Seria(l)mente : Lightfields ( 2013 )

Creato il 07 ottobre 2014 da Bradipo
Paese d'origine : UK
Produzione : ITV
Puntate : 5 da 45 minuti cadauna
Nel 1944 la diciottenne Eve si trasferisce nella casa dei Felwood, nella fattoria chiamata Lightfields.Entra però in competizione con la figlia diciassettenne dei Felwood per ingraziarsi il soldato americano Dwight. Una sera dopo aver avuto un incontro nel fienile con Dwight, Lucy muore bruciata nell'incendio che misteriosamente viene appiccato.
Eve cerca disperatamente il colpevole dell'incendio.
Nel 1975 , la sorella di Eve, Vivien, ora oltre la quarantina, si trasferisce per l'estate a Lightfields assieme alla figlia Clare, per scrivere un romanzo. Ufficialmente.
In realtà ha un passato di malattie mentali e si deve solo rimettere in sesto.
Clare pensa che la madre stia scivolando di nuovo nei suoi problemi quando lei comincia a dirle che c'è un fantasma nella casa.
Nel 2012 Pip, il fratello più giovane di Lucy, ora ultrasettantenne e che da 68 anni non era più rientrato a Lightfields, ora trasformata in un bed and breakfast, ci ritorna per venire  a stare col figlio e soprattutto col pronipote Luke. E' in corsa la lotta per l'affidamento del bimbo tra il figlio di Pip e la moglie e il padre del bimbo, Paul.
Luke parla a Pip della presenza di una giovane ragazza che non conosce all'interno della casa....
Nel 2008 fu The Oaks, miniserie americana che non sopravvisse al pilot, nel 2011 fu Marchlands che riprese l'idea della serie americana per portarla nella terra d'Albione, nel 2013 fu Lightfields che riprende stile e tematiche della miniserie, targata sempre ITV, sinonimo di qualità e di libertà realizzativa, che l'ha preceduta di un paio d'anni.
Costruita con la stessa tecnica , quella dei tre piani temporali che si compenetrano tra di loro per via di personaggi che attraversano le varie epoche nelle diverse fasi della loro vita, a differenza di Marchlands più spiccatamente ghost story e con sfumature più horror , Lightfields al massimo può essere considerato un dramma soprannaturale che sfuma spesso e volentieri nel melodramma ( per quanto riguarda il segmento ambientato nel 1944 ) e nel dramma familiare soprattutto nell'ultimo segmento , quello del 2012 , in cui al centro di tutto non c'è tanto il fantasma di Lucy o il flusso di ricordi dell'ormai vecchio Pip, ma la lotta per l'affidamento del piccolo Luke, una vicenda senza esclusione di colpi.
La parte più "orrorifica" è quella ambientata nel 1975 , costruita con tutti i topoi del genere "casa infestata" e dotata anche di una notevole suspense con una macchina da scrivere che ricorda tanto l'analogo McGuffin orrorifico che compariva nell'Overlook hotel di kinghiana memoria.
Naturalmente, come di consueto, nulla da dire sulla confezione, ottima la fotografia che riesce a far distinguere agevolmente al primo sguardo l'epoca in cui ci troviamo, ancora di più dei particolari che fanno l'epoca ( tipo le automobili come succedeva a Marchlands) e ottimo anche il parco attori che riunisce volti noti e meno noti della televisione inglese tra cui Luke Newberry l'emaciato protagonista di In the Flesh.
Quello che si può imputare a Lightfields è la mancanza dell'effetto novità perché siamo veramente nella scia di quanto visto in Marchlands e anche una certa idealizzazione dell'Inghilterra rurale soprattutto quella nella Seconda Guerra Mondiale, quasi un paese neanche sfiorato dalla brutalità del conflitto, solo terra di conquista di aitanti soldati americani alla ricerca di avventure nelle superverdi campagne inglesi.
Se nella prima serie il nocciolo di tutto era l'annegamento di una bambina, la piccola Alice che poi tornava sotto forma di fantasma , evocando anche una certa paura, qui il mistero ruota tutto attorno all'incendio del fienile e il fantasma di Lucy che compare saltuariamente non ha la stessa valenza orrorifica di quello della piccola Alice.
Il mistero dell'incendio del fienile ha una risoluzione più da giallo che da ghost story.
Evidentemente ai produttori di Lightfields il versante soprannaturale della vicenda interessava ben poco.
PERCHE' SI  : English do it better, campagna inglese da sogno, confezione impeccabile e il giusto numero di colpi di scena.
PERCHE' NO  : manca l'effetto novità, più dramma familiare che ghost story.
( VOTO : 7 / 10 ) 

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