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Serie A, il racconto della 31^Giornata

Creato il 31 marzo 2014 da Postscriptum

 by Giuseppe Causarano

Serie A, 2014, Napoli-Juventus, Callejon

Il Napoli batte 2-0 la Juventus e, se per gli azzurri il discorso Scudetto resta proibitivo e il secondo posto complicato da raggiungere, è certo una dimostrazione di forza e forse cresce il rimpianto per tutte le occasioni sprecate durante la stagione. I bianconeri, privi di Tevez, cadono dopo 22 gare utili in campionato e la sconfitta giunge dopo molte gare giocate al limite. La Roma si riavvicina e mantiene anche le distanze proprio sul Napoli, andando a vincere 2-0 in casa del Sassuolo. Tra Sampdoria e Fiorentina finisce 0-0, la Lazio riapre la corsa all’Europa battendo 3-2 il Parma, ci crede l’Atalanta, che vince 2-0 a Bologna, e pure il Milan, che batte 3-0 il Chievo con Balotelli e Kakà. Vincono anche Hellas Verona e Torino, chiudono la giornata i posticipi del lunedì Udinese-Catania e Livorno-Inter.
Il Posticipo della Domenica

Napoli-Juventus 2-0, crollo bianconero – Conte deve fare a meno dello squalificato Tevez e dell’indisponibile Barzagli e conferma Caceres dietro e Osvaldo davanti. Benitez deve lasciare in panchina Mertens, non al meglio, ma rilancia il 4-2-3-1. E Il Napoli parte bene: Callejon e Hamsik impegnano Buffon nei primi 10′, gli azzurri volano sugli esterni, costringono la Juve a stringersi dietro e restare bassa. E se Pirlo non illumina, Vidal e Pogba non fanno mai ripartire con efficacia la manovra, meno ancora fanno Llorente e Osvaldo, che compiono gli stessi movimenti e appiattiscono la squadra. E come manca Tevez, che oltre a risolvere da solo le ultime non brillanti gare della Juventus a suon di gol, fa gioco, movimento e regala imprevedibilità. Il Napoli aggredisce e, dopo la parata di Reina su Lichtsteiner al 27′, gli azzurri aumentano i giri e al 37′ Insigne con un traversone serve sul palo lontano Callejon che anticipa Asamoah e mette in rete: 1-0 Napoli. Due annotazioni però: la posizione dell’attaccante era di leggero fuorigioco in partenza, e Chiellini, che era fuori dal campo per cambiare la maglia sporca su ordine dell’arbitro, stava ancora rientrando e dunque non poteva coprire la posizione su Callejon. Ma il vantaggio del Napoli è meritato per quanto fatto.

Napoli - Juventus, il film della partita  

Nella ripresa dentro Isla dopo pochi minuti, quindi anche Marchisio(per Pogba) e Vucinic(per Osvaldo), ma il Napoli controlla e la Juve, sebbene tenga di più il pallone in questa fase, non costruisce quasi nulla. Uniche intuizioni sono proprio di Vucinic(che tornerà utile di qui in poi) e Isla, che spinge e regala velocità. Ma gli azzurri contengono, Higuain si fa vedere in area ma viene chiuso, Ghoulam fa volare da punizione Buffon; in campo Pandev e Mertens, e all’81′ il macedone lancia il belga che al limite dell’area supera Marchisio e scarica un destro in diagonale che supera così Buffon: 2-0 e partita conclusa. Festa Napoli, crollo Juventus.
Napoli - Juventus, il film della partita  

Le partite della Domenica pomeriggio

Sassuolo-Roma 0-2, Destro, Bastos e polemiche – Una vittoria netta quella dei giallorossi ma la pessima gestione di un episodio contestato da parte dell’arbitro Rizzoli rischia di creare un pericoloso precedente. Al 35′ del primo tempo, infatti, Nicola Sansone va via in contropiede, Benatia recupera e lo affronta in area, l’attaccante cade giù: dal replay televisivo è evidente come non ci sia rigore, perché Sansone scivola mettendo male il piede e non viene toccato da Benatia, e il difensore, sebbene si aiuti con una mano, sfiora appena l’avversario. Ma quanto accade è paradossale, perché forse prima l’assistente di linea ma certamente l’assistente di porta Peruzzo richiama l’arbitro Rizzoli, che aveva lasciato(giustamente) proseguire, e gli suggerisce di assegnare il penalty, perché a suo avviso c’è fallo. Le proteste già aspre dei neroverdi sembrano accolte e Berardi si porta il pallone sul dischetto, ma a quel punto arrivano vibranti le proteste di giallorossi, perché Sansone sembrerebbe(il condizionale è obbligatorio) aver detto che in realtà non ha subìto fallo. Rizzoli, anziché decidere, dà spazio a 5′ di “dibattito” in campo, sotto lo sguardo incredulo del pubblico. Alla fine, comunque, Rizzoli lascia proseguire. Peraltro correttamente: ma la figura dell’arbitro è pessima(ricordiamo che è stato selezionato per Brasile 2014) e da oggi in poi legittima ogni squadra a protestare e discutere, aprire confronti infiniti per episodi simili e dare poi il via a lunghe polemiche, molto più di quanto succede i genere, pure. Ma allora non è meglio perdere 5′ con la moviola in campo? Ma sono quasi certo che si litigherebbe pure così….anzi, magari pure peggio, purtroppo.

Serie A, il racconto della 31^Giornata

Torniamo al match. Nel primo tempo la Roma fa il suo gioco e, sebbene senza ormai Strootman e con Maicon e Totti in panchina per turnover(mercoledì c’è il recupero contro il Parma) i giallorossi sfiorano il gol dopo 1′ con Destro, che in area spreca, e passano al 16′, quando Nainggolan recupera palla a Missiroli ai 25 metri, serve Destro che stavolta scavalca Pegolo con un tocco sotto preciso. Poco dopo ci prova Gervinho ad andare via, comunque il pressing giallorosso paga e la squadra di Garcia tiene lontano il Sassuolo di Di Francesco dalla propria porta, anche se sul finale di tempo i neroverdi riescono a ripartire sfruttando gli spazi lasciati da una Roma sempre propositiva anche prima nell’episodio contestato e poi in altre due occasioni, con conclusioni sbagliate.
Sassuolo-Roma, il film della partita

Nella ripresa Di Francesco manda in campo i vari Zaza, Masucci e Farias, ma la Roma potrebbe chiudere con Destro e Gervinho, fermati da Pegolo e dalla difesa, e con Pjanic su punizione, alto. In campo nel finale Taddei, Totti e Bastos, e il Sassuolo si rende pericoloso ancora con le iniziative dello scatenato Sansone e con alcune conclusioni da fuori. Il finale è convulso, Rizzoli assegna addirittura 6′ di recupero ma proprio al 95′ Taddei recupera palla a un avversario, Totti lancia Bastos che in area raddoppia e chiude la gara.
Sassuolo-Roma, il film della partita

Sampdoria-Fiorentina 0-0 – Tanto equilibrio in campo e pareggio inevitabile tra blucerchiati e viola. Mihajlovic propone la squadra base dopo il turnover di metà settimana mentre Montella fa la conta degli assenti e piazza Ilicic e Wolski dietro Matri. Ma se la Samp è tutta nelle accelerazioni di Gabbiadini, che dialoga coi compagni e si libera al tiro chiamando Neto a replicare in più occasioni, e in sporadiche iniziative di Eder e Soriano, la Fiorentina vive di rare iniziative e conclusioni da fuori.

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Nella ripresa identico ritmo, con Maxi Lopez al 52′ pericoloso in area, ma replicano Cuadrado e Wolski, murati dalla difesa. Neto si oppone a Soriano e Gabbiadini, Vargas centra la traversa da lontano a 10′ dal termine, i viola chiudono meglio e sfiorano il vantaggio al 90′ sugli sviluppi di un angolo. Insomma, partita molto spezzettata, piena di episodi(tra cui l’espulsione di Mihajlovic per proteste) ma poco gioco.
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Lazio-Parma 3-2 – Primo tempo equilibrato: si nota una voglia di giocare a viso aperto e le difese si possono attaccare più facilmente, a fronte di due squadre a baricentro molto alto. Lazio che parte meglio e passa al 15′ con Lulic su cross preciso dalla destra; reazione del Parma che va vicino al gol con Schelotto e lo trova al 26′ con Biabiany, che raccoglie la respinta di Marchetti su Cassano, controlla bene due volte e pareggia. Nella ripresa Lazio più propositiva e al 67′ arriva il gol di Klose, servito in area da Lulic. Ma un po’ il tema di questa giornata, probabilmente dovuto alle tre gare in 8 giorni, è la mancanza di continuità nel gioco, e anche Lazio-Parma va avanti a sprazzi, perché quando i biancocelesti sembrano aver la partita in mano subiscono poi l’offensiva dei ragazzi di Donadoni: dentro Molinaro e Palladino, assalto all’area e all’81′ ci pensa Ciani a controllare male un pallone nella propria area e Marchetti pensa “bene” di farsi passare la sfera sotto le gambe: autorete incredibile, che la Gialappa’s Band ci avrebbe fatto una puntata di Mai Dire Gol! La Lazio sembra frastornata e prima Molinaro all’87′ poi Palladino all’88′ sprecano pure l’occasione del vantaggio, ma nel recupero i biancocelesti tornano avanti e prima Keita impegna Marchetti, poi serve in area Candreva che gira in porta per il 3-2. E La Lazio torna in corsa europea.

Lazio-Parma, il film della partita

Hellas Verona-Genoa 3-0 – Gasperini deve far fronte a qualche assenza, schiera il 4-3-3 così come il Verona ma alla fine esce sconfitto nettamente, perché gli scaligeri di Mandorlini si dovevano riscattare delle ultime pessime prestazioni e mettono in campo tutto quello che potevano. “Una delle più brutte partite della mia carriera” dirà sincero il tecnico del Genoa, che subisce l’offensiva degli avversari in avvio, e l’Hellas passa dopo mezz’ora di ottimo gioco con Donadel al 35′, davvero bravo a trovare l’angolo con una botta da fuori, servito da Iturbe. Sul finale di tempo il Genoa replica e Albertazzi si guadagna la seconda ammonizione che vale il rosso per fermare un’azione pericolosa. Ma l’Hellas resiste alla grande per tutta la ripresa perché il Genoa in realtà crea davvero nulla, e così tra l’87′ e il 90′ Toni può siglare la doppietta che chiude la partita, servito in contropiede dai compagni.

Verona-Genoa, il film della partita  

Torino-Cagliari 2-1 – Nel 3-5-2 di Ventura manca lo squalificato Immobile ma ci sono Cerci e Meggiorini. Che non si vedono molto in partenza, perché i granata giocano sotto ritmo e del resto il Cagliari si adagia anch’esso, dato che ai rossoblù il pari sta più che bene per la classifica. Ma dopo la mezz’ora il Torino spinge e prima sfiora il palo Meggiorini, quindi al 45′ Cerci trova sul palo lungo El Kaddouri che da due passi segna. Nella ripresa Lopez cambia qualcosa tra i suoi ma non la gara, che resta favorevole al Toro che raddoppia con Cerci al 71′, che rientra sul sinistro al limite e trova il 12° gol stagionale. Al 77′ Nenè riapre i conti sull’unica distrazione dei granata, che però controllano fino alla conclusione.

Torino-Cagliari, il film della partita  

Gli anticipi del sabato

Milan-Chievo 3-0, i due trascinatori – Balotelli apre, Kakà chiude. Con un gol del centravanti dopo 4’ e una doppietta del fuoriclasse verdeoro, alla presenza numero 300 con la maglia rossonera, il Milan completa la sua settimana di ripresa e rilancia la corsa verso l’Europa League. I primi 10’ sono da urlo: subito Balotelli a impegnare Agazzi, poi al 4’ sugli sviluppi di un piazzato Rami trova in mezzo Balotelli che al volo fa gol. Al 6’ Taarabt ancora pericoloso, quindi i rossoneri pressano con continuità. Il Chievo reagisce e si fa vedere con Bentivoglio al 15’, ma può opporre poco a questo 4-2-3-1 di Seedorf, schema che se interpretato nella maniera corretta ripaga, infatti il Milan sta stretto, gli esterni alti ripiegano, i due mediani coprono e la difesa è più sicura, anche se avvolte il baricentro non è ben posizionato. Ad ogni modo, basta e avanza per avere ragione del Chievo di Corini, poco propositivo e che abbandona l’ex Paloschi al proprio destino. E al 27’ Honda pennella dall’altro lato per Kakà che taglia in area, controlla e appoggia in rete. Ricky parte dietro Balotelli come posizione, ma agisce su tutto il fronte offensivo. Il Milan controlla e al 37’ anzi Honda getta via il terzo gol, quando in area dopo una splendida azione dei compagni va al tiro ma spara alto. In chiusura l’acciaccato Muntari lascia a Essien. Nel secondo tempo il Milan continua a creare occasioni, Agazzi ci mette una pezza in due circostanze ma poco può al 54’ quando Kakà si libera al vertice sinistro dell’area e con un tiro a giro di destro pennella per il 3-0: doppietta sontuosa, e partita conclusa. Col passare dei minuti dentro Poli e Robinho, che rileva proprio Kakà, che esce tra gli applausi, i rossoneri ricamano, giocano e sfiorano il gol, il Chievo inserisce anche Thereau ma si rende pericoloso se non allo scadere, quando Zaccardo sgambetta un avversario in area: rigore che Thereau però spedisce contro la traversa.

Serie A, il racconto della 31^Giornata

Bologna-Atalanta 0-2, continua la corsa nerazzurra – Sesta vittoria consecutiva per l’Atalanta, Europa League a portata di mano e pur priva di Moralez la perfetta macchina orobica non conosce flessione. Colantuono può essere davvero soddisfatto dei suoi. Sebbene, va detto, resistere a questo Bologna non era impresa impossibile: Ballardini lascia fuori il suo miglior giocatore, Bianchi, inserendolo solo nella ripresa, deve fare a meno di Konè e rimedia con Moscardelli e Acquafresca in un 4-4-2 improvvisato. Stesso schema dell’Atalanta, che però sa cosa deve fare, e dopo una fase di studio, al 22’ De Luca parte al limite, evita tre avversari e insacca con un tiro preciso, quindi al 26’ scambia con Estigarribia liberandolo al tiro e l’esterno si inventa un tiro potente e veloce da fuori che va sotto la traversa. Troppo per il Bologna che impegna Consigli con Christodoupoulos, Acquafresca e Crespo, e nella ripresa Ballardini lancia Cristaldo, Ibson e come detto anche Bianchi ma il risultato è uno sterile predominio rossoblù che si traduce veramente in poche occasioni. E l’Atalanta sorride.

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Chiudono la giornata i posticipi del lunedì, Udinese-Catania e Livorno-Inter. I rossoazzurri cercano punti salvezza contro la tranquilla squadra friulana, mentre l’Inter vuole ritrovare i tre punti per difendere la posizione in classifica generale.

Top e Flop di Post Scriptum Blog

Top 31^Giornata

Ricardo Kakà (Milan): doppietta di classe e agilità e una prestazione da leader in campo e fuori. Esempio da seguire in un Milan che cerca di risollevare la stagione e allo stesso tempo costruirsi il futuro. Lui, poi, spera nel campionato Mondiale: con questa condizione deve sperare sicuramente.

Kakà Taarabt Milan Chievo 2014 AP/laPresse

Napoli: prestazione convincente e partita quasi perfetta, perché in avanti la squadra di Benitez è essenziale, tiene a centrocampo anche grazie a ripiegamenti delle mezze punte e resta stretta e compatta in difesa. La stagione può ancora dire molto, e c’è anche una finale di Coppa Italia da giocare.

Luca Toni (Hellas Verona): lui è certo l’attaccante che finalizza i due contropiede che chiudono la gara, ma gioca ancora prima una partita di sacrificio, sostanza e impegno. Campione senza tempo, a 36 anni ha ritrovato una condizione eccezionale e a questo punto punta al Mondiale.

Lulic e Keità (Lazio): esterni terribili. Il primo porta in vantaggio la Lazio e serve Klose per il raddoppio, il giovane spagnolo riporta nel finale la squadra avanti, va vicino al terzo gol e poi serve a Candreva l’assist fondamentale del 3-2.

Atalanta: partita da grande squadra. Aggredisce il Bologna, segna due gol in pochi minuti e poi controlla fino alla fine. E chi li ferma più? Ecco la sesta vittoria consecutiva.

Flop 31^Giornata

Nicola Rizzoli e la squadra arbitrale in Sassuolo-Roma: il grande disastro. Partiamo dal presupposto che molte volte i calciatori in campo protestano oltre i limiti della decenza, e nel caso soprattutto i neroverdi in campo e in panchina, e dopo i giallorossi(vista la situazione) alzano i toni della polemica per il presunto contatto Sansone-Benatia. Ma l’arbitro è lì per prendere le decisioni e se aveva deciso che non era rigore, e infatti non lo era, perché farsi convincere dall’assistente di porta(e forse dal guardalinee prima) che invece è fallo? Direte voi: gli assistenti sono lì pure loro per decidere! Bene, ma qui sbagliando: ad ogni modo, invece di assecondare(nel caso sarebbe stato errato) Peruzzo, Rizzoli si fa venire i dubbi, sommerso dalle proteste, e dà il via al dibattito di oltre 5′ che partorisce la sofferta scelta(giusta) di lasciare proseguire. Ma che figura…

La premiata coppia Marchetti-Ciani (Lazio): il difensore ci mette del suo, perché controlla una palla che arriva in area in una maniera del tutto sciagurata e ricacciando palla verso il portiere che, in un evidente momento di riflessione, pensa ad altro ma non a parare la sfera che gli passa sotto le gambe e va in gol. Più che un’autorete, una scenetta davvero esilarante. Non per i tifosi della Lazio però…meno male che ci pensa Candreva, proprio alla fine.

Lazio-Parma, il film della partita

Juventus: e venne ancora il giorno della sconfitta. Senza Tevez, i limiti di condizione e gioco della Juventus attuale vengono fuori e se pure i vari Pirlo, Vidal e Pogba non entrano in partita, diventa molto dura. Ma il campionato resta ovviamente in mano loro.

2013-14, Serie A, Napoli, José Callejon (Ap/LaPresse)

Serie A 2013/2014, 31^Giornata, Risultati e Classifica – 29, 30 e 31 Marzo 2014

29/03
Bologna-Atalanta 0-2
Milan-Chievo Verona 3-0

30/03
Sassuolo-Roma 0-2
Hellas Verona-Genoa 3-0
Lazio-Parma 3-2
Sampdoria-Fiorentina 0-0
Torino-Cagliari 2-1
Napoli-Juventus 2-0

31/03
Udinese-Catania ore 19
Livorno-Inter ore 21

Juventus 81
Roma 70**
Napoli 64
Fiorentina 52
Inter 48*
Parma 47**
Atalanta 46
Lazio 45
Hellas Verona 43
Torino 42
Milan 42
Sampdoria 41
Genoa 39
Udinese 35*
Cagliari 32
Chievo Verona 27
Bologna 26
Livorno 24*
Sassuolo 21
Catania 20*

*Udinese, Catania, Livorno, Inter una gara in meno
**Roma e Parma una gara da recuperare, mercoledì 2 Aprile 2014, ore 18.30

Giuseppe Causarano
Twitter @Causarano88Ibla


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