolare uno di questi, Clive Dowes, gli dichiara guerra promettendogli che non gli permetterà di fare affari sul suolo britannico. Quella notte stessa, Dowes viene ritrovato morto, fatto letteralmente a pezzi: Dracula non ha gradito l’affronto subito durante la festa e si è vendicato senza pensarci nemmeno un momento. Si scopre così che sia Dowes che altri fra gli uomini presenti al ballo, fanno parte dell’Ordine del Drago: un’organizzazione molto antica e potente che da circa cinquecento anni spadroneggia nel mondo perpetrando orribili misfatti che Dracula ha giurato di distruggere.Lui e Van Helsing, entrambi vittime dell’operato dell’Ordine (al primo hanno ucciso la moglie, inquietantemente identica a Mina, al secondo distrutto la famiglia), hanno stretto alleanza per raggiungere questo comune scopo e hanno architettato un piano per indebolire le loro risorse finanziarie, le quali sono alla base del loro potere. Dracula, però, verrà spesso distratto dal suo intento e si comporterà in modo avventato per via della sua indole focosa e l’attrazione per Mina.Devo essere sincera, sono combattuta: da una parte ho adorato questo pilot, dall’altra sono molto perplessa per alcune libertà che si sono presi gli autori sul soggetto originale. Ho deciso di sorvolare su queste scelte un po’ discutibili soltanto perché la trama altrimenti sarebbe davvero scarna e poco originale; in un’epoca nella quale la leggenda di Dracula è stata proposta in tutte le salse possibili, questa versione è quella – almeno per ora – più gradevole che abbia visto: c’è una buona dose di steampunk, che va tanto di moda (e che mi piace molto), c’è azione, quanto basta di horror e di sesso. Per contro, Dracula viene presentato come un personaggio che non vive nell’ombra, bensì fa clamore (a differenza di quello originale); è vero che il tutto viene ampiamente e correttamente giustificato dallo scopo per il quale sta agendo, ma è mio dovere avvertirvi che dovete avvicinarvi a questa serie tv con una mentalità aperta verso alcune “variazioni sul tema”. Per intenderci: se siete dei puristi, non vi piacerà. Mi ha ricordato molto, sia per atmosfere che per il modo in cui sono state stravolte alcune basi della storia originale, lo Sherlock Holmes interpretato da Robert Downey Junior nei film di Guy Ritchie: è una reinterpretazione che è difficile da digerire, ma a mio avviso godibile.Sicuramente c’è stato un grande impegno per quanto riguarda la fotografia e la scenografia: la qualità è ottima, la colonna sonora molto bella e calzante, le scene e le inquadrature colpiscono l’occhio e l’immaginario, meravigliando lo spettatore con piccoli ma efficaci accorgimenti. I costumi sono bellissimi, le immagini metaforiche molto ben costruite. Mi convince un po’ meno la scelta fatta nelle scene d’azione, quasi tutte al rallentatore, dove Dracula si muove con l’abilità di un ninja (per un momento mi è sembrato di guardare Matrix e temo che non andrà meglio nelle prossime puntate); devo dire, però, che ho apprezzato il modo di rappresentare i passaggi più macabri: lo spettatore intuisce soltanto – seppur senza possibilità di fraintendimento – quello che accade, ma a parte il minimo indispensabile di quantitativo di sangue, non si vede mai nulla di orripilante. Per una come me, che odia lo splatter, è stato magnifico. Per quanto riguarda la ricostruzione storica, ci sono alcune inesattezze sulle quali è forse possibile chiudere un occhio, se si considera che gli autori hanno appunto cercato di dirigersi più verso un’ambientazione steampunk.I personaggi sono molto ben delineati, tutti egregiamente interpretati. Mi è piaciuto l’escamotage di fare una carrellata sui principali con la scusa del ballo e delle doverose presentazioni fra Dracula/Grayson e i suoi ospiti. Mina è una donna semplice ma intelligente e graziosa, per nulla svenevole come spesso accade quando si parla di eroine dell’800; anche le altre donne della serie, le principali, sono tutte dotate di un carattere forte e una gran personalità. Jonathan , il fidanzato di Mina nonché giornalista rampante è un ottimo “antieroe”: è coraggioso, determinato, ambizioso e pur non avendo lo stesso genere di fascino di Dracula, gli fa un’ottima concorrenza; insomma, se dovessi trovarmi nei panni di Mina non saprei davvero chi scegliere dei due. Non succede come in alcuni film nei quali è palese che il fidanzato storico di turno sia un essere invertebrato che una donna non sceglierebbe mai.Ho il dubbio che i componenti dell’Ordine del Drago non siano così malvagi come vengono descritti da Dracula: spero di non restare delusa, ma ho come l’impressione che ci sia un perfetto miscuglio di realtà viste da differenti ottiche. Analizzando alcuni loro comportamenti ed indizi dati nel pilot, se non ci si lascia coinvolgere dall’odio nutrito da Dracula, si delinea una realtà ben diversa: i membri dell’Ordine portano avanti da secoli una lotta contro i vampiri e si premurano di fare in modo che la loro esistenza non venga scoperta; forse può esser discutibile un passaggio dell’episodio nel quale il capo dell’Ordine racconta che in realtà gli omicidi attribuiti a Jack lo Squartatore fossero opera di un vampiro e che proprio i componenti dell’Ordine del Drago abbiano fatto in modo di manipolare le prove per far credere a tutti che si trattasse di un semplice serial killer.L’attore che interpreta Dracula è semplicemente perfetto: bello e inquietante al tempo stesso, recita alla grande il suo ruolo ed è davvero affascinante. È un vampiro molto più simile a quello classico: sensuale, privo di scrupoli, bestiale e dominante.Ho amato tre scene in particolare, di questo episodio: quella in cui Dracula/Grayson accoglie i propri ospiti con una citazione del libro (riadattata al contesto): “Benvenuti in casa mia,che possiate liberamente entrare, andare via felicie vi prego, lasciate un po’ della felicità di cui siete portatori”perché con poche immagini il regista ha spiegato la storia che lo lega a Mina.La seconda è quella nella quale Dracula si “intrattiene” con una delle protagoniste, Jayne, mentre assistono all’Opera: mi ha davvero colpita per come sono riusciti, senza mostrare nemmeno un centimetro di pelle più del necessario, a renderla sensuale e coinvolgente.La terza ed ultima, molto poetica, quella in cui Grayson dimostra ai suoi ospiti la propria scoperta. Nel buio della sala, la lampadina che egli ha consegnato a Mina si illumina, rischiarandole il viso e mostrando la sua espressione meravigliata, come quella di una bambina davanti a una magia. Per concludere, nonostante tema che la serie degeneri, penso che la guarderò perché al momento la trovo interessante e ben fatta: per quaranta minuti ho vissuto nell’epoca Vittoriana, nell’atmosfera ottimamente riprodotta di una Londra fumosa e nebbiosa. A volte, poter fantasticare un po’ non fa male.
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