by Giuseppe Causarano
La Roma supera il Milan 2-0 nell’anticipo del venerdì e, in attesa del posticipo del lunedì tra Sassuolo e Juventus, continua l’assalto ai bianconeri che, comunque, sono sempre vicini allo Scudetto. Tra Inter e Napoli termina 0-0, la Fiorentina vince 3-0 a Bologna, scatto del Torino, che batte 2-0 l’Udinese, e rilancia la propria candidatura a un posto in Europa con Hellas Verona e Lazio. Frena il Parma, battuto 1-0 dal Cagliari, pari tra Atalanta e Genoa per 1-1, la Sampdoria rimonta il Chievo 2-1 e complica la corsa salvezza ai gialloblù.
Il Posticipo della Domenica
Atalanta-Genoa 1-1 - Entrambe le squadre venivano da numerose sconfitte, riconducibili con tutta probabilità al fatto che la salvezza sia stata raggiunta da tempo. Solito vizio delle squadre del nostro campionato: come se la Serie A non durasse 38 giornate. E dunque una sfida per uscire dalla crisi che si risolve con un pari combattuto. Il 3-4-3 di Gasperini è molto più efficace, soprattutto sugli esterni, ma è tutta la manovra a essere molto veloce e ad aprire possibilità per diversi giocatori: al 12′ Bertolacci si libera al tiro e trova il palo, al 22′ iniziativa di Fetfatzidis che calcia ma trova Consigli, ed al 27′ perfetta azione, Antonelli si libera in area girando dietro la difesa e serve in mezzo De Ceglie che di testa fa 0-1. L’Atalanta non si ritrova nel 4-5-1 e Colantuono alla mezz’ora sostituisce l’acciaccato (peraltro) Estigarribia e inserisce De Luca, per passare al 4-4-2.
Ma si deve attendere la ripresa per vedere dei risultati: al 50′ Denis viene spinto in area da Portanova, prima di liberare il tiro. Il centravanti fa nulla per restare in piedi ma il fallo ci può stare e dunque chiara occasione da rete bloccata: rosso per Portanova, va a tirare Denis ma Perin alla sua destra vola e para, poi Migliaccio mette fuori sulla respinta. Gasperini inserisce Burdisso, l’Atalanta attacca. Molto attivi Bonaventura e Cigarini, arrivano molti palloni ma le migliori opportunità sono per Benalouane, che al 65′ coglie la traversa dalla battuta di un angolo, e per Denis. All’83′ altra mischia, Perin salva su Stendardo, poi palla che si alza, messa in avanti per Denis che da due passi realizza in sforbiciata, ma in netta posizione di fuorigioco. Il Genoa protesta verso l’arbitro Peruzzo, che all’88′ non punisce una trattenuta di Lucchini su Gilardino in piena area. Resta il pareggio.
Le partite della Domenica pomeriggio
Torino-Udinese 2-0 - Partita senza storia all’Olimpico di Torino, perché le motivazioni dei granata sono davvero forti e adesso la squadra di Ventura, 6^ insieme a Lazio e Hellas Verona e davanti a Parma e Milan, davvero sembra a un passo dall’Europa. Subito in avanti i granata e al 15′ El Kaddouri rientra a sinistra, si accentra e lascia partire un destro che si insacca alle spalle di un impreciso Scuffet.
Nell’Udinese di Guidolin, senza Di Natale, Bruno Fernandes e Muriel non riescono a dare profondità alla manovra e del resto i bianconeri girano a basse velocità. Al 29′ Cerci su punizione sfiora la traversa, poi al 40′ Moretti, servito in area, manda a lato, quindi al 42′ proteste del Toro per un mani in area avversaria. Nella ripresa al 49′ Immobile dà a Cerci che in area manca la conclusione, quindi al 56′ Maksimovic taglia bene il campo e serve in profondità Immobile che davanti a Scuffet non sbaglia e fa 2-0, 21° centro in campionato e la gara praticamente archiviata.
Livorno-Lazio 0-2 - Torna Nicola in casa amaranto e il tecnico restituisce compattezza disegnando un 4-5-1 con Paulinho di punta e l’avvio è anche promettente, ma al primo affondo la Lazio passa, quando al 15′ un cross di Lulic non viene respinto, a sinistra arriva Mauri che ci prova da posizione defilata e, grazie all’errore di Bardi, porta in vantaggio i suoi. Il match resta in equilibrio, occasioni da una parte e dall’altra, ma la Lazio la mette sulla velocità con le tre mezze punte mobili e con il 4-3-3 resta bloccata dietro. Al 45′ perde palla Biglia, Siligardi se ne va ma in area anziché servire Paulinho si fa anticipare dal recupero di Ciani. In avvio ripresa al 50′ Pereirinha crossa in mezzo per Mauri, tiro deviato con il braccio da un difensore: per l’arbitro De Marco è rigore, il Livorno protesta, ma va Candreva e realizza. Livorno tutto in avanti, Lazio in difesa e contropiede e spreca ancora le migliori occasioni. Toscani a un passo dal baratro.
Hellas Verona-Catania 4-0 - Così come è vicino alla Serie B il Catania, battuto nettamente dal Verona di Mandorlini. In avvio i rossoazzurri appaiono propositivi, ma sotto una pioggia continua passa subito l’Hellas, al primo affondo, quando al 6′ Iturbe va via a sinistra, tiro respinto da Frison e da due passi può appoggiare in gol Toni. Il Verona prende campo, il Catania replica con Barrientos, che serve in area Leto, chiuso da Rafael, poi ci prova Begessio. Ma al 28′ cross di Sala, Toni stacca in porta, Frison non chiude bene la parata ed è 2-0. Che sarebbe il centro numero 20 per Toni, anche se a fine gara la Lega di Serie A ha assegnato autorete al portiere. Comunque Frison si disimpegna in altre due circostanze ma può nulla al 45′ sullo splendido tiro di Marquinho in area che in diagonale si infila all’angolino. Nella ripresa è una formalità, con l’Hellas che controlla e trova anche il 4-0 con Gomez, subentrato già nel primo tempo all’acciaccato Iturbe: l’argentino al limite si aggiusta la palla e con uno splendido tiro a girare chiude la gara.
Cagliari-Parma 1-0 - Pur senza lo squalificato Ibarbo, Pulga conferma Ibraimi e Sau e piazza Pinilla nel 4-3-1-2 con Silvestri in porta per l’altro squalificato Avramov, mentre Donadoni conferma il 4-3-3 con Cassano di punta ma senza Paletta (pure lui squalificato). La gara è equilibrata nel primo tempo ma al 35′ una manata in area di Lucarelli su Dessena vale il rigore per l’arbitro Gervasoni: Pinilla trasforma con precisione. A inizio ripresa poi, Felipe dà una botta in faccia a Rossettini, e stavolta è rosso. Brutto gesto e ingenuità clamorosa, Donadoni inserisce comunque Amauri e il Parma comincia a spingere, proprio con l’uomo in meno. Occasioni in serie per Amauri, Acquah e da alcune mischie da piazzato, ma il giovane Silvestri e la difesa rossoblù resistono e il Cagliari può così festeggiare la salvezza. Il Parma, invece, sta sprecando l’occasione dell’Europa, quando sembrava tutto più facile e dopo la lunga serie di risultati utili ottenuti.
Sampdoria-Chievo Verona 2-1 - Anche la squadra di Corini si complica la vita da sola e si fa battere da una Samp in 10 al 93′. Avvio equilibrato, primo tempo nel quale da segnalare c’è solo un palo di Gastaldello allo scadere. il 4-2-3-1 di Mihajlovic si annulla col 4-3-1-2 del Chievo, con Thereau e Obinna che non trovano mai gli spazi giusti. Nella ripresa tema tattico simile, poi, come accade ancora più spesso nelle gare di fine stagione, sono gli episodi a sbloccare tutto. Al 66′ Mustafi atterra in area Obinna, che nell’azione precedente aveva preso un palo. Rigore e Thereau realizza. Mihajlovic, che aveva già mandato in campo il rientrante Gabbiadini, sistema di nuovo la difesa con Fornasier e spinge i suoi ad attaccare, e all’81′ Eder sfrutta un passaggio da sinistra per infilare il pari, e il Chievo, anziché replicare, si fa ancora attaccare fino al recupero quando Soriano su un errore difensivo dei gialloblù trova la rete finale.
Gli anticipi del sabato
Inter-Napoli 0-0 - Partita equilibrata che si risolve in un pareggio giusto. Il Primo tempo è di marca nerazzurra: nei primi 10′, nel solito 3-5-2, con la conferma di Kovacic in mezzo, l’Inter aggredisce e soprattutto tiene il pallone e conclude due volte da fuori con Hernanes, e sulla seconda occasione è bravo Reina. Kovacic al 9′ compie una magia, si libera al limite e scarica il tiro, di poco a lato, deviato da Reina. Il Napoli cerca di ripartire, ma Callejon spreca due buoni palloni nelle uniche azioni pericolose, perché per il resto o ci pensa Handanovic sui tiri da fuori o nelle mischie libera la difesa. L’Inter torna ad attaccare, verticalizza con Kovacic, Icardi fa molto lavoro sporco, mentre Palacio viene chiuso molto bene in mezzo e si libera in una sola occasione, calciando a lato. Una sua iniziativa viene poi chiusa da Britos col fallo al limite, per l’arbitro Rizzoli è ammonizione, ma sulla punizione accade nulla. La maggiore volontà dei nerazzurri, comunque, non sblocca il punteggio.
Nella ripresa è subito botta e risposta: occasione per Higuain, murato al momento della conclusione da Nagatomo, palla respinta, però è ancora sfera per Higuain che stavolta si libera sul palo a destra e viene chiuso da Handanovic; dall’altra parte si libera Palacio, ma palla che termina fuori. La gara prosegue in equilibrio, ma più si va avanti e più il Napoli tiene il pallone, mentre l’Inter cala, anche per lo sforzo sostenuto nel primo tempo. Gli ingressi di Zanetti e Guarin cambiano poco, Benitez replica con Hamsik e gli azzurri ripartono con continuità. Nagatomo impegna ancora in un’occasione Reina, ma l’inerzia è tutta dalla parte del Napoli: Higuain al limite crea un’altra situazione di pericolo, poi ci prova Insigne, quindi Inler si libera di mezza difesa in incursione ma a botta sicura prende il palo. Poco dopo Higuain si fa male su un contrasto, anche se in vista della finale di Coppa Italia si dovrebbe trattare solo d una contusione, e di fatto la gara scivola via, anche perché Mazzarri inserisce Kuzmanovic per Icardi e chiude i varchi.
Per l’Inter prosegue la corsa all’Europa League, comunque vicina a sole tre gare dal termine, mentre il Napoli non ha ancora raggiunto il terzo posto in maniera ufficiale, ma trae ottime indicazioni dalla gara.
Bologna-Fiorentina 0-3 - Non c’è storia al Dall’Ara, nel derby dell’Appennino. Che una volta era sfida equilibrata e combattuta, oggi è troppo il divario tecnico tra rossoblù e viola. La squadra di Ballardini, sempre coinvolta nella lotta salvezza e contestata a fine partita, per la verità aggredisce in partenza e Neto si deve superare su Christodoupoulos e Khrin. Il Bologna la mette sulla velocità e sui contrasti a ogni palla ma appena la squadra di Montella accelera, chiude il conto. Pur senza Gomez (in conferenza stampa Montella ha criticato, giustamente, i vari trattamenti di recupero pensati per il tedesco che gli hanno complicato ancor di più il ritorno dagli infortuni durante la stagione), Rossi, Matri, ci pensano il super-centrocampo e Cuadrado, Ilicic e Joaquin a fare la partita, e al 23′ da Joaquin palla proprio per Cuadrado che chiude il movimento in area e di prima intenzione conclude in rete il tiro;
poi al 35′ Ilicic parte in mezzo e dal limite con un tiro deviato da Pazienza infila il raddoppio. Ballardini inserisce Cristaldo per un difensore, ma i due gol dei toscani disintegrano il morale dei rossoblù che nella ripresa cercano in maniera confusa di attaccare, ma senza riuscire. Curci salva anzi su Cuadrado, Tomovic e Joaquin, ma non può nulla sull’ennesima iniziativa di Cuadrado all’86′ che si accentra e da fuori con un destro a giro segna ancora. Il colombiano sarà assente per squalifica in finale di Coppa Italia: che peccato, ma la Fiorentina c’è.
L’anticipo del venerdì
Roma-Milan 2-0 - La squadra di Garcia non molla e continua a raccogliere successi. Battuto anche il Milan che peraltro arrivava da cinque successi di fila e frena nella rincorsa all’Europa. La squadra di Seedorf parte comunque meglio, anche perché la Roma non aggredisce come di solito e non trova velocità e profondità. Il 4-3-3 con Ljajic, Totti e Gervinho cerca di trovare varchi ma senza successo, anche perché Kakà e Honda scalano spesso all’indietro e aiutano Montolivo e Muntari a coprire, con la difesa bloccata a attenta dei rossoneri. A parte qualche tiro da fuori, però, il Milan non crea le giuste occasioni per passare e allora è la Roma a crescere, soprattutto con Ljajic e Totti che cominciano a trovare i passaggi giusti per regalare rapidità alla manovra. Proprio Ljajic al 26′ semina il panico in area avversaria ma viene chiuso alla fine, quindi De Rossi da fuori tira troppo alto al 39′. Al 43′, l’episodio decisivo, Pjanic scambia con Totti ai 30 metri in zona centrale, riceve di nuovo palla, supera in velocità Muntari, salta Montolivo al limite, dribbla Rami con una finta e infila Abbiati con un tiro rasoterra: gol pazzesco e Roma in vantaggio.
Nella ripresa subito Montolivo pericoloso, servito da Kakà, ma il tiro va a lato. Proprio da Kakà partono le migliori iniziative per il Milan, ma dall’altro lato c’è la Roma che ormai ha ritrovato gioco e misure, e va alla grande. Da Totti tutte le migliori azioni, o per Ljajic che poi cerca il dribbling e punta la porta, o per Gervinho che in velocità apre i varchi, o per gli esterni Maicon e Dodò che avvolgono la manovra, o per gli inserimenti dei mediani. Al 65′ recupera palla in mezzo De Rossi, palla a Nainggolan che riparte, a Dodò sulla sinistra, apertura per Ljajic, il gioco si allarga su Totti che a destra al limite tira una botta che Abbiati respinge, arriva Gervinho (in leggero fuorigioco) e gol del 2-0, che in pratica chiude qui la gara. Perché gli ingressi di Essien e Pazzini, per il fischiato e insufficiente Balotelli, animano un pò i rossoneri ma non bastano le conclusioni di Taarabt e Kakà, bloccate da De Sanctis. La Roma controlla e continua a sperare, ancora.
Top & Flop di Post Scriptum Blog
Top 35^Giornata
Miralem Pjanic (Roma): un gol pazzesco, salta tre avversari e infila di precisione anche Abbiati. Classe e tecnica al servizio di Garcia, che questa stagione l’ha migliorato molto dal punto di vista tattico. Giocatore fondamentale, deve rinnovare al più presto il contratto, per il bene della Roma.
Juan Guillermo Cuadrado (Fiorentina): doppietta di potenza e velocità, giocatore in continua crescita. Sta migliorando sul lavoro nelle due fasi, d’attacco e difesa, e davanti comincia a sfruttare anche il tiro, oltre alla rapidità sullo scatto breve e negli assist che conosciamo. Mancherà per squalifica nella Finale di Coppa Italia. Che peccato.
Luca Toni (Hellas Verona): 19 o 20 gol? La Lega Calcio dopo attenta visione ha decretato che il 2-0 è autorete di Frison. Cambia dunque per la classifica marcatori, ma non il fatto che il suo campionato sia tra i migliori in carriera. Merita il Mondiale.
Mattia Perin (Genoa): stagione perfetta. Eccezionale anche contro Denis. Dopo qualche errore nelle prime gare che sembravano presagire a un campionato incerto come il precedente, il grande lavoro che ha fatto coi preparatori del Genoa, assieme al talento che ha sempre avuto, lo hanno portato a migliorare a ogni gara. Ed è ancora molto giovane. Il futuro è assicurato.
Torino: partita di squadra. Oggi più che Immobile (ancora in gol) e Cerci, emerge il lavoro che Ventura ha fatto in questa stagione sulla squadra granata: fantastico.
Flop 35^Giornata
Felipe (Parma): follia pura. La botta in faccia che rifila a Rossettini gli vale l’espulsione che probabilmente chiude qui la sua stagione ma soprattutto lascia in 10 un Parma in difficoltà.
Milan: brutta prestazione. Oltre agli errori dei singoli (Montolivo e Rami) stupisce l’involuzione sul piano del gioco dopo i progressi, leggeri, visti nelle ultime cinque gare che avevano portato 15 punti. E adesso c’è il derby. Riusciranno a salvare la stagione? Vedremo…
Chievo Verona: che spreco! In vantaggio di un gol e di un uomo in casa della Sampdoria, invece di gestire e cercare solo di portare a casa la gara, lascia attaccare gli avversari che con un finale in avanti arrivano anche alla vittoria. La salvezza resta sempre complicata a sole tre gare dal termine.
Serie A 2013/2014, Risultati e Classifica 35^Giornata – 25, 26, 27, 28 Aprile 2014
Venerdì 25 Aprile
Roma-Milan 2-0
Sabato 26 Aprile
Bologna-Fiorentina 0-3
Inter-Napoli 0-0
Domenica 27 Aprile
Hellas Verona-Catania 4-0
Cagliari-Parma 1-0
Livorno-Lazio 0-2
Sampdoria-Chievo Verona 2-1
Torino-Udinese 2-0
Atalanta-Genoa 1-1
Lunedì 28 Aprile
Sassuolo-Juventus ore 20.45
Juventus 90*
Roma 85
Napoli 69
Fiorentina 61
Inter 57
Torino 52
Lazio 52
Hellas Verona 52
Parma 51
Milan 51
Atalanta 47
Sampdoria 44
Genoa 40
Cagliari 39
Udinese 39
Chievo Verona 30
Sassuolo 28*
Bologna 28
Livorno 25
Catania 23
Sassuolo e Juventus una gara in meno
Giuseppe Causarano
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