La stagione seriale sta quasi per giungere al termine. Moltissime serie, infatti, hanno in programma il finale di stagione per la settimana in arrivo e siamo sicuri che ne vedremo delle belle. O forse no. Qualche show ha già chiuso i battenti per l’estate e i risultati sono stati tutt’altro che soddisfacenti… Ma senza metterci fretta, vediamo qual è stato il meglio e il peggio degli ultimi 7 giorni. Inutile che ve lo dica, ATTEZIONE SPOILER!
The best: Arrow 2x21 – Street of fire
Manca un episodio alla fine di una seconda stagione di Arrow che ne ha viste di tutti i colori, in un andamento della serie da montagne russe. Anche se, devo ammetterlo, questa seconda serie mi aveva convinto fin dall’inizio, alla virata da vigilante a eroe di Oliver, annuncio che qualcosa di grande stava arrivando. Sono seguiti poi episodi autoconclusivi, poca adrenalina e troppi intrighi messi insieme. Tuttavia, man mano che ci si avvicinava agli battute finali, la tensione è impennata, sono aumentati gli scontri, gli alleati, i nemici sempre più cattivi, uno per tutti Deathstroke alias l’ex amico dell’isola Slade Wilson, si è allungata la lista delle persone che conoscono il segreto di Oliver (praticamente tutti) ed è naturalmente cresciuto il numero delle donne di Oliver, con l’arrivo in città di Black Canary, per il disappunto di tutti i fan come me della coppia Olicity. #Soproblemi, lo so. Gli episodi di queste ultime settimane, infine, hanno suscitato tutto l’entusiasmo dei fan di Arrow, presi all’amo dalla cattiveria senza limiti di Slade e dai pericoli che Oliver tenta di sventare, mentre Roy mette a rischio la sua vita, quella di Thea e tutti gli altri, Laurel riceve grandi rivelazioni, Sara prende consapevolezza della sua natura, Thea ha crisi di identità e Moira, sfortunatamente, muore. Nell’ultimo episodio è ormai pandemonio: la città in fiamme, Slade ormai convinto della sua vittoria, la morta-non-morta Isabel decisamente sul piede di guerra, i servizi segreti pronti a far saltare tutto in aria e Oliver il solo che può salvare la città. Ma ce la farà? Azione, colpi di scena, amori contrastati, padri naturali che compaiono dal nulla, figlie che reagiscono con pistole in mano, sorelle che si abbracciano, Felicity che abbraccia Oliver e per poco non ci rimane secca per l’emozione… quanto ci piace Arrow. Siamo pronti per questo finale di stagione. Ma, soprattutto, spero di rivedere i pettorali di Oliver almeno una volta prima dell’estate.
The worst: Once upon a time 3x20 – Kansas
Niente, non ce la fa. Once Upon a Time continua a illuderci e deluderci e tutto in una sola stagione. Archiviata la penosa avventura sull’Isola che non c’è, dove lo show aveva toccato livelli di noia mai registrati prima, la seconda parte della stagione ci aveva mostrato i nostri fiabeschi protagonisti alle prese con un nuovo villain, sempre in quel di Storybrooke, che come la gramigna non muore scompare mai. Rumple riporta tutta la brigata nella Foresta Incantata e un nuovo super cattivo ce li riporta indietro. Questa volta è il turno di Zelena, alias la malefica strega dell’Ovest del mondo di OZ, alias la sorellastra di Regina. Dovrò ritoccare l’albero genealogico di OUAT non so più quante volte ormai. Comunque, Zelena appare fin da subito una tipa tosta. Cattivissima e potentissima, ha in mano il destino di Rumple e in mente un’idea di vendetta tra le più perfide mai viste. La serie pareva aver ripreso un po’ di quella tensione drammatica che ricordavano dalla prima stagione, quando Regina era la Evil Queen e dava del filo da torcere a Emma. In questi nuovi episodi, però, le alleanze sono cambiate e Regina si ritrova ad insegnare a Emma come usare la magia, poiché sono tutti contenti che lei li salverà. Si chiama Salvatrice per qualche motivo no? E invece, ancora una volta, Emma riesce solo a incasinare le cose e alla resa dei conti con Zelena, sarà Regina a dimostrarsi la Strega, nonché l’unico personaggio degno di attenzione da parte di noi pubblico. Ma OUAT non finisce mai di stupire e, proprio quando tutto sembrava essere tornato all’ordine dell’happy ending, ecco di nuovo Rumple, che fermo non sa stare, a rovinare tutto. Che succede ora? Un nuovo portale? E ora chi glielo dice a Emma che a NY non ci torna più? Hook sa già lì a esultare e noi con lui, visto che uno dei pochi motivi per cui guardiamo questa serie è vederlo insieme a Swan, ché magari l’amore la rende più simpatica. E comunque l’unica speranza è che nel trasporto da un mondo all’altro, riusciamo a perderci Snow e Charming, che con tutta la loro sdolcinatezza non si sopportano più. Mancano due episodi alla fine, non certo della serie, dato che è stata rinnovata per una quarta season. Aiuto.
The most loyal squire: Game of Thrones 4x05 - First of His Name
Questa è un’ode a Pod. Se avete letto i libri delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, Pod non è proprio il primo personaggio che ti viene in mente, né gli viene data molta centralità. Anzi, direi nulla (io però non li ho letti tutti, magari dopo la situazione cambia, ma non credo). Nella serie tv, invece, per quanto il suo sia un personaggio secondario, Pod è riuscito a guadagnarsi un posto di tutto rispetto sulla scena e nel cuore degli spettatori. Insieme a Bronn, lo abbiamo visto al fianco di Tyrion Lannister per così tanto tempo da non riuscire ancora a immaginare l’uno senza l’altro. Pod era un ragazzino schivo e maldestro che pian piano diventa efficiente, discreto, silenzioso, accorto, ma soprattutto fedele. Il miglior scudiero che si possa avere, così lo appela Tyrion al momento del loro commovente addio. Asciugate le lacrime, ora lo vedremo alle prese con un cavaliere di tutt’altro genere, la coraggiosa Brienne di Tarth. I due hanno appena cominciato a conoscersi e ci hanno già fatto divertire con la storia del cavallo e del coniglio bruciacchiato. Siete avvisati, a breve potrebbe essere la coppia migliore della serie, sempre dopo quella formata da Arya e il Mastino.
Speciale Finale Season (1): The Following 2x15 – Forgive
La scorsa settimana è giunta a termine la seconda stagione di The Following. Un finale contorto e confuso per una stagione ancor più sconclusionata. Se nella prima stagione, tra la marea di morti e le evidenti incapacità del FBI, era comunque ravvisabile il conflitto tra Ryan Hardy e Joe Caroll, punto fisso attorno cui la serie ruotava, in questo secondo ciclo di episodi gli spettatori hanno perso la bussola. Di episodio in episodio è successo di tutto. Nuovi cattivi, gemelli psicopatici, nuove vittime, nuovi poliziotti incompetenti, il solito Ryan Hardy sempre in difficoltà, una nipote figa spuntata dal nulla, una sempre incazzata Emma, un redivivo Joe Carrol e un Mike Wenston appena uscito dalla candida adolescenza per intraprendere la strada lastricata dalla vendetta già percorsa a suo tempo da Ryan. Ovviamente non sono mancate carneficine e mattanze, per lo più a caso, oltre a una serie infinita di intrighi anche questi piuttosto casuali. In effetti, The Following è una serie che si affida totalmente al caso. Già me li vedo gli autori, a tirare dei dadi per decidere le sorti di questo o quel personaggio, o a premere pulsanti a caso come ci hanno insegnato in Boris. Ed ecco spiegata l’inflazione di colpi di scena, che si concentrano soprattutto verso la fine di ogni episodio, e ti costringono a seguire la prossima puntata per scoprire quale sarà la prossima mossa. Che a dirla tutta non è una costrizione, a noi i colpi di scena alla The Following piacciono. Ci sentiamo in colpa ad ammetterlo, ma ci piacciono. Sempre lì con quella tensione e l’indecifrabilità di cosa succederà poi, proprio perché niente segue una logica precisa e tu sai già che la prossima volta potrà spuntare un nuovo folle o un personaggio creduto scomparso e resuscitato, pensiamo a Claire, esempio di personaggio inutile sia da vivo che da morto che da redivivo. E così tra un colpo di scena e l’altro, si arriva al finale. Tra i nuovi cattivi sono rimasti in piedi solo i Gemelli Psycho, che per rimarcare quanto Claire porti solo rogne, hanno rapito la donna ricattando in un colpo solo Ryan e Carroll. I due nemici/amici si coalizzano (?????) e arrivano al luogo dell’imboscata con tanto di pistole d’ordinanza e in pieno stile poliziesco anni ‘80. Giusto in tempo per farsi catturare ed essere costretti a un imbarazzantissimo gioco della verità. Fortuna che Mike e la nipote di Ryan, unica parente scampata alla sua maledizione, giungono sul luogo in modalità “Arrivano i nostri!” e sventano il piano dei Gemelli Coltelli. Mentre uno muore e l’altro fugge, la polizia ha finalmente l’opportunità di catturare Carroll, non prima che lui si renda ridicolo di nuovo con l’ex moglie. Momento di pena per Carroll, ma è di nuovo tempo di provare compassione per quel poraccio di Hardy. Ryan crede infatti di poter avere una seconda chance con Claire, ora che è tutto è finito, ma lei lo lascia a bocca asciutta, consapevole che Hardy porti solo immane sfiga. Mai una gioia per quel povero uomo. A suggellare le umane miserie di Hardy, il tenero bacio, qualche secondo dopo, tra i due cuccioli della serie, Mike e Max, che ci giravano attorno dall’episodio tre, come da copione. Insomma, tanta roba, tutta messa insieme alla rinfusa. Eppure, nonostante il dileggio in cui noi spettatori ci lanciamo a ogni episodio di The Follwing e, in particolare, verso il season finale, non possiamo considerarci delusi o insoddisfatti. Perché The Following crea tanta confusione sullo schermo e nella nostra testa, ma lo fa con cognizione di causa. Ce lo fa capire fin dalle prime scene, ci mette in guardia. E continuandone la visione, noi accettiamo questo stato di cose, che proprio per questo ci piace e ci diverte. Sono tanti i difetti di The Following, ma si tratta di una serie che, nonostante abbia tutte le carte in regola per essere screditata, possiede anche quella giusta per conquistarci e lasciarci lì, a bocca aperta, ad attendere la terza stagione.
Speciale Finale Season (2): New Girl 3x23 – Cruise
La picchiata in discesa di New Girl sembra inarrestabile. Una serie che faceva tanto divertire e che ora non lo fa più o comunque poco. Che sia stata la storia tra Jess e Nick, la deludente evoluzione di alcuni personaggi, per esempio Schmidt, la comparsa di altri decisamente poco strambi e buffi per questa serie, come Coach, l’assoluta inutilità di altri ancora, vedi Wilson, non si sa, molto probabilmente l’insieme di tutti questi elementi. Se New Girl era amata dai suoi fan non più tanto per Zoey Deschanel, all’inizio il vero richiamo dello show, ma per i suoi bizzarri coinquilini, alla fine della terza stagione le gag tra i protagonisti appaiono stanche e spente e i ragazzi non riescono più a farci ridere come un tempo. Schmidt era un personaggio geniale nel suo essere un imbecille senza vergogna, ora è solo imbarazzante. La situazione è poi peggiorata con la fine della storia tra Nick e Jess. Se c’è una cosa peggiore di Nick e Jess insieme è Nick e Jess che si lasciano. L’ultimo episodio, Cruise, cerca di ristabilire l’equilibrio del gruppo dopo la rottura, ma a me è apparso solo molto triste. Dispiace, perché New Girl era una comedy fresca e vivace, nuova nel suo presentare giovani adulti sui trent’anni in modo molto vicino alla realtà, e ora, semplicemente, non o è più. Speriamo in una ripresa, ma la vedo dura.
Speciale Finale Season (3): 2 Broke Girl 3x22
Anche la terza stagione di 2 Broke Girls è giunta al termine. Una stagione non totalmente riuscita, dopo le prime due scoppiettanti. Come abbiamo detto qualche settimana fa, il naturale andamento di una serie televisiva porta all’inevitabile fase di stanca e non si può chiedere a uno show di essere sempre tutto fuochi d’artificio. Bisogna però dire che questa terza stagione ha preso strade che si sono rivelate deludenti. La vicenda della scuola di pasticceria non è mai davvero decollata, pareva sempre buttata lì a caso, e l’unica funzione avuta è stata quella di far conoscere Max e Deke e dare inizio all’ennesima storia finita male di Max. Un triste epilogo di cui io non smetterò mai di lamentarmi. Sia per la scelta in sé di schiudere la storia, sia per come la rottura è stata gestita. L’episodio in cui Max decide di rompere con Deke per il suo bene è stato forse uno dei più belli di quest’anno, a cui hanno seguito quattro puntate assolutamente inutili, scollate dalle vicende viste precedentemente. Mi hanno dato l’impressione che avesse più senso chiudere la season proprio su momento in cui Max e Caroline spingono il cassonetto di Deke. Ma forse sono io che mi volevo illudere che Deke sarebbe tornato, ultima delle romantiche. Allora non si può che considerare che giusta a scelta degli autori di far riprendere alle due ragazze al verde la loro vita di sempre, in una visione molto più realistica della mia, in cui non esistono i principi azzurri che abbandonano tutto e tutti per la loro principessa. E Deke non mi sembrava proprio il principe delle fiabe. Eppure, a farmi ripensare alla poca sensatezza degli episodi finali c’è un particolare: mentre la seconda stagione si chiudeva aprendo una “finestra”, letterale e figurata, sul destino delle due cameriere più simpatiche di Brooklyne, questa volta, al di là del fatto he l’episodio è molto carino e tanto tenero, non sembra esserci nulla di più che un ritorno alla solita vita. Ciononostante, 2 Broke Girls rimane una serie divertente e continuerò ad adorare Max e Caroline, in attesa di una quarta stagione ricca di novità.
Buona visione!