La Juventus supera il Parma 2-1 e mantiene il vantaggio in vetta sulla Roma. Con una doppietta di Tevez i bianconeri hanno ragione di un Parma che nella ripresa mette in difficoltà la squadra di Conte e riapre la gara, sfiorando anche il pareggio. I giallorossi, nell’anticipo del martedì, superano proprio nel finale il Torino per 2-1. Restano dunque 6 punti avanti al Napoli, che sbanca Catania per 4-2, ma gli azzurri adesso tornano a dieci lunghezze di vantaggio sulla Fiorentina, battuta in casa dal Milan per 2-0. Vincono anche Atalanta, Genoa, Sampdoria, Chievo Verona e Cagliari, chiuderà il turno il posticipo del giovedì tra Inter e Udinese.
Le gare del mercoledì
Juventus-Parma 2-1, prosegue la marcia bianconera – Avvio equilibrato, il Parma si schiera a specchio e contiene la Juventus. Anzi, sugli esterni i gialloblù di Donadoni attaccano con continuità e al 17′ Molinaro si libera in area, ma il tiro viene respinto. La squadra di Conte però alza di nuovo il ritmo e al 25′ lancio lungo ribattuto, conquista palla Tevez che supera Felipe, Paletta lo allarga verso l’esterno ma in area l’attaccante tiene la posizione e col destro supera l’incerto Mirante con un tiro rasoterra: 1-0 Juve. E al 32′ il Parma perde palla, Tevez parte, scambia con Vidal che in area conclude, Mirante respinge e Tevez è appostato per il raddoppio: doppietta e 18° gol in Serie A. Il Parma chiude meglio il primo tempo, limitando al minimo gli errori e cercando maggiore pressing a metà campo per ribattere a sua volta quello della Juve.
Nella ripresa equilibrio, la Juve controlla, intanto Donadoni inserisce Cassani al 60′ e passa al 4-3-3, e quasi automaticamente proprio Cassani scodella in mezzo, la difesa respinge, arriva Molinaro che scarica un sinistro in porta folgorando Buffon. Partita riaperta e il Parma attacca, con Biabiany e Cassani da un lato e Molinaro dall’altro, mentre Cassano non trova la posizione nel nuovo schema; al 66′ Amauri rifila una gomitata a Chiellini, e per l’arbitro Banti è rosso: ingenuità incredibile dell’attaccante, ma i suoi compagni continuano a giocare. La Juve è in affanno e non riparte con grande brillantezza, a poco servono gli ingressi di Marchisio e Quagliarella(fuori uno spento Llorente), intanto rischia pure Tevez che dà una brutta manata a Paletta. Solo giallo per lui, ma da diffidato salterà il prossimo turno. Proprio l’Apache e Quagliarella cercano il terzo gol, ma il finale è del Parma che fino al termine ci prova e al 90′ mischia furibonda in area, respinta di Buffon su Molinaro, poi salvano Caceres e Chiellini, e il Parma protesta per un contatto Bonucci-Parolo. Ma termina 2-1 e la Juve va verso il titolo con la 15^ vittoria in casa del campionato, un record davvero incredibile finora.
Catania-Napoli 2-4, primo tempo dominato dagli azzurri, il Catania reagisce tardi – In un Massimino agitato e scontento, il Catania sembra partite bene ma appena il Napoli spinge, l’estrema fragilità dei rossoazzurri in difesa emerge. Al 16′ Callejon va via a destra e serve in mezzo Zapata(in campo al posto di Higuain) che appoggia in rete. Al 21′ Keko coglie la traversa, ma al 24′ pasticcio tra Andujar e Legrottaglie e Callejon in area ne approfitta per siglare lo 0-2. Gara che il Napoli controlla e quasi chiude: al 40′ Henrique con un tiro-cross da destra trova il palo lungo dal limite destro dell’area, gol incredibile; quindi al 43′ Callejon in profondità per Zapata che in area fa 0-4.
Nella ripresa però il Catania quantomeno cerca di salvare l’onore e ci riesce, perché Barrientos e Keko si rendono pericolosi, poi sugli sviluppi di due calci da fermo Monzon al 54′ e Gyomber al 75′ riaprono il conto. I rossoazzurri ci provano fino alla fine, ma è troppo grande lo svantaggio per cercare il pareggio. Il Napoli dunque riparte e blinda la zona Champions.
Fiorentina-Milan 0-2, resurrezione rossonera – Una partita giocata con attenzione dal Milan, che in avanti fa quanto basta con Kakà e Balotelli, in mezzo c’è densità con De Jong e Muntari e coi ripiegamenti di Honda e Taarabt, e dietro i difensori contengono Matri, pericoloso solo all’8′ su assist di Cuadrado. Seedorf appare tranquillo in panchina, meno Montella che vede i suoi poco in palla e subire il possesso del Milan, che colpisce quando ha l’opportunità. Come al 23′, quando Balotelli tira da fuori su punizione, Neto respinge male e da due passi Mexes insacca.
La partita in sostanza si mantiene come in avvio per tutta la sua durata, coi viola poco brillanti e i rossoneri concentrati, finché al 64′ Balotelli da punizione al limite dell’area, in posizione centrale, trova il raddoppio che chiude la gara.
Atalanta, Sampdoria e Genoa perfette, respirano Cagliari e Chievo – L’Atalanta di Colantuono eguaglia il proprio record di vittorie di fila in Serie A, cinque, superando per 2-0 il Livorno. Nel primo tempo non c’è gara, perché i nerazzurri, pur privi di Moralez, schierano Denis con De Luca e l’impianto di gioco va in automatico nel 4-4-1-1, e tutti sanno come e dove muoversi in campo. Denis chiama alla parata Bardi al 17′, poi al 22′ sugli sviluppi di un angolo respinta in area, irrompe De Luca che fa gol. Il Livorno di Di Carlo si vede appena con un tiro da fuori di Greco, e continua a subìre per tutto il primo tempo. L’Atalanta però non chiude e nella ripresa Emeghara al 50′ e Biagianti al 56′ cercano il pareggio, ma i nerazzurri si destano e ripartono all’attacco: al 59′ De Luca scambia al limite con Denis che scarica un destro perfetto in porta. E’ il gol decisivo, che spegne gli amaranto e porta tre punti all’Atalanta, che viaggia ora al 7° posto.
Di Francesco ritrova Berardi e lo piazza nel 4-3-3 con Floccari e Zaza, ma la Samp di Mihajlovic, pur applicando un discreto turnover (fuori Eder e Gabbiadini, ad esempio) parte meglio e dopo 20″ recupera un pallone, azione in area per Gianluca Sansone che davanti al portiere non sbaglia. La reazione dei neroverdi c’è e al 16′ Zaza trova in area Longhi che chiude l’azione e pareggia. Ma la gara torna presto dalla parte doriana: le occasioni saranno per Regini (traversa da lontano), Renan (palo su punizione), Okaka e Bjarnason (Pegolo salva) e il gol arriva al 66′ con Okaka che in area da due passi non sbaglia, dopo aver trovato lo spazio: rete decisiva e la Samp controlla di lì alla conclusione.
Gasperini e Reja schierano entrambi il 4-3-3 ma se i rossoblù cercano molto gli scambi sugli esterni per poi convergere il gioco tutto su Gilardino, i biancocelesti, privi di Klose, puntano a non dare punti di riferimento col tridente Candreva-Keita-Mauri. In effetti le occasioni sono poche e se in avvio ci provano Sturaro e Bertolacci, sono più pericolosi Mauri e Keita, col portiere Bizzarri(in campo per Perin) che salva la porta sulla seconda opportunità. Nella ripresa Gasperini passa al 4-2-3-1 con Centurion e Fetfatzidis e i rossoblù ne guadagnano in velocità, e passano al 65′ quando Motta trova Sculli che serve Gilardino che al centro supera i difensori e insacca. Al 69′ Berisha blocca ancora l’attaccante, ma l’inerzia ormai è tutta da parte rossoblù e all’83′ il greco Fetfatzidis scappa in area e raddoppia superando in uscita il portiere laziale.
Il Cagliari supera il Verona con un gol di Nenè al 31′, gran colpo di testa su perfetto cross di Pisano. Partita concreta dei rossoblù che aggrediscono subito, fino al vantaggio, per poi controllare e ripartire nella ripresa, per sfiorare il raddoppio più volte col subentrato Ibarbo. Poco gioco e poche occasioni per l’Hellas, che raccoglie la quarta sconfitta di fila e continua nel suo momento poco positivo.
Il Chievo parte forte e si guadagna un rigore al 7′, fallo di Garics su Rubin e l’arbitro Rocchi assegna: Paloschi realizza, poi sale in cattedra Obinna, pericoloso in tre occasioni. La squadra di Corini, comunque, fa la gara e controlla bene il Bologna che si porta in avanti solo nella ripresa, mettendo più in difficoltà i gialloblù con qualche conclusione da fuori ma alla lunga torna di nuovo in attacco il Chievo e Paloschi al 78′ dopo una ribattuta di Curci sul suo primo tiro ribatte in gol, poi Rigoni all’88′, con una bella giocata in area su un lancio, chiudono il conto e i padroni di casa sorpassano il Bologna in classifica generale.
L’anticipo del martedì
Roma-Torino 2-1, orgoglio giallorosso – Un gol di Florenzi al 91’ consegna tre punti d’oro alla Roma. Il 4-3-3 di Garcia viene inizialmente contenuto dal 3-5-2 di Ventura, coi granata che formano due linee strette e poi riescono subito a ribaltare la manovra con Cerci e Immobile. Gli ospiti hanno però il torto di non riuscire a essere concreti in area avversaria, fermati dal muro eretto da Castan, alla guida della difesa. Dall’altro lato, Pjanic appare svagato, Totti deve spesso giare al largo e la difesa bassa del Toro toglie profondità a Gervinho e spazio agli inserimenti. Al 27’ Totti si libera finalmente in area ma il tiro viene fermato dal portiere Padelli. Romagnoli prova da fuori al 30’, e al 32’ ancora Padelli assoluto protagonista, quando salva su Destro, che smarcato in area conclude a botta sicura ma viene murato dal portiere che si ripete sul tiro insidioso di Pjanic. Ma al 41’ da Gervinho in verticale per Destro che scatta in leggero fuorigioco e batte il portiere in uscita.
Nella ripresa la Roma parte meglio, il ritmo resta basso, ma quando i giallorossi sembrano in controllo ecco che vien fuori il Torino, e al 50’ lancio di Vives in avanti per Immobile che supera in velocità Toloi(in campo per lo squalificato Benatia) e fa cadere in area il pallone per colpirlo di piattone sinistro al volo: gol splendido e pareggio, 17° glo per il centravanti. La Roma fa fatica a riprendere in mano il gioco, Garcia ci pensa su e manda in campo Ljajic, Bastos e poi Florenzi, le occasioni migliori sono per il Torino che approfitta della squadra giallorossa molto lunga in cerca del vantaggio e prima con Immobile al 64’(tiro fuori), poi con Cerci al 67’ (sinistro a lato di poco dopo un perfetto contropiede) va vicino al gol. La Roma però riesce, non senza fatica, a chiudere in avanti la gara. A parte un paio di conclusioni non crea molto, anche se la volontà di attaccare è continua. All’88’ il Torino sfiora il gol partita con un tiro diagonale vicino al legno, ma i troppi errori di misura avanti si “completano” con l’errore in disimpegno al 91’ che fa involare Gervinho, assist in area preciso per Florenzi che trova lo spazio lasciato libero da un Torino non pienamente ripiegato in area e di precisione sigla così la rete decisiva che fa esultare i propri tifosi.
Chiude la giornata il posticipo del giovedì tra Inter e Udinese, coi nerazzurri in cerca di punti per un posto in Europa, e i friulani per blindare la salvezza e trovare maggiore continuità.
Top & Flop di Post Scriptum Blog
Top 30^Giornata
Carlos Tevez (Juventus): sempre decisivo, 18 reti in campionato e doppietta di potenza e velocità nel primo gol, opportunismo nel secondo centro. Prestazione da trascinatore, anche se rischia molto (solo ammonito) con quella manata su Paletta che gli farà comunque saltare la prossima partita.
Duvan Zapata (Napoli): finalmente trova i gol che gli daranno quella fiducia di cui ha bisogno. Sostituisce Higuain e ripaga Benitez con due reti d’attaccante vero. Fisico imponente, e dunque avrebbe bisogno di giocare con continuità per acquisire la condizione.
Alberto Paloschi (Chievo Verona): rigore calciato in maniera eccezionale, seconda rete da killer d’area come lui sa essere. Finalmente sta bene e con le sue prestazioni sta trascinando il Chievo alla salvezza. Bravissimo.
Atalanta: la squadra più in forma del momento. Quinta vittoria consecutiva, record della storia orobica eguagliato e i nerazzurri non hanno certo voglia di fermarsi. Classifica con vista Europa League!
Milan: di questi tempi la squadra compatta, attenta, efficace vista contro la Fiorentina è una bellissima versione del Milan attuale. Con questa determinazione si potrà chiudere al meglio la stagione e creare la base per il prossimo campionato, certamente.
Ciro Immobile (Torino): corre per tutto il campo, dialoga coi compagni, sbotta, protesta, conclude quando vede la porta e tira fuori dal cilindro un gol al volo pazzesco, di piatto sinistro, mostrando una calma olimpica nell’occasione. Stagione strepitosa.
Flop 30^Giornata
Amauri (Parma): gomitata violenta e molto pericolosa a Chiellini, rosso diretto inevitabile e errore clamoroso nel miglior momento del Parma, che aveva appena riaperto la gara contro la Juventus. Le sue responsabilità sono chiarissime: reca un grosso danno alla squadra.
Fiorentina: la squadra di Montella non pervenuta. Tre giorni dopo la vittoria sul Napoli, prestazione orrenda che cancella l’impresa del San Paolo che aveva riaperto la corsa alla Champions. Dubbio: con la già pesante assenza di Pizarro, perché il turnover per Aquilani? E in mezzo le idee sono venute a mancare clamorosamente.
Serie A 2013/2014, 30^Giornata, Risultati e Classifica
25/03
Roma-Torino 2-1
26/03
Atalanta-Livorno 2-0
Cagliari-Hellas Verona 1-0
Catania-Napoli 2-4
Chievo Verona-Bologna 3-0
Fiorentina-Milan 0-2
Genoa-Lazio 2-0
Juventus-Parma 2-1
Sassuolo-Sampdoria 1-2
27/03
Inter-Udinese 20.45
Juventus 81
Roma 67**
Napoli 61
Fiorentina 51
Inter 47*
Parma 47**
Atalanta 43
Lazio 42
Sampdoria 40
Hellas Verona 40
Torino 39
Milan 39
Genoa 39
Udinese 34*
Cagliari 32
Chievo Verona 27
Bologna 26
Livorno 24
Sassuolo 21
Catania 20
*Inter e Udinese una gara in meno
**Roma e Parma una gara da recuperare
Giuseppe Causarano
Twitter @Causarano88Ibla