by Giuseppe Causarano
La Juventus vince in casa della Roma per 1-0, decide un gol di Osvaldo al 94′ e i bianconeri arrivano a 99 punti, stabilendo un nuovo record per la Serie A e nell’ultima sfida possono addirittura superare la simbolica quota 100. Giornata di verdetti: Fiorentina e Inter in Europa League, devono ancora lottare soprattutto Torino e Parma, che pareggiano 1-1, e il Milan, sconfitto 2-1 a Bergamo. Il Catania vince 2-1 nel finale a Bologna ma entrambe le squadre retrocedono in Serie B con il Livorno, perché Sassuolo e Chievo vincono e ottengono la salvezza. Il Napoli vince 5-2 sulla Sampdoria, pari tra Hellas Verona e Udinese. Ma questa è stata soprattutto la giornata dell’addio al calcio giocato del Capitano dell’Inter Javier Zanetti, che a 40 anni si ritira e diventerà così un dirigente della squadra nerazzurra.
Il Posticipo della Domenica
Roma-Juventus 0-1 - Anticipata al tardo pomeriggio per motivi di ordine pubblico, dagli spalti si scorge qualche assurdo striscione a sostegno dell’ultrà De Santis, arrestato con l’accusa di aver sparato a tre tifosi del Napoli prima della Finale di Coppa Italia, e si sentono i soliti cori contro i napoletani ascoltati per tutta la stagione nella maggior parte degli stadi italiani…finiranno prima o poi? Speriamo.
La gara è subito combattuta: Garcia e Conte schierano le migliori formazioni possibili, tanto agonismo in campo e in avvio è la Roma a tenere di più il pallone e creare i migliori presupposti. Azioni in velocità, ma senza la classica brillantezza, anche perché la Juve resta bassa e fa muro in difesa. Tevez ha una buona occasione ma spreca, Torosidis segna con la mano, gol ovviamente annullato, al 26′ Llorente si libera in area e di sinistro impegna il giovane portiere Skorupski (in campo per l’infortunato De Sanctis), che si ripete ancora una volta sullo spagnolo e un suo colpo di testa al 30′.
Gervinho crea scompiglio ma non affonda, Llorente al 34′ supera Benatia ma spara alto; Totti sfiora la traversa da lontano, quindi al 39′ Pjanic serve Gervinho che però viene murato in area da Storari in uscita, al 44′ Pogba si libera alla conclusione ma coglie il palo.
Nella ripresa sfida che si mette ancora di più in equilibrio, ma aumentano falli, spinte e scorrettezze, compresa una mezza gomitata di Chiellini a Pjanic. Storari si supera su Nainggolan da fuori e sulla ribattuta in area del nuovo entrato Florenzi, mentre Skorupski vola su Pogba e Lichtsteiner. E quando lo 0-0 sembra inevitabile, al 93′ azione a destra, in mezzo movimento di Tevez che apre lo spazio per l’ex Osvaldo, fischiato dal pubblico al suo ingresso in campo, che di precisione piazza in rete: beffa Roma, tripudio e record Juventus a 99 punti. E nell’ultima giornata potrebbero essere superati i 100.
Le altre gare della Domenica, tra Europa League, salvezza e retrocessioni amare
La Fiorentina sbanca Livorno 1-0 con una rete di Cuadrado al 56′, al termine di un’azione partita dal subentrato ma sempre decisivo Rossi e finalizzata dal colombiano, prima chiuso da Anania ma sulla ribattuta ha potuto appoggiare in rete. Sono serviti gli ingressi proprio di Pepito (sotto i beceri cori di parte dei tifosi livornesi contro l’attaccante, inspiegabili) e di Pizarro per dare il cambio di gioco alla squadra di Montella, che guadagna definitivamente il 4° posto e l’accesso ai gironi di Europa League. La squadra amaranto invece torna in Serie B dopo un anno, in maniera inevitabile visti i limiti mostrati in tutta la stagione e anche in questa partita non è mai riuscita a essere pericolosa, controllata dagli avversari con semplicità.
Tra Torino e Parma termina 1-1 in un match tiratissimo e nervoso e deciso dalle reti di Immobile al 42′, dopo uno svarione difensivo emiliano, e di Biabiany al 71′, che raccoglie la respinta di Padelli dopo aver parato un rigore di Cassano (ingenuo fallo di Glik su Acquah). Espulsi da una parte proprio Immobile per doppia ammonizione e dall’altra Lucarelli per fallo da ultimo uomo, entrambe le squadre hanno giocato un primo tempo attento e una ripresa più a viso aperto, anche dopo il vantaggio granata, ma se il Toro poteva chiudere il conto dopo l’1-0, il Parma nel finale dopo aver raggiunto il pari ha sfiorato anche la vittoria. Risultato giusto e sarà sfida all’ultima giornata.
Corsa all’Europa League alla quale parteciperà anche il Milan, seppure sconfitto dall’Atalanta. E i rossoneri soffrono nel primo tempo a Bergamo, ma Denis da fuori e Moralez sugli sviluppi di una punizione non inquadrano la porta. Serve l’ingresso del ritrovato El Shaarawy per dare vivacità alla manovra e da una sua ripartenza al 51′ Muntari va via bene e serve in mezzo Balotelli che viene anticipato da Bellini in autogol, però. Il vantaggio non regala certezze al Milan che subisce il ritorno dell’Atalanta e al 67′ l’ingenuo fallo in area di Constant su Bellini vale il rigore: Denis realizza. La partita diventa nervosa, ma a scaldare gli animi ci pensano i soliti imbecilli che lanciano in campo una banana a Constant, provocando la reazione di molti rossoneri: gesto vergognoso. L’Atalanta controlla, il Milan cerca la vittoria, poche occasioni tra cui un palo di Balotelli all’88′ ma al 95′ arriva la beffa del gran gol di Brienza che si gira e dai 25 metri pesca l’incrocio: festa nerazzurra, affondano i rossoneri.
Il Sassuolo e il Chievo festeggiano intanto la salvezza: i neroverdi piegano un Genoa combattivo ma rimaneggiato, e alla fine i rossoblù devono arrendersi all’aggressività offensiva degli uomini di Di Francesco che cercano il gol sempre e comunque e vengono premiati, come spesso nelle ultime gare. La rete di Floro Flores al 16′ viene pareggiata da Calaiò al 40′, dopo la respinta di Pegolo su un rigore calciato da Gilardino; nella ripresa Biondini al 67′ riporta avanti il Sassuolo, anche se il Genoa pareggia ancora e con Gilardino al 75′, ma nel finale crolla e Sansone all’88′ e Floro Flores al 90′ regalano i tre punti decisivi.
Il Chievo invece vince a Cagliari con una rete di Dainelli al 72′ sugli sviluppi di un piazzato, al termine di una gara equilibrata, poco giocata dai rossoblù e gestita al meglio dai clivensi di Corini, che accelerano nella ripresa e piazzano il colpo finale nel momento più importante della gara e della stagione.
Vittoria inutile del Catania a Bologna per 2-1. Per i rossoazzurri è il primo successo stagionale esterno ma per la squadra di Pellegrino, che ha risollevato gli etnei nel finale di campionato, è troppo tardi e tutti gli errori societari commessi in stagione condannano alla Serie B una squadra di categoria superiore. Retrocede pure il Bologna, al termine di una stagione disastrosa anche qui per errori incredibili che una dirigenza in crisi economica ma ugualmente sciagurata ha commesso. In vantaggio con una punizione dal limite di Monzon al 22′, il Catania resta in 10 per l’ingenua espulsione di Peruzzi per doppia ammonizione al 29′. Parte da qui l’assalto del Bologna che dopo due legni e altre occasioni raggiunge con Morleo il pari al 79′, ma in cerca della vittoria nel finale lascia spazio al contropiede di un Catania costretto in difesa e all’84′ Bergessio con un tiro dal limite trova l’angolo che vale il successo. Amaro, amarissimo. Auguriamo a due città e squadre così importanti un ritorno immediato in Serie A.
Larga e facile vittoria del Napoli a Marassi per 5-2 sulla Sampdoria, che crea molte occasioni ma concede spazi incredibili agli azzurri che sono spietati e precisi a ogni opportunità. Ci prova subito Gabbiadini, ma Zapata al 19′ dopo una respinta corta di Fiorillo e Insigne al 27′ con una botta da fuori portano avanti il Napoli; Eder con una conclusione dalla distanza riapre la gara, ma Callejon al 32′ su punizione infila ancora l’impreciso Fiorillo per l’1-3. Nella ripresa, con due ripartenze la squadra di Benitez chiude il conto: segnano al 47′ Hamsik, tornato al gol dopo molto tempo, e Mustafi, nella propria porta, al 61′, nel tentativo di anticipare un avversario a pochi passi dalla rete. Bello ma serve a poco il gol di Wszolek all’87′, da fuori area.
Gli anticipi del sabato
Inter-Lazio 4-1 - I nerazzurri compiono il passo decisivo per l’accesso all’Europa League nella serata dell’addio al calcio giocato del Capitano Javier Zanetti, che dopo 19 anni nell’Inter con 857 presenze e 21 reti e dopo aver conquistato tutto, passa al ruolo dirigenziale. Una leggenda vivente, un uomo e un atleta esempio di sportività, lealtà e onestà, un riferimento per i tifosi nerazzurri ma in realtà per tutti i tifosi di calcio e non solo. Dopo la gara, in un SanSiro stracolmo (ad eccezione della squalificata Curva Nord…) Javier, commosso e con moglie e bambini accanto, ringrazia tutti coloro che ha incontrato e gli hanno dato fiducia, dal Presidente Moratti al compianto Giacinto Facchetti, e fino al nuovo proprietario Thohir. Fiducia che lui ha ripagato dando l’anima per l’Inter.
La gara è stata piena di occasioni e reti. Dopo 2′ su un piazzato della Lazio, la difesa dell’Inter sbaglia i movimenti, Klose può servire in mezzo per Biava che anticipa tutti e con un rimpallo fa 0-1 per la squadra di Reja. Mazzarri, fischiato da molti tifosi dopo il discusso derby, già si agita, ma al 7′ Kovacic pesca in verticale in area Palacio che beffa in uscita Berisha con un tocco preciso: 1-1. Gara aperta: l’Inter applica molto la trappola del fuorigioco ma riesce davvero poco, e le praterie in ripartenza per Keita e Felipe Anderson si aprono di continuo, e ci devono pensare Handanovic o i centrali; in mezzo Kuzmanovic lavora per tre, perché Hernanes e Kovacic pensano a impostare e ripartire a loro volta, ma trovano in effetti poca opposizione dei biancocelesti, che pressano male in mezzo e sono squilibrati nelle posizioni dietro. E al 34′, dopo un lungo batti e ribatti, è ancora Kovacic a servire d’esterno in verticale e stavolta per Icardi, che in area può concludere in rete. E al 37′ Nagatomo scende a sinistra, palla in mezzo dove arriva Palacio che può appoggiare per il 3-1, ma difesa laziale bassa e larga nell’occasione. Nella ripresa, dopo 6′ entra Javier Zanetti ed è standing ovation: il Capitano fa il suo e sono sempre applausi. L’Inter però cerca di controllare ma non riesce a gestire, ed è la Lazio a prendere l’iniziativa. Dentro Milito, Reja replica con Candreva e arrivano occasioni in serie, con Handanovic che salva su Keita in area, due volte da fuori e con uscite decisive. Al 79′ Hernanes però si inventa un diagonale dal limite che chiude la gara: gol dell’ex e risultato in ghiaccio.
Hellas Verona-Udinese 2-2 - Il Verona di Mandorlini spreca quasi certamente l’occasione di arrivare in Europa League, ma resta una grande stagione quella dei gialloblù. In vantaggio al 14′ con un rigore realizzato da Toni, al 20° gol (fallo in area di Allan su Agostini), l’Hellas continua a proporre un buon gioco e l’Udinese si salva con parecchi falli al limite e salvataggi in area, tra cui uno sulla linea con Danilo. Il 4-3-2-1 di Guidolin fa fatica all’inizio e nella ripresa al 54′ Hallfredsson raccoglie un pallone da destra di Gomez e in area fa 2-0, anche grazie alla parata non perfetta di Scuffet. Ma i friulani cominciano a spingere proprio mentre l’Hellas cerca di gestire: al 56′ Di Natale controlla in area, si gira e al volo sfodera una conclusione che va sotto la traversa, un gol pazzesco. Quindi Guidolin rinforza il centrocampo e alza il baricentro, Rafael risolve in alcune circostanze, in altre la difesa, ma gli scaligeri non riescono a uscire e proprio al 90′ Lazzari serve Badu, appena in campo, e il suo tiro finisce da media distanza in porta. Pareggio finale meritatissimo.
Top & Flop di Post Scriptum Blog
Top 37^Giornata
Javier Zanetti (Inter): entra in campo nella ripresa, ed è lungo applauso fino al termine, e anche dopo la gara, nei ringraziamenti finali. Un amore che dura da 19 anni ed è destinato a proseguire quello tra Zanetti e l’Inter e i suoi tifosi, dopo una carriera lunga, piena di record e trionfi. Adesso da dirigente si distinguerà per la sua classe e eleganza, com’è stato in campo.
Rodrigo Palacio (Inter): lui invece resta all’Inter ed è anche quest’anno il migliore tra i suoi, con 17 reti decisive e tanti assist e giocate per la squadra. Contro la Lazio doppietta che consegna l’Europa League ai nerazzurri.
Sassuolo: viaggia segnando gol a ripetizione (e prendendone altrettanti), ma in queste ultime gare il concetto di gioco di Di Francesco, rientrato giusto in tempo dopo il primo esonero, porta una salvezza insperata. Ma per il prossimo campionato occorrerà migliorare.
Chievo Verona: Corini, all’esatto opposto di Di Francesco, punta alla compattezza e al gioco essenziale, e anche quest’anno porta a casa una salvezza meritata, arrivata anche con troppa sofferenza alla fine.
Antonio Di Natale (Udinese): tanti gol molto belli in questa giornata ma il suo anche di più, perfetto controllo in area del pallone, girata e botta al volo sotto la traversa. Eccezionale Totò. Deve continuare a giocare, ma davvero vuole smettere?
Flop 37^Giornata
Gli striscioni per De Santis, la banana contro Constant, i cori contro Rossi: se la fine del campionato portasse via con sé tutto questo, sarebbe molto positivo. Dalle dimostrazioni di sostegno di parte dell’Olimpico a un capo ultrà che predica razzismo, odio e violenza e spara addosso a tre persone, al gesto discriminatorio verso un calciatore a Bergamo che sottolinea l’incredibile ignoranza di certi individui che popolano gli stadi ai folli cori e senza spiegazione dei tifosi livornesi contro un ragazzo, Giuseppe Rossi, che stava trascinando col titolo di capocannoniere la Fiorentina a un grande campionato e che un infortunio ha estromesso finora dai campi mettendo a rischio il Mondiale. Tutto il peggio del peggio lo troviamo nel nostro campionato, purtroppo.
Serie A 2013/2014, 37^Giornata, Risultati e Classifica – 10,11 Maggio 2014
Sabato 10 Maggio
Hellas Verona-Udinese 2-2
Inter-Lazio 4-1
Domenica 11 Maggio
Atalanta-Milan 2-1
Bologna-Catania 1-2
Cagliari-Chievo Verona 0-1
Livorno-Fiorentina 0-1
Sampdoria-Napoli 2-5
Sassuolo-Genoa 4-2
Torino-Parma 1-1
Roma-Juventus 0-1
Juventus 99
Roma 85
Napoli 75
Fiorentina 64
Inter 60
Torino 56
Parma 55
Milan 54
Hellas Verona 54
Lazio 53
Atalanta 50
Sampdoria 44
Udinese 43
Genoa 41
Cagliari 39
Sassuolo 34
Chievo Verona 33
Catania 29
Bologna 29
Livorno 25
Giuseppe Causarano
Twitter @Causarano88Ibla