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Serie interrotte

Creato il 10 aprile 2014 da Weirde

Serie interrotte

Serie interrotte

Sul web gira la notizia che la casa editrice Nord abbia deciso di interrompere la pubblicazione dei libri di Nalini Singh.

Gira anche la voce che le Case editrici stiano voltando le spalle al genere paranormal, per lasciare spazio ad altri generi più di moda al momento, tipo l’erotico e il bdsm.

Queste notizie mi hanno colpito, come potrete ben immaginare, dal momento che io sono da sempre amante del genere paranormal.

Un vampiro è per sempre, questo è il mio motto, mentre un Signor Gray qualunque prima o poi schiatta, specie se si ‘sfoga’ troppo spesso. Hi Hi hi…

Serie interrotte

Detto questo, la cosa mi fa riflettere e tornare ancora una volta, vi sto tediando lo so, alla Vie en rose, dove il problema SERIE INTERROTTE è stato fatto presente e anche con veemenza ai rappresentati delle case editrici, che si sono difesi altrettanto veementemente.

Le case editrici hanno spiegato che la legge del mercato non può essere ignorata e che, se dopo il primo libro, i seguenti titoli di una serie vendono poco, devono interromperla poiché proseguire sarebbe antieconomico.

Hanno anche detto che loro comprano i diritti di traduzione delle serie straniere a pacchetti, non a libro e nemmeno intere, e finito di tradurre il pacchetto di tre o quattro libri devono rinegoziare e guardare se gli conviene continuare.

Dicono anche che internet e il pubblico dei blog e delle blogger non costituiscono il lettore medio, noi siamo molto più informate e coinvolte, noi sappiamo che un libro fa parte di una serie, sappiamo da quanti libri è composta e che ci stiamo impegnando a comprare una serie quando iniziamo. Mentre il lettore medio spesso non lo sa, e anche se lo sa, poi spesso si annoia di una serie e ad un certo punto la molla.

Ora mi viene da pensare …..non me ne voglia nessuna…..che questa voglia di mollare una serie sia magari anche un poco influenzata dai costi di certe collane e dalle lunghe attese tra un’uscita e l’altra…..ma credo anche sia indubbiamente vero che molti lettori effettivamente dopo qualche libro molino una serie. Conosco molte persone che hanno difficoltà ad impegnarsi in una relazione stabile amorosa, figurarsi una relazione con una serie di libri……

E qui la casa editrice soppesa se sono di più quelli che resistono o quelli che resistono e ahimè quasi sempre vincono i rinunciatari numericamente. Una maggiore informazione potrebbe essere un’arma importante per educare il lettore ad usufruire nel modo giusto delle serie….ma il fattore crisi economica non ha fatto che esasperare il problema. Immaginate un lettore medio che ha un budget ridotto per comprare solo un tot di libri all’anno: se si ancora ad una serie rischia di leggere solo quella e non magari altri titoli che potrebbero interessargli e sono nuovi.

Il lettore come essere umano è umanamente attratto da tutto ciò che è NUOVO, ed ecco che mi molla la serie.

E’ vero, indubbiamente e a farne le spese sono quelli che da lettori accaniti invece sono fedeli alle loro serie e vorrebbero vederle finire.

Un metodo per aggirare il problema e fare felici questi poveri lettori che vogliono veder finire la loro serie potrebbe essere il Print on demand di Fanucci o ebook economici magari privi di orpelli e traduzioni super professionali o prevendite in modo che le case editrici possano investire soldi per i diritti di traduzione con la sicurezza poi di non rimetterci .

Serie interrotte

Tutto questo riflettere sulle serie interrotte e sul commento delle case editrici che considerano i blog non rappresentanti del lettore medio, mi ha fatto riflettere su me stessa, è indubbio che io non sia una lettrice media non a caso mi definisco da tempo compulsiva, leggo tanto, leggo non solo libri, ma di libri e parlo di libri, praticamente li respiro e cerco di essere super informata rispetto a loro. Perciò fin qui devo dare ragione alle case editrici.

Ho riflettuto un momento anche sul mercato librario italiano che non è che una pozzanghera sempre a rischio di prosciugarsi col primo raggio di sole, al confronto del mercato americano. In America pubblicano migliaia, milioni di libri di migliaia di generi diversi e completano molte serie….ma hanno anche un bacino di lettori immensamente più grande che non l’Italia.

Perciò logicamente, lasciando da parte i sentimenti che provo, ha senso che da noi vengano pubblicate e concluse meno serie. Ha senso che da noi venga quasi pubblicato un genere per volta, poiché il mercato italiano non spazio per altro, ogni titolo deve succhiare più lettori possibili visto il bacino scarso. Troppi libri di troppi generi generebbero troppa dispersione di lettori rendendo più povere tutte le case editrici, economicamente a loro conviene restare unite come generi in modo da succhiare tutte più o meno equamente dallo stesso bacino. E’ un po’ come per la politica troppe liste alle elezioni prenderebbero pochi voti poiché gli elettori si disperderebbero, meno liste avranno più possibilità di essere tutte elette.

Questa è la dura realtà del mercato e il povero lettore in questo subisce. Subisce interruzioni, subisce mode che si dipagano a tutte le case editrici contemporaneamente e pochi generi letterari disponibili non essendoci abbastanza spazio per i generi di nicchia.

La realtà del lettore è davvero così nera?

Ho riflettuto anche su questo e la mia risposta è stata no. Secondo me, nonostante tutti questi punti negativi, il lettore di oggi ha comunque molta più scelta e varietà del lettore di una volta. Io ricordo ancora che da giovane era quasi impossibile trovare ovunque paranormal, i fantasy erano rari, e i rosa erano relegati alle edicole solamente. Ora non è più così. Abbiamo molta più scelta sia di generi che di autori che di luoghi dove comprare libri. Vorremmo ancora più scelta naturalmente, ma è comunque vero che negli ultimi anni una crescita c’è stata. I lettori informati e blogghizzati sono sempre di più man mano che le giovani generazioni crescono e piano piano il lettore medio cambierà a tal punto da coincidere col lettore informato e con lui cambierà l’editoria italiana inevitabilmente.

Noi subiamo le decisione delle case editrici, ma anche loro subiscono le scelte dei lettori è un rapporto simbiontico e perennemente in evoluzione. Se educheremo le nuove generazioni a leggere di più creando più lettori e aumentando il bacino italiano di lettori avremo più peso e più voce in capitolo! La chiave è creare più lettori.

Perciò se insegnate o avete figli datevi da fare lettrici informate sparse per l’Italia e divulgate il verbo!


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