Serie A: prova d’orgoglio per Milano!

Creato il 04 giugno 2011 da Basketcaffe @basketcaffe

C’era chi si aspettava il “3-0 e tutti a casa”, invece l’Armani Jeans ha giocato una delle migliori partite dei suoi playoff battendo nettamente la Bennet e riaprendo di fatto la serie. Già nel primo quarto la differenza è stata abissale: il 26-13 con cui si sono chiusi i primi 10 minuti ha dato un’impronta importante alla gara dimostrando che Milano è viva e vuole provare a ribaltare il 2-0. Nel secondo periodo a dire il vero Cantù si era rifatta sotto, toccando il -6, ma Coby Karl ha ricacciato indietro i brianzoli ridando un minimo di inerzia ai suoi entrando negli spogliatoi. Dopo la pausa lunga David Hawkins si è caricato la squadra sulle spalle segnando 7 punti in fila che hanno ridato slancio alla squadra di Dan Peterson. I canturini, apparsi anche un po’ a corto di energie, non sono più riusciti a rientrare, chiudendo la gara sul -14 (70-56).
Devastante la prestazione di Hawkins, che ha infilato 13 dei suoi 18 punti nel secondo tempo, aggiungendo anche 5 rimbalzi ed altrettanti assist. Per la Bennet, insolitamente imprecisa nel tiro da tre (3/19), il migliore è stato Scekic, autore di una doppia-doppia da 15 punti e 11 rimbalzi uscendo dalla panchina. Brutta partita invece per Mazzarino che ha toccato il suo minimo stagionale con soli 2 punti con 1/3 al tiro, tenuto benissimo dalla difesa di Milano.

Armani Jeans Milano - Bennet Cantù 70-56 (Hawkins 18; Scekic 15) Serie: 2 a 1 Cantù

Ovviamente soddisfatto Dan Peterson:

Tecnicamente e psicologicamente siamo entrati in questa serie dal secondo tempo di gara-2, quando abbiamo giocato bene trovando quasi la vittoria a Cantù, abbiamo continuato su questa strada anche sta volta. La perdita di Maciulis c’ha complicato la vita veramente tanto, e stiamo cercando di mascherare la sua assenza. A differenza di tutte le altre mie squadre del passato, che erano versate verso l’attacco, questa è una squadra indirizzata verso la difesa: è la nostra identità! La serata storta di Mazzarino è merito anche della difesa di Jaaber e della squadra; Mazzarino può essere orgoglioso che avevamo una paura terribile di lui: sulla lavagna avevo sritto “no space for Mazzarino”! Eravamo tutti attenti a lui, è il giocatore chiave per Cantù”.

Un po’ deluso ma sempre ottimista Andrea Trinchieri:

E’ stata una partita che potevamo prevedere, ma a cui non abbiamo saputo rispondere. Milano ha vinto con merito, noi ci siamo assentati dalla serie per una sera. Però domenica sarà di nuovo un altro capitolo con uno svolgimento e una trama del tutto diversi. Siamo mancati fondamentalmente in due aspetti: l’approccio e in tutte quelle piccole azioni e situazioni che potevano girare il match e che non abbiamo mai azzeccato. Siamo arrivati a -6 a quattro secondi dalla fine del secondo periodo ribaltando molto l’inerzia e iniziare il secondo tempo sotto di 8 ci ha dato un po’ fastidio perchè avevamo prodotto abbastanza nel secondo quarto. Poi nella terza frazione è emerso Hawkins che ha segnato anche da 3 punti e la gara ha preso la strada di Milano. La difesa è questione di convinzione e di approccio. Ripeto: abbiamo fatto una brutta prestazione, con troppo giocatori al di sotto dello standard e il risultato è chiaro. Abbiamo avuto poca lucidità e poi diventa complicato giocare con una formazione che ha le spalle al muro. L’Olimpia ha prodotto uno sforzo importante che non siamo riusciti a pareggiare. Dobbiamo leggere questa partita nell’ottica di una serie. Avevamo tre palle sulla racchetta, ne abbiamo ancora 2. Non cambia moltissimo. Sicuramente questa sconfitta ci insegna cosa non dobbiamo fare e che l’approccio e l’attitudine non sono surrogabili da niente sul campo“.


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