by Giuseppe Causarano
La Juventus batte l’Udinese per 1-0 al 90′ e allunga sulla Roma. Basta un gol di Llorente per aver ragione dei friulani, che hanno a loro volta sfiorato il colpaccio più volte. Ma la squadra di Conte adesso vanta tre punti di vantaggio sulla Roma di Garcia, che a Bergamo si salva alla fine sull’ 1-1 ma per i giallorossi significa quarto pareggio consecutivo. Non ne approfitta però l’Inter, che si fa raggiungere anch’essa sull’1-1 dalla Sampdoria nei minuti finali, in attesa dei posticipi del lunedì, Fiorentina-Hellas Verona e Lazio-Napoli. Il Milan vince 3-1 a Catania e si riprende pure in Campionato, vince ancora il Chievo Verona, mentre giungono pareggi dalle altre gare.
Il Posticipo della Domenica
Juventus-Udinese 1-0, tre punti fondamentali - Tanta fatica, tante occasioni sprecate, ma alla fine la Juventus la spunta contro l’Udinese e si porta tre punti sopra la Roma. Serve un gol al 90′ di Llorente, bravo a sfruttare un tiro impreciso di Lichtsteiner e andare a prendere in controtempo il fin lì perfetto Brkic. Fuori Pirlo dopo 10′, per una botta al ginocchio destro, e la Juve, partita arrembante, cala un poco alla volta. Già Tevez aveva impegnato severamente Brkic, quindi una serie di scambi al limite e gli inserimenti, soprattutto di Marchisio, creavano lo scompiglio in area friulana. Conte inserisce Pogba, ma né lui né Vidal dimostrano di avere le caratteristiche per prendere in mano il gioco. Tevez fa dunque l’attaccante e il regista avanzato, si abbassa, chiede le triangolazioni e conclude altre due volte nella prima frazione. Guidolin si agita perché l’Udinese non riesce a venire fuori, ma alla mezz’ora, su svarione di Bonucci, Di Natale fugge via e prova il pallonetto contro Buffon, che si allunga e salva. Il primo tempo termina in equilibrio.
Nella ripresa la Juventus non appare troppo convinta in avvio e l’Udinese può alzare il baricentro, aggredire alto e andare vicino al gol, quando dopo pochi minuti Buffon salva due volte da distanza ravvicinata, soprattutto su Di Natale. La Juventus è costretta a risalire ma Conte inserisce Lichtsteiner e passa al 4-2-3-1, viste le difficoltà a gestire il pallone e verticalizzare, oltre ad allargare il gioco in alternativa. Insomma con questo schema il tecnico spera di trovare più velocità e sopperire coi movimenti all’assenza di Pirlo, ma è necessario l’ingresso di Quagliarella per chiudere in difesa l’Udinese dopo una lunga fase di equilibrio. Proprio Quagliarella fa volare Brkic, quindi Tevez ci prova e spara alto da fuori e poi su punizione centrale. All’88′ Llorente batte a colpo sicuro dopo un angolo ma Allan respinge, ma al 90′ il tiro storto di Lichtsteiner viene deviato in piena area in gol dall’attaccante spagnolo, per una vittoria fondamentale.
Annotazione finale: partita anticipata alle 18.30 per permettere un migliore spostamento ai 12.000 bambini invitati che hanno riempito le Curve squalificate dopo i cori discriminatori di Juventus-Napoli. Tanti piccoli delle scuole elementari e medie nella Nord, altri di scuole calcio nella Sud. Iniziativa bellissima. Tra gioia e urla di allegria, però, pure alcuni cori non propriamente gentili e garbati in alcune occasioni. Possibile? Forse gli adulti tra di loro hanno “collaborato”, altrimenti c’è da preoccuparsi.
Le partite della Domenica pomeriggio
Atalanta-Roma 1-1, quarto pari di fila giallorosso – La Roma rallenta ancora e l’imbattibilità intatta è una piccola consolazione al quarto pari consecutivo e soprattutto rispetto al fatto che Juventus sia ora a +3. Primo tempo equilibrato, Marquinho da fuori impegna Consigli all’8′, ma la squadra di Garcia fa girare lentamente il pallone e gli sbocchi in avanti non si trovano. Totti sempre fuori(vicino al rientro), Pjanic non al meglio in panchina assieme al bocciato Ljajic. L’Atalanta di Colantuono gioca in modo più diretto, e anche dopo l’ingresso di Bonaventura(out l’infortunato Del Grosso) acquista velocità, e prende un palo con Brienza che sfrutta una punizione di Moralez.
Nella ripresa però al 51′ Brivio su punizione da 25 metri sorprende De Sanctis, che si vede rimbalzare il pallone davanti e sbaglia la presa. Il vantaggio orobico scuote Garcia che manda in campo Ljajic e Pjanic, la Roma ci mette un po’ a rimettersi in moto ma con Dodò prima e Strootman poi crea un paio di situazioni pericolose. E negli ultimi 20′ ritroviamo la Roma di inizio stagione. Tocchi veloci, gioco semplice e velocità in profondità. Strootman sfiora il palo, al 76′ la Roma reclama per un fallo di mani di Canini sul tiro ravvicinato, all’86′ Florenzi impegna Consigli, che poi chiude su Gervinho, ma deve arrendersi al 90′ sul tocco a colpo sicuro da pochi metri di Strootman, il migliore in campo.
L’Inter stecca davanti a Thohir, il Milan risorge ancora, il Chievo vola, il Cagliari si salva alla fine – Nelle altre gare del pomeriggio, delusione per Erick Thohir alla “prima” a SanSiro da Presidente dell’Inter, mentre Adriano Galliani ritrova il sorriso dopo la bufera societaria e vede un Milan in ripresa. Corini lancia ancora il Chievo, il Sassuolo spreca a Cagliari.
L’Inter va avanti al 18′ con Guarin, bravo a farsi trovare pronto sull’assist di Ricardo Alvarez, che va via a sinistra dopo una splendida azione. La Samp di Mihajlovic è già squadra di carattere e col 4-2-3-1 mette spesso in crisi il 3-5-1-1 di Mazzarri, che non ha profondità con il solo Palacio e manca di idee in mezzo(perché non Kovacic?), oltre a lavorare poco sugli esterni. Gabbiadini va vicino al gol da fuori, poi Pozzi impegna Handanovic. Nella ripresa l’Inter attacca ma non chiude, la Samp resiste, Mihajlovic manda in campo col passare dei minuti Sansone; Eder impegna ancora Handanovic su punizione, Mazzarri si chiude ma commette l’errore di lasciare l’iniziativa alla Sampdoria che col nuovo entrato Renan, all’86′, pesca il pareggio con un tiro preciso da fuori.
Il Milan soffre all’inizio ma cresce col passare dei minuti fino a portare a casa la partita. Il Catania di De Canio ritrova qualche altro pezzo tra gli infortunati(ma ancora ne mancano) e passa al 13′ con Castro, che riceve in area dopo un contropiede e in uscita batte Gabriel. Il Milan però appare in forma e pareggia al 19′ con Montolivo, che al volo conclude in area dopo il cross di Emanuelson, ma la difesa etnea concede troppo. I rossoazzurri comunque restano ordinati nel 4-5-1, e il Milan tiene palla ma deve cominciare da troppo lontano l’azione e al limite trova il muro del Catania. Nella ripresa prosegue una fase di sostanziale equilibrio, ma i rossoneri crescono in velocità, grazie a Kakà e agli scambi stretti che portano più velocemente in area. E al 64′ passano con una punizione da posizione centrale di Balotelli, che si sblocca in campionato dopo molto tempo. Al 64′ Tachtsidis entra col piede alto su Balotelli, fuori tempo e pericolosamente: l’arbitro Rizzoli lo espelle. La partita si innervosisce, Balotelli va su tutte le furie contro Spolli, rischiando il rosso dopo un fallo subìto. Ma in realtà dopo il match si saprà che, probabilmente, Spolli avrebbe rivolto insulti razzisti allo stesso Balotelli. Ma non vi sono certezze, nemmeno da parte delle due squadre. Mario spesso va in escandescenze per poco, ma in questo caso sembrava agitato per qualcosa di davvero grave. Nel caso, Spolli farebbe bene a scusarsi pubblicamente, come minimo. Ogni forma di razzismo va condannata sempre.
Il Milan, comunque, soffre le ripartenze e la reazione del Catania, che in 10 quasi gioca meglio, ma chiude la gara con Kakà all’81′, che, servito da Montolivo, va via in velocità e insacca sotto la traversa.
Il Chievo continua a risalire dopo il ritorno di Corini in panchina. Gara equilibrata per mezz’ora, poi al 35′ uno scambio tra Estigarribia e Rigoni che libera il mediano e porta in vantaggio il Chievo. Il Livorno prova a reagire, va vicino al pareggio per due volte, ma Thereau al 56′ chiude sul cross basso da sinistra e fa 2-0. L’ingresso di Emeghara non dà grande contributo al Livorno, che incassa il 3-0 al 79′ con Paloschi, che ribatte in rete dopo una respinta di Bardi. E il tecnico Nicola è a rischio, almeno secondo il Presidente Spinelli.
In avanti con Marzorati al 12′ con un perfetto inserimento da angolo, e al raddoppio con Zaza al 20′, che chiude in area un assist di Berardi, il Sassuolo sembra padrone del campo, controllando per tutto il primo tempo. Il Cagliari perde subito Ibarbo, dentro Nenè al 13′ e poi anche Dessena a inizio ripresa. E col passare dei minuti i sardi crescono, accorciando con Nenè al 73′ e trovando il pari all’87′ con Sau, dopo un’azione ribattuta in area di rigore.
Gli anticipi del sabato
Due gare molto interessanti, concluse entrambe sul pareggio.
Nel derby emiliano Parma e Bologna si bloccano sull’1-1. Partenza a razzo dei rossoblù che, con Diamanti in panchina febbricitante, giocano comunque meglio in verticale e passano al 10′: sponda di Bianchi per Konè che di destro da 25 metri trova il gol all’angolo basso. Il Parma arriva al pari al 23′, punizione di Sansone(preferito a Amauri) e Cassano al volo in area segna un bellissimo gol. Stupendo per tecnica e rapidità. Il Bologna però non demorde, Mirante salva su Lazaros e il Parma fatica a venire fuori. Nella ripresa dopo pochi minuti Sorensen si guadagna il doppio giallo che vale l’espulsione. Il Parma adesso si butta in avanti, ma crea poche occasioni davvero importanti, mostrando difficoltà ad allagare il gioco e trovare profondità. Il Bologna resiste, pareggio giusto.
Nell’anticipo serale il Genoa raggiunge il Torino nella ripresa, ma il pareggio sa di occasione gettata al vento per i granata. La squadra di Ventura gela Marassi all’8′, con un tiro da fuori di Farnerud deviato da El Kaddouri(involontariamente) in porta. Ma già un palo dello stesso El Kaddouri e un tiro alto di Immobile avevano spaventato il Genoa di Gasperini. Che non trova sbocchi col suo 3-4-3 contro il 3-4-1-2 e soffre le verticalizzazioni e le ripartenze del Torino che crea: Perin stoppa Cerci da vicino, poi un diagonale di Immobile, e si salva almeno in altre tre occasioni. Gasperini inserisce così Fetfatzidis nella ripresa, e la manovra acquista più rapidità e il gioco ha più ampiezza. Palo di Vrsaljiko da fuori al 52′, batti e ribatti che prosegue, ma al 69′ Feftatzidis serve per l’inserimento Biondini in area che pareggia. Ma il Torino chiude in avanti e Perin sulla stessa azione salva su Cerci e Immobile, poi si ripete ancora in un’altra occasione e conserva il punteggio.
Chiuderanno la giornata i due importanti posticipi Fiorentina-Hellas Verona e Lazio-Napoli, che diranno molto per la corsa europea. Aggiornamenti qui su Post Scriptum.
Top e Flop di Post Scriptum
Top 14^Giornata
Gianluigi Buffon(Juventus): tre parate decisive. Senza quelle la Juve avrebbe rischiato la sconfitta, ma il portiere è al posto giusto nel momento giusto. Da notare però gli svarioni di Bonucci e la poca protezione del centrocampo bianconero.
Ricardo Kakà e Riccardo Montolivo(Milan): il regista basso e il regista alto del Milan, i due elementi di maggiore qualità tecnica per la manovra che a Catania sono stati decisivi per la vittoria. Montolivo va in gol e ispira il gioco, Kakà continua il suo percorso di rientro alla condizione migliore e al suo livello da fuoriclasse con un’altra prestazione eccellente e anche un gol stupendo.
Kevin Strootman(Roma): il migliore tra i giallorossi, con grande movimento, inserimenti e un tiro da fuori sempre pericoloso. E il gol del pari finale.
Mattia Perin(Genoa): Almeno cinque le parate decisive che tengono in partita il Genoa e fermano il Torino. Dopo alcune incertezze nella passata stagione, il giovane portiere grazie ai preparatori della squadra rossoblù e al suo grande lavoro sta diventando una certezza assoluta.
Luca Rigoni(Chievo Verona): prestazione eccellente e il regista si ritrova con Corini. In crescita, può ripetere davvero l’ottima stagione precedente.
Flop 14^Giornata
Inter: stecca davanti a Thohir e col secondo pareggio consecutivo non approfitta del momento negativo di Roma e Napoli. Mazzarri continua a preferire la sostanza alla qualità ma occorre cambiare qualcosa per dare un cambio di passo a questa squadra. Kovacic a tempo pieno, una difesa più agile e meno statica, più abilità nel cambiare schema durante la gara, più alternative sugli esterni e un supporto a Palacio possono aiutare. Ma se i primi tre punti sono tutti lavoro per Mazzarri, gli ultimi due sono da attribuire agli infortuni in attacco e alla società che, seppur in fase di cambiamento, nel mercato di riparazione deve darsi da fare comunque.
Daniele De Rossi(Roma): non è al meglio e si vede. Garcia lo cambia dopo 56′ e a fine gara conferma dei problemi fisici di Capitan Futuro. Deve ritrovarsi presto.
Panagiotis Tachtsidis(Catania): lascia i suoi in 10 proprio quando era necessaria la sua presenza in mezzo per dare la spinta verso la rimonta dopo il 2-1 di Balotelli. Invece rimedia un rosso per una brutta entrata proprio sull’attaccante del Milan. Disastro.
Serie A 2013/2014, 14^Giornata, Risultati e Classifica
Sabato 30/11
Parma-Bologna 1-1
Genoa-Torino 1-1
Domenica 01/12
Catania-Milan 1-3
Atalanta-Roma 1-1
Cagliari-Sassuolo 2-2
Chievo Verona-Livorno 3-0
Inter-Sampdoria 1-1
Juventus-Udinese 1-0
Lunedì 02/12
Fiorentina-Hellas Verona 19.00
Lazio-Napoli 21.00
Juventus 37
Roma 34
Napoli 28*
Inter 27
Fiorentina 24*
Hellas Verona 22*
Genoa 19
Lazio 17*
Milan 17
Parma 17
Atalanta 17
Torino 16
Udinese 16
Cagliari 15
Sassuolo 14
Chievo Verona 12
Bologna 12
Livorno 12
Sampdoria 11
Catania 9
Fiorentina, Hellas Verona, Lazio e Napoli una gara in meno
Giuseppe Causarano
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