Serie A: dejavù finale

Creato il 10 giugno 2014 da Basketcaffe @basketcaffe

La Serie A è arrivata nel momento caldissimo della stagione con la fine delle semifinali si sono decise le due squadre che si giocheranno il titolo 2014, il 92esimo della storia del campionato italiano. E sarà una riedizione delle finali 2008/09, 2009/10 e 2011/12, ovvero Siena contro Milano, ancora loro. Coach Banchi (con Moss, Hackett e Kangur) dovranno affrontare il loro più recente passato con il quale hanno vinto proprio lo Scudetto, ma anche dall’altra parte ci sarà un ex, Haynes, e anche con il dente piuttosto avvelenato per non aver trovato lo spazio che pensava di meritare all’Olimpia.
Si comincerà domenica 15 giugno alle ore 18.30 al Forum d’Assago e in diretta su Rai Sport

Montepaschi Siena – Acea Roma 4-1

Siena centra per l’ottava volta consecutiva la finale scudetto del nostro campionato strapazzando una Roma che è parsa in confusione contro l’organizzazione senese. I toscani stanno giocando un basket quasi commovente, riescono sempre ad impressionare per l’intensità ed il gioco espressi soprattutto pensando che potrebbe essere l’ultima stagione in Serie A, in attesa del verdetto del tribunale; e sono sempre spinti da un pubblico che sogna ad occhi aperti l’ennesimo miracolo. Guidata da un Marco Crespi che ha saputo tirare fuori dai suoi giocatori il massimo in ogni partita, Siena ha sofferto solo in gara 1 e in gara 4, l’unica persa, mentre nelle restanti è riuscita a controllare il gioco come voleva, irretendo le bocche da fuoco romane, riuscendo a intasare l’area, e giocando un basket corale in attacco, con un ottima circolazione della palla. Haynes ha dimostrato tutto il suo potenziale offensivo, accanto a lui si sono alternati i vari Viggiano e Green con il loro atletismo e capacità balistiche, mentre l’esperienza e la sagacia tattica di Nelson e Ress ha fatto il resto sotto le plance dove Mbakwe ha crecato di tenere a galla i capitolini.
Roma è spesso apparsa slegata con troppe iniziative individuali, Hosley letteralmente inguardabile, Mayo a corrente alternata, Goss frenato da acciacchi fisici e Baron l’unico che ha provato a fare qualcosa in più, specie nella vittoria di gara 4. Coach Dalmonte non è riuscito a imbrigliare Siena come aveva fatto con Cantù, e alla fine ha pagato un attacco che spenti i suoi terminali principali non è riuscito a trovare altri sbocchi ed è rimasto intrappolato dalla difesa senese. Per Roma si è chiusa comunque un’annata positiva dove è riuscita a riconfermarsi tra le migliori quattro d’Italia dopo la finale dello scorso anno, ma ora la attende un’altra estate di smantellamento e ricostruzione poichè sono già tante le voci di mercato che la circondano.

EA7 Emporio Armani Milano – Banco di Sardegna Sassari 4-2

Alla fine la storia si ripete perchè Milano raggiunge in finale l’acerrima rivale Siena dopo aver dato spettacolo in semifinale con una Sassari mai doma che però è crollata nella decisiva gara 6. Una serie atipica decisa da gara 1 dove Milano è riuscita a difendere il fattore campo, l’unica in cui ciò è accaduto perchè per il resto ci sono state solo vittorie in trasferta. Il canovaccio delle partite è stato quasi sempre lo stesso con Milano a comandare per lunghi tratti e Sassari a rimontare nella seconda parte dell’incontro guidata da un Drake Diener a tratti immarcabile e da un Caleb Green rivelazione della squadra sarda di quest’anno. Quello che è mancato ai sardi è stata però la capacità di difendere le mura amiche dopo essere riusciti ad espugnare il Forum, e trovare fluidità in attacco, che spesso è risultato troppo dipendente da un tiro da tre con il quale hanno litigato per gran parte della serie.
Proprio il tiro pesante assieme alla difesa e alla gestione delle forze sono stati punti chiave della sfida: l’Olimpia ha dimostrato una maggiore varietà offensiva, spinta in particolare dal tandem Gentile-Samuels, riuscendo in difesa a mettere una grande pressione a Sassari, e poi le ampie rotazioni di Banchi gli hanno permesso una gestione diversa degli uomini rispetto a quanto potuto da Sacchetti.
Ora per Milano arriva il bello: il grande obiettivo stagionale, quello per cui tutti la davano, e la danno favorita, passa attraverso quella Siena che tante volte l’ha sconfitta nell’ultimo atto e dalla quale ha importato giocatori e allenatori per vincere; sarà una sorta di dejavù che potrebbe però segnare un passaggio di consegne nel basket italiano.


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