Quello che poteva essere e non è stato. Il Milan che riesce nell’impresa di fermare la Juventus e infliggerle la prima sconfitta, sul gioco, sul morale e sulla classifica. Quel 2 a 0 in dieci minuti che avrebbe spezzato le reni ai bianconeri consegnando al campionato un grande match e al Milan un primato sacrosanto; quel gol che tutto il mondo del calcio vede ma che il solo guardalinee non convalida per un improvviso blackout cerebrale. Ed è subito polemica.
Muntari: due reti in due partite, la Juve è sotto di due gol al Meazza ma il segnalinee non è d'accordo
Milano, sabato 24 Febbraio 2012, ore 22:40 circa: inizia ufficialmente la stagione delle polemiche.
Si è appena concluso Milan-Juventus e mentre alcuni giocatori di entrambe le squadre si azzuffano nei pressi dell’ingresso degli spogliatoi ai tifosi rimangono negli occhi le immagini del match appena trascorso e nelle orecchie le parole di Antonio Conte che, durante l’intervallo, da del mafioso a Galliani, al Milan e ai milanisti (da che pulpito poi!).
E dire che il Milan aveva fatto copia e incolla della prestazione già offerta contro l’Arsenal; e dire che anche senza il fisico di Ibrahimovic e Boateng i rossoneri hanno offerto un’ora di intensità calcistica straordinaria; e dire che se dai quel gol la partita si spacca e poi vediamo se arriva il “meritato” pareggio juventino. Per me la partita è finita sul due a zero di Muntari, a Juve-landia, cioè nella realtà, invece finisce 1 a 1 con Alessandro Matri che pareggia con un bel tiro il gol iniziale di Antonio Nocerino. Il Milan esce ridimensionato dalla sfida del Meazza, con la consapevolezza che non basta giocare meglio della Juve per batterla.