Di Anna Ambrosio. Alla fine, è la Juventus. Alla vigilia della delicata sfida di Torino, tutti erano alla ricerca di una capolista e stamattina al risveglio (amaro per qualcuno) la classifica è dalla parte dei bianconeri. Niente di nuovo, verrebbe da dire. Se non fosse che il match di ieri ha generato confusione, polemiche e malumori in campo, a bordo campo e fuori. Insomma, una sorta di rissa su un campetto studentesco che poco ha che vedere con il vero calcio. La partita in effetti è durata fino al primo rigore concesso ai padroni di casa, nella prima frazione di gioco. Da quel momento in poi chi ha seguito la partita ha assistito a sviolinate, colpi da wrestling, inseguimenti degni del miglior film poliziesco, spintoni e confusione. Ma calcio no, niente più. E verrebbe da chiedersi come sia possibile che ancora oggi, dopo tante polemiche, un arbitro possa condizione in tal modo una partita. Innervosendola a suon di cartellini gialli ed espulsioni e falsandola con rigori che, sia da una parta che dall’altra, andrebbero quantomeno rivisti. Di quella partita dunque rimane solo il goal pregiato di Iturbe, vera e propria punizione per una Juventus che tanto l’ha cercato, e il siluro di Bonucci che regala la vittoria ai bianconeri. Il tutto surclassato però da un dopo partita di fuoco in cui Totti senza mezzi termini rivanga malefatte passate, Marotta si indigna più per le velate accuse che per quanto visto in campo e in cui Allegri continua ad in oltranza a litigare con Arrigo Sacchi rispolverando forse vecchi attriti. A ridare un briciolo di calcio a questa Serie A, dunque, ci pensano le inseguitrici. Con un goal che vale tre punti la Sampdoria vince e convince. La squadra blucerchiata si porta al terzo posto, con un solo punto di distacco dalla Roma. Tutto lo stadio festeggia la vittoria con l’esuberante Ferrero, che minaccia di cambiare l’inno storico dei tifosi, ma che nel frattempo si gode la gloria di una squadra che sembra voler ripetere il percorso condotto qualche campionato fa, prima della rovina discesa in serie B. Non tiene il passo invece l’Udinese che bloccata in casa dal Cesena sull’ 1-1 manca il momentaneo aggancio alla testa. Al goal di Bruno Fernandes, infatti, risponde allo scadere del secondo tempo Cascione su un rigore anche in questo caso molto dubbio. E’ vero e proprio spettacolo, invece, all’Olimpico, dove una partita come Lazio-Sassuolo, data per conclusa da qualcuno già dopo qualche minuto di gioco, si trasforma in una vera e propria caccia al goal, anche in questo caso con espulsioni annesse. La gara termine sul 3-2, il Sassuolo perde ma non sfigura e per la seconda volta consecutiva, dopo la gara di Domenica scorsa contro il Napoli, sembra pagare dazio per essersi data una scossa troppo tardi e quando, cioè, c’era da recuperare. A proposito di Napoli, gli azzurri raggiungono nel posticipo di ieri sera la seconda vittoria consecutiva in campionato e la terza in assoluto. Un dato importante che getta luce sulle tante ombre calate sulla squadra di Benitez nelle scorse settimane. Anche ieri sera però, il Napoli è partito con il piede sbagliato, lasciando a Quagliarella tutto il tempo e lo spazio per segnare un gran goal, salvo poi andare all’arrembaggio, è ritornato al goal l’emozionato Insigne, per evitare una sconfitta che sapeva in effetti di baratro. Il Torino, però, ha tanto da recriminare. Due presunti rigori non concessi che fanno imbestialire la società che nel dopo partita accusa l’arbitro di essere stato “nervoso” nei loro confronti. Insomma, cambia il campo da gioco, cambia la posta in palio, cambia l’arbitro ma non cambia l’oggetto delle lamentele comuni. Più attenzione da parte degli arbitri. Lo predica a modo suo anche Benitez, che intervistato chiede di poter rivedere un presunto fuorigioco fischiato ad Insigne che in solitaria si avviava verso Gillet. Segnalazione sbagliata, la posizione di Insigne è regolare, quella degli arbitri invece non più.
Nel frattempo cade rovinosamente in quel di Firenze l’Inter di Mazzarri. Il tecnico osannato nelle prime partite si prende ora i fischi di una tifoseria che lo vorrebbe già lontano dalla panchina. I nerazzurri collassano sotto i colpi di una Fiorentina che dopo soli 7 minuti si porta in vantaggio e fa tirare un sospiro di sollievo ai tifosi viola. Per l’Inter 7 goal subiti in 2 gare ed uno solo messo a segno. Insomma, tutto da rivedere per Mazzarri che deve ridare brio ad una squadra lenta, senza idea e che sembra burro contro quel coltello degli attacchi avversari che penetra senza grandi difficoltà. Crolla con lo stesso risultato ad Empoli anche il Palermo di uno Iachini sempre più in bilico. In una gara senza storia fin dalle battute iniziali l’Empoli vince la sua prima gara in serie A dopo 3 pareggi. La squadra neopromossa si porta a 6 punti e si allontana sensibilmente da quelle ultime posizioni che il Palermo, invece, non riesce proprio ad abbandonare.