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Serie A: Lamela, Galliani e gli strani scherzi del destino

Creato il 23 dicembre 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra

Estate 2011. Il Milan, campione d’Italia in carica, è sulle tracce di un gioiellino classe 1992 del River Plate neo retrocesso dal massimo campionato argentino. Il giocatore, ala offensiva mancina, si chiama Erik Lamela, ma i 12 milioni richiesti sono giudicati eccessivi per un diciannovenne ammirato poche volte da Ariedo Braida dal vivo. E così, i rossoneri preferiscono virare su altre scelte, mentre è la Roma della nuova dirigenza americana a puntare sul talento dei Millonarios.

Sabato 22 dicembre 2012. Roma-Milan 4-2, la banda di Zeman si rilancia in classifica infliggendo una lezione di calcio ad Allegri, fermato dopo quattro successi di fila. I giallorossi, sul 3-0 già dopo 30′, colpiscono con Burdisso, Osvaldo e proprio con Lamela, autore di una doppietta. Prima un’imbucata centrale, poi un fortunoso colpo di testa: la sostanza, però, non cambia. L’argentino chiude la prima parte di stagione con 10 gol in campionato, un bottino da urlo considerando anche l’infortunio che l’ha tenuto lontano dai campi fra agosto e settembre. El Shaarawy e compagni, irriconoscibili in difesa e privi di orgoglio, escono frastornati dall’Olimpico e tornano a fare i conti con una classifica amara che, per ora, preclude qualsiasi accesso all’Europa. Cambierà qualcosa a gennaio? Probabilmente sì, ma il vero investimento Adriano Galliani avrebbe potuto farlo un anno e mezzo fa al Monumental di Buenos Aires.

Il 2012 della Serie A va, dunque, in archivio. Juventus campione d’inverno e (unica?) favorita per la vittoria finale, considerato l’ennesimo successo, 3-1 sul Cagliari, ed i continui rallentamenti delle inseguitrici. L’Inter, infatti, è bloccata in casa sull’1-1 dal Genoa e paga con il secondo posto i troppi errori, a partire da Ranocchia (fuori posizione e nettamente saltato da Immobile nella circostanza del vantaggio ligure) finendo con l’incredibile palo a porta spalancata del giovane Livaja. I nerazzurri, come già detto, cedono il passo alla sempre più convincente Lazio di Petkovic, corsara a Marassi sulla Sampdoria grazie ad Hernanes. Dietro si rialza il Napoli, che nei minuti finali espugna Siena (0-2) e allontana i fantasmi del bolognese Kone, mentre continua a volare la Fiorentina di Vincenzo Montella. I viola, trascinati da un ritrovato Jovetic, passano anche a Palermo per 3-0 e sognano con maggior realismo la Champions League.

In coda la lotta salvezza si fa sempre più agguerrita, con il successo del Torino sul Chievo e il contemporaneo stop casalingo del Bologna nel derby contro il Parma. Ad oggi, Siena a parte causa penalizzazione, è difficile ipotizzare le squadre che saluteranno il massimo campionato, verdetto dunque rinviato al 2013. Per lo scudetto, invece, sembra tutto molto più semplice…

 

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Twitter: @FCaligaris

Foto da: radioradio.it

OA | Francesco Caligaris

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