Sorprese e delle vittorie inaspettate nella 19^Giornata di Serie A, ultima del girone d’andata, con la Juventus che viene battuta in casa dalla Sampdoria e vede dunque avvicinare la Lazio, e il Napoli, che con una tripletta di Cavani e un gol di Maggio piega per 4-1 la Roma. Udinese spietata e Inter battuta 3-0, Pescara corsaro in casa della Fiorentina, Milan che supera con difficoltà il Siena. Bene pure Parma, Chievo e Genoa.
Napoli-Roma 4-1, Cavani trascina gli azzurri – E partiamo proprio dal posticipo, dove il Napoli supera la Roma non senza qualche difficoltà, nonostante il punteggio possa far pensare altro. Per Mazzarri 3-4-1-2 senza ovviamente Cannavaro e Grava ma con Britos accanto a Campagnaro e Gamberini dietro, in avanti tridente tipo e cioè Hamsik dietro a Cavani e Pandev. La Roma di Zeman, senza Marquinhos, schiera il 4-3-3 e Totti e Lamela con Destro. Avvio propositivo del Napoli e al 4′ Inler recupera palla in mezzo, in verticale dà a Pandev che serve in maniera eccellente Cavani che davanti a Goicoechea non sbaglia: 1-0 Napoli.
Azzurri aggressivi nella prima fase, cercando spesso il passaggio in verticale e in zona centrale per sfruttare lo spazio che concede la Roma tra i settori di difesa e centrocampo, ma non disdegna neppure le corse di Maggio e Zuniga. Ma dopo 20′, il Napoli si abbassa cercando di farsi attaccare e ripartire veloce con pochi passaggi: la Roma prende il possesso, e però si sistema meglio in mezzo, impedendo le suddette ripartenze ai partenopei e anzi crea buone occasioni. E’ Totti che prende il gioco per sè, prima lancia Destro che si allunga troppo il pallone, poi dispensa assist per tutti. Dopo la mezz’ora Destro viene lanciato ma De Sanctis chiude in uscita, poi ci prova Pjanic ma il tiro è messo fuori dal portiere azzurro, che si ripete poco dopo su Lamela, che tira da fuori.
Nella ripresa il Napoli ha però il merito di scendere subito forte in campo, e al 48′ azione sulla fascia sinistra, in mezzo per Pandev che non controlla e palla a Cavani che si gira e con un tiro strozzato raddoppia. Roma che si butta di nuovo in avanti, ma Destro sciupa un’altra occasione in area, poi mischia furibonda dove al terzo tentativo, dopo due respinte, Bradley a porta vuota calcia fuori. Entra Osvaldo per Destro, ma gol sbagliato, gol subito e al 70′ angolo del Napoli e Cavani di testa colpisce, tiro non irresistibile ma Goicoechea non blocca: 3-0 e tripletta del fenomenale attaccante azzurro. La Roma ci prova e Pjanic imbecca Osvaldo che al 72′ accorcia in diagonale, ma poco dopo Pjanic prende il secondo giallo e lascia i suoi in 10. Napoli che in contropiede cerca di chiudere il match, Cavani spreca e Maggio che lanciato solo in porta fa 4-1 dopo una ribattuta sul primo tiro. Napoli che ha avuto il merito di saper colpire al momento giusto anche se spesso non è sembrato molto lucido in difesa, Roma che ha sbagliato tanto e concesso molto, l’assenza di Marquinhos ha molto pesato.
Juventus-Sampdoria 1-2, colpo blucerchiato a Torino – Sconfitta per la Juventus, battuta in casa dalla Sampdoria che rimasta in dieci dopo mezz’ora, non si è scoraggiata e ha approfittato dei limiti mostrati dai bianconeri. Per Conte parziale turnover nel solito 3-5-2, con Peluso, nuovo arrivato, in difesa in luogo dell’infortunato Chiellini, Pogba in mezzo su Vidal e Matri con Giovinco, con Vucinic acciaccato in panchina. Delio Rossi cambia la Sampdoria e lancia il 3-5-2 con Palombo centrale, centrocampo compatto e Eder con Icardi di punta. Avvio equilibrato, con la Juventus che comunque fatica a trovare spazio. Unica occasione per Giovinco che in area sciupa un buon traversone di Padoin. Al 24’ però ecco la giocata del campione, cioè Marchisio che si inserisce in area di forza e viene atterrato da Berardi, ammonito: giocata che apre il match e dal dischetto Giovinco realizza: 1-0 Juventus. Bianconeri ancora avanti ma la Samp risponde con una botta di Poli respinta e una punizione temibile di Estigarribia. Al 32’ però Berardi mette giù Barzagli che stava liberando la trequarti, fallo netto e secondo giallo per il terzino: Samp in 10. Poco dopo protese bianconere per un contatto in area Palombo-Matri, col centrale di difesa ospite che rallenta l’azione del centravanti che poi si lascia cadere: ci poteva stare il rigore. Poco dopo Matri in mischia impegna Romero che salva sulla linea, poi sul finale arrembaggio Juve con poco costrutto.
Nella ripresa Juventus ancora avanti, Samp ordinata e al 52’ libera la difesa blucerchiata, subito lancio per l’avanzato Icardi che elude Peluso in velocità mentre la difesa non chiude e appena in area anticipa sul tempo Buffon, che non trattiene il tiro ed è battuto: 1-1 Sampdoria, che poco dopo ha l’occasione con Poli, che conclude alto. Conte disegna il 4-3-3 e dentro Vucinic e Quagliarella per De Ceglie e Matri, ma la migliore occasione è un tiro di Vucinic che colpisce la traversa; per il resto, ci prova un claudicante Marchisio un paio di volte, la Samp in ripartenza è efficace e al 70’ ancora imbeccato Icardi in velocità con un passaggio filtrante, difesa che non copre e Icardi entra in area e scaglia un tiro all’incrocio dei pali per il vantaggio blucerchiato. La Juventus crea qualche mischia, un tiro di Vucinic, un altro di Marchisio che poi si fa male al ginocchio su un appoggio sbagliato della gamba destra, nulla di grave fortunatamente però, e a cambi esauriti(entrato pure Giaccherini) Juve in 10 e che oltre a buttare palloni in area non riesce più a concludere. Seconda sconfitta interna e Lazio a -5, ma se per la classifica non è un grosso problema questo ko, potrebbe esserlo per la carenza di gioco vista e una condizione fisica non eccezionale.
Udinese-Inter 3-0, Di Natale e Muriel affossano i nerazzurri - Anno nuovo, vecchia Inter, o meglio la stessa dell’ultima parte del 2012: poco gioco, errori sottoporta, amnesie incredibili dietro, e la lotta per lo scudetto appare di nuovo un miraggio, anche se la sconfitta della Juventus lascia la distanza immutata. L’Udinese di Guidolin schiera il 3-5-2 con il tandem Di Natale-Muriel, mentre Stramaccioni rinuncia ancora a Sneijder(non ci sono più parole) e deve fare a meno pure di Milito, Nagatomo, Chivu e per squalifica Ranocchia, e propone nel 3-5-2 Cassano e Palacio. Avvio molto bloccato, esterni che non spingono e si contrastano, e in mezzo le idee latitano, anche se si fa preferire l’Udinese se riesce a prendere la corsa abituale. Al 25’ assist in profondità di Cassano per Palacio che, in fuorigioco non segnalato, davanti a Brkic cade, ma per l’arbitro è simulazione: forse c’è un leggero tocco di Domizzi, non abbastanza però per dare rigore. E giù con le proteste dalla panchina dell’Inter. Poco dopo, al 28’ punizione bomba di Di Natale che da 30m coglie la traversa a Handanovic fermo. Nella ripresa Inter più attiva e Cassano semina il panico un paio di volte nella difesa bianconera, e al 51’ va via ancora, accentra per Palacio che dà a Jonathan che davanti alla porta tira in modo sciagurato fuori: occasione sciupata. Ancora nerazzurri, prima Palacio entra in area ma trova Brkic, così come Guarin; poi ancora una buona occasione per Palacio che alza troppo il tiro. Troppi gol falliti, ecco la punizione inevitabile, al 64’ da Lazzari lancio per Di Natale che entra in area bruciando Cambiasso e batte in incrocio l’ex compagno di squadra Handanovic: 1-0 Udinese, che adesso ha più spazio e a dargliene altro ci pensa Juan Jesus, che al 65’ si guadagna la seconda giusta ammonizione e lascia in 10 l’Inter. Udinese in grande surplace, Pereyra recupera e imposta, Pasquale e Basta lanciano coi cross le punte e proprio il serbo al 74’ prolunga per Muriel che entra in area e fa 2-0. Friulani inarrestabili e al 79’ Domizzi in mezzo per Di Natale che anticipa gli avversari e fulmina Handanovic per il terzo gol che chiude il match. L’Inter protesta ancora a fine gara ma quarta sconfitta esterna consecutiva tra campionato e Europa League e crisi aperta. Se il tema tattico è palla a Cassano e poi chissà, senza un centrocampo che supporti la manovra e una difesa sempre scoperta, il lavoro da fare è davvero tanto. Sicuri che non serva Sneijder? Se l’olandese non torna a giocare, fermo da settembre e fuori squadra, nessuno farà mai l’offerta giusta per cederlo, neppure i russi o gli sceicchi. Ricchi sì, ma fessi no. E l’Inter lo sa.
Fiorentina-Pescara 0-2, biancazzurri in risalita – Vittoria di platino per il Pescara che continua la scalata verso zone tranquille di classifica. E se dal mercato arriveranno rinforzi, la salvezza diventa una realtà. La Fiorentina, davanti al nuovo acquisto Giuseppe Rossi, in tribuna, perde l’occasione di avvicinare la vetta ma davvero sfortunata la squadra toscana. Per Montella solito 3-5-2 con Jovetic e Toni in avanti, Bergodi conferma il 4-3-1-2 e Weiss dietro Jonathas e Celik. Ma il primo tempo è tutto viola, con la Fiorentina che mostra le proprie qualità e evidenzia i limiti del Pescara, che appare impaurito: al 3’ Toni lanciato in area ma Perin chiude la conclusione, poi al 12’ da calcio piazzato arriva Tomovic ma Perin c’è, in seguito Cuadrado da fuori e Perin vola, quindi in uscita chiude anche Pasqual che conclude poi alto sulla traversa. Al 30’ Jovetic tira forte ma centrale e Perin para, al 33’ Aquilani tira su punizione, deviata, e Perin ci mette la mano, poi un tentativo di Jovetic, infine ci prova Borja Valero e Perin smanaccia. Perin contro tutti, è 0-0 all’intervallo.
Nella ripresa Fiorentina ancora avanti ma con meno pericolosità, e il Pescara in effetti è più compatto e propositivo, merito di Bergodi che scuote i suoi negli spogliatoi: al 56’ azione sull’esterno di Weiss, cross in mezzo e in area stacca Jonathas che anticipa Savic e batte Neto: 0-1 Pescara. Dentro Ljajic e Mati Fernandez per Pizarro, infortunato, ma la Fiorentina non è incisiva come all’inizio e ci prova con Jovetic al 75’ e poco dopo con Borja Valero, ma Perin c’è. Il Pescara resiste e in contropiede Celik ruba palla a Roncaglia e va a chiudere il conto col gol del raddoppio. Incredibile ma vero.
Milan-Siena 2-1, Bojan-Pazzini per la vittoria – Una fatica tremenda ma il Milan porta a casa tre punti che riavvicina i rossoneri alla zona europea. Partito Pato per il Corinthians, Robinho non convocato, Allegri schiera il 4-3-3 con Boateng, Pazzini, El Shaarawy in avanti ma in emergenza dietro propone De Sciglio-Acerbi centrali di difesa. Il Siena di Iachini risponde con il 3-5-2 e Rosina con Bogdani di punta. Primo tempo e subito noia: il Milan sbaglia molto in costruzione, il Siena resta chiuso e molto compatto, fa esattamente il suo. L’unico ad accendere la luce è lui, il Faraone El Shaarawy, che al 14’ prende palla sull’esterno, punta l’area, salta due avversari ed è chiuso da Pegolo; poi ancora gioco che resta latitante, e alla mezz’ora ancora El Shaarawy riceve dalla sinistra, si accentra e scarica un destro che va vicino al palo. Poi una spizzata di Pazzini, ma fischi dei tifosi all’intervallo.
Nella ripresa non è che cambi molto, anzi il Siena ci prova in contrattacco e Rosina impegna al 56’ Abbiati. Dentro Bojan per Nocerino e il Milan acquisisce velocità: Boateng al 60’ crossa in mezzo e El Shaarawy di testa manda a lato, al 66’ ancora Boateng, caparbio, che recupera palla e mette in mezzo dove arriva Bojan che insacca in gol: 1-0 Milan. Che adesso gioca meglio, dialoga in velocità e pressa il Siena, e al 79’ contrasto in area tra Felipe e Pazzini sanzionato col rigore, e dal dischetto il centravanti fa 2-0. Siena però che non molla e all’87’ accorcia col nuovo entrato Paolucci, ma è troppo tardi per andare a recuperare il match.
Parma-Palermo 2-1, gialloblù all’ultimo secondo – Vittoria importante per il Parma, che si lancia sempre più in alto in classifica, mentre il Palermo resta sempre più giù. Per Donadoni 4-3-3 con il tridente Biabiany, Belfodil, Nicola Sansone che risponde al Palermo di Gasperini che si schiera, senza Miccoli, col 3-4-2-1 e Ilicic e Brienza a supporto di Dybala. Buon Palermo nella prima frazione, subito in gara i rosanero e prima Brienza spreca da ottima posizione, poi Ilicic comincia a dispensare calcio e prima impegna da fuori Mirante, poi sfiora il palo al volo. Parma lento e prevedibile. Nella ripresa Parma più deciso ma il match resta equilibrato, al 61’ angolo gialloblù e arriva Belfodil, dimenticato dalla difesa del Palermo. Vantaggio del Parma, partita che vede poca reazione del Palermo ora: dentro pure Budan, che all’85’ su cross di Morganella trova la deviazione che vale il pareggio. Ma il Parma è caparbio e si tuffa in avanti, e al 92’ palla in area, arpionata dal nuovo entrato Amauri che si gira e con la complicità di Benussi, che non trattiene, trova il gol della partita.
Chievo-Atalanta 1-0, vittoria importante del clivensi – Tre punti pesanti per il Chievo, che chiude il girone d’andata a quota 24. Merito soprattutto di Corini, che ha dato qualità al gioco gialloblù. Per il Chievo 4-3-3 con Luciano e Stoian assieme a Theraeu, l’Atalanta di Colantuono risponde col 4-4-1-1 e De Luca dietro a Denis. Avvio molto equilibrato, ma l’Atalanta va vicino al gol al 25’ con Raimondi e Sorrentino che respinge la conclusione sulla percussione in area, poi De Luca scodella in mezzo ma non raccoglie nessuno. Al 37’ Thereau, il migliore dei suoi, sfonda a sinistra e mette in mezzo per Cofie che raccoglie e insacca: 1-0 Chievo. Dentro Schelotto per l’infortunato Bellini, Thereau impegna Consigli, poi Ferri anticipa Stoian. Nella ripresa dentro pure l’influenzato Cigarini nell’Atalanta, al 54’ Denis serve Bonaventura che viene murato da Sorrentino, poi ancora un’iniziativa di Denis. La partita però scivola verso il termine, pericoloso Cigarini su punizione ma un gol basta al Chievo per vincere la partita comunque.
Genoa-Bologna 2-0, Borriello rianima il Grifone – Il Genoa si risolleva ed esce un po’ dalla crisi, battendo il Bologna con una doppietta di Borriello. Per Delneri 4-4-2 con Immobile e Borriello in avanti, per Pioli 4-2-3-1 senza Gabbiadini, acciaccato, e Diamanti non al meglio in panca, e con Gilardino ci sono dietro Konè, Taider e Pasquato. Avvio del Genoa che cerca di spingere sulle fasce, ottimo lavoro di Vargas e Rossi, in mezzo però solo Immobile si rende pericoloso in un’occasione, e in una percussione in area dello stesso Immobile ci sarebbe pure un rigore per fallo di Khrin, ma l’arbitro non interviene. Nella ripresa fuori l’infortunato Vargas per Moretti e avanza Antonelli, al 56’ dialogano e triangolano Immobile e Borriello e quest’ultimo mette dentro, tornando al gol dopo molto tempo. Pioli inserisce Diamanti ma il Genoa tiene alta l’intensità e al 73’ ancora Borriello in diagonale chiude i conti col gol del 2-0. Dentro anche l’ultimo acquisto Floro Flores che serve un altro subentrato, Seymour, che va vicino al terzo gol, ma per i padroni di casa va bene comunque.
Risultati e Classifica Generale Serie A 2012/2013, 19^Giornata
Catania-Torino 0-0
Chievo-Atalanta 1-0
Fiorentina-Pescara 0-2
Genoa-Bologna 2-0
Juventus-Sampdoria 1-2
Lazio-Cagliari 2-1
Milan-Siena 2-1
Napoli-Roma 4-1
Parma-Palermo 2-1
Udinese-Inter 3-0
Juventus 44
Lazio 39
Napoli 37
Inter 35
Fiorentina 35
Roma 32
Milan 30
Parma 29
Udinese 27
Catania 26
Chievo 24
Atalanta 22
Torino 20
Sampdoria 20
Pescara 20
Bologna 18
Genoa 17
Cagliari 16
Palermo 15
Siena 11
Sampdoria, Torino 1 punto di penalizzazione
Atalanta, Napoli 2 punti di penalizzazione
Siena 6 punti di penalizzazione
Giuseppe Causarano (Twitter @Causarano88Ibla)