Serie tv: the best, the worst, the most [Episodio 24 – Speciale Season Finale]

Da Strawberry @SabyFrag

Eccoci di nuovo al solito appuntamento seriale amato da grandi e piccini (seeeee!). Settimana di fuoco questa, dato che ormai quasi tutte le principali serie televisive hanno salutato i loro spettatori con finali di stagione più o meno riusciti. Intanto proseguono le serie “primaverili”, con Game of Thrones (visto lo spettacolare monologo di Tyrion? Applausi applausi applausi!) e Mad Men in Pole position, un Fargo nuovo di zecca che ci piace molto e un Silicon Valley appena scoperto (e di cui spero di parlarvi a breve). In attesa infine, delle serie “estive”, tendenza degli ultimi anni per non lasciare mai a secco noi serial-dipendenti. Insomma, questo appuntamento con il riepilogo seriale è speciale e tutto dedicato ai finale season, ma come sempre, ATTENZIONE SPOILER!

 Speciale Season Finale: The Best

Arrow 2x23 – Unthinkable

Due parole: che puntatone! Sembra che Arrow nelle ultime settimane si sia abbonato alle posizioni alte della mia personale classifica. Non potrebbe essere altrimenti. Gli ultimi episodi sono stati un concentrato di adrenalina, rivelazioni, morti, risorti, azione, tanta azione, droni, nemici apparentemente invincibili, donne di Oliver da tutte le parti, sguardi innamorati, pathos a quintali, eserciti di superuomini, assassini internazionali e tanto, tanto altro. Slade sarà sicuramente uno dei miei “supernemici da comics” preferito per molto tempo: cattivo, folle, non ha paura di spiattellare il segreto dell’eroe di turno al mondo intero, con una storia alle spalle quasi commovente e un istinto omicida brutale ma anche così struggente. Cosa non può l’amore, anche quello malato… E poi Oliver. E Felicity. Olicity. Gli autori hanno calcato parecchio sull’evidente tensione emotiva che c’è tra i due personaggi, creando un finale emozionante e al cardiopalma. Roba che mi sono riscoperta quindicenne con gli occhi a cuore, mentre lui le rivelava i suoi sentimenti… e ci siamo cascati tutti! Dai, persino Slade, che di cose ne ha viste prima di ammattire del tutto! E così, mentre mandiamo giù la delusione di essere stati presi in giro (anche se il capitolo per me non è ancora chiuso e prima o poi qualcosa tra i due succederà), Slade finisce in un carcere di massima sicurezza… dove? Sull’isola ovviamente! Tutto è bene quel che finisce bene, in sintesi. Con il secondo finale di stagione, sembra sempre più delineata la strada intrapresa dal nostro Arrow e il cammino che ha da compiere. Restano in sospeso solo due particolari: il detective Lance è morto davvero? E Lauren, rimasta sola dopo al partenza di Sara/Black Canary, come reagirà? E, infine, dove sta andando Thea con il suo redivivo padre biologico? Roy la rivedrà? E in che veste?  C’è abbastanza materiale per una terza stagione da non perdere… anche se i pettorali di Ollie, alla fine, non me li hanno fatti vedere e dovrò aspettare settembre! #ingiustizie

Revenge 3x22 – Execution

Che Revenge fosse in ripresa smagliante ce ne eravamo accorti alla ripresa della seconda metà di questa stagione. Dopo una seconda season ingarbugliata e confusionaria, una prima metà invernale che ha visto fallimenti uno dietro l’altro e nuovi personaggi (ancora!?) in gioco, la pausa deve aver messo in allarme gli autori, i quali hanno deciso di dare alla seconda parte della stagione una bella virata e mettere un punto a situazioni protrattesi oltre ogni logica e limite. Così, nelle ultime settimane, Revenge ci ha regalato i migliori coupe de théâtre che una serie come questa, a metà strada tra un drama e una soap opera, poteva mai regalarci, fino a un finale scoppiettante. Prodotti come Revenge, d’altronde, vincono facile quando si arriva alle battute finali, poiché è tutto un fiorire di colpi di scena, scoperte sensazionali, scontri dialettici e non all’ultimo sangue, ritorni sconvolgenti… ecco appunto. Stiamo ancora tentando di superare la morte di Aiden, che personalmente mi ha lasciato distrutta. Anche se, scomparso l’inglese, Jack avrà la strada libera per riconquistare Emily… sempre che esca di prigione! Grandi ovazioni, invece, per l’incarcerazione di Conrad Greyson, ma soprattutto tanto, tantissimo entusiasmo per il ricovero coatto di Victoria in manicomio ad opera di Emily! Le urla di Vicky “She’s Amanda Clarke, she’s Amanda Clarke, she’s Amanda Clarke!” riecheggeranno nella mia mente per giorni e riderò come la prima volta. Quanto stile in questa vendetta! Ma non è finita qui. Gli autori osano e ci propongono, in chiusura, un colpaccio: proprio quando avevamo creduto che Conrad l’avesse scampata anche questa volta, qualcuno gli fa la festa – e mi è piaciuta tanto al scena di lui canterino per una strada buia e silenziosa, ignaro della morte che sta per sopraggiungere. E chi sarà mai l’assassino di Conrad? Beh, poche storie: David- padre-di-Amanda/Emily-Clarke. Ma non era morto? Pare di no. A settembre ne vedremo delle belle. Intanto, la terza stagione di Revenge, nonostante i suoi alti e bassi, è promossa e la serie si riconferma uno dei migliori guilty pleasure in circolazione.

The Big Bang Theory 7x24 – The Status Quo Combustion

The Big Bang Theory è una di quelle comedy che, sebbene non faccia più ridere come ai tempi d’oro, riesce comunque a regalare delle belle risate e a essere ancora una delle serie con cui trascorrere meglio il tempo libero. Venti minuti o poco più di leggerezza. Certo, quest’anno ci sono stati parecchi alti e bassi e momenti da dimenticare, la coppia Shamy si fa apprezzare solo a tratti, come per il famoso bacio che ha dimostrato che anche Sheldon è umano, e la storia tra Penny e Leonard il più delle volte stufa. Eppure è difficile resistere ai nostri nerd preferiti. Nelle ultime settimane la serie ci ha dato buoni motivi per non lamentarci troppo. Finalmente, dopo aversi girato attorno per anni, Penny e Leonard sono ufficialmente fidanzati. Ipotizzo un’ottava stagione in cui Penny ci ripenserà un milione di volte prima di convolare a nozze con Leonard (e poi queste nozze si faranno davvero?), ma non nego che ricevere questa notizia mi abbia messo in un ottimo mood e abbia dato una scossa anche a una storyline che sembrava non portare ormai da nessuna parte. Ancor una volta, però, a fare la differenza è Sheldon, che sta vivendo una serie di stravolgimenti che hanno destabilizzato la sua vita fin troppo ordinata: prima decide di chiudere la sua ricerca sulla teoria delle stringhe ma è costretto a proseguire dal rettore dell’università, poi sua madre si è rifatta una vita, infine Leonard si fidanza con Penny… quando è troppo è troppo e Sheldon prende una decisione davvero insolita: partire senza destinazione precisa per fare ordine nella sua vita. Cosa porterà questo viaggio? Lo scopriremo tra qualche mese. Ma questo finale di stagione si è rivelato, finalmente, una chiusura che lascia spazio a ipotesi su come tutte le situazioni in ballo verranno sviluppate e per una comedy scusate se è poco.

Speciale Season Finale: The worst

Grey’s Anatomy 10x24 – Fear (Of the Unknown)

C’è voluto un anno intero per prepararsi all’addio degli addii, quello di Cristina Yang. Un anno per digerire la notizia, accettarla e ridimensionarla anche. Sperando magari che, andato via un pilastro del genere, la serie giungesse finalmente alla conclusione che ormai chiede a gran voce. Dei personaggi storici sono ormai rimasti solo Meredith, Derek e Alex, e la loro presenza per i prossimi due anni (il contratto di Ellen Pompeo e Patrick Dempsey prevede altre due stagioni) non sarà frequente come in passato, pur non essendoci dei veri eredi tra le giovani leve. Shonda Rhimes, dopo aver passato anni a farci piangere come fontane e disperare per la morte o la vita di quello e quell’altro personaggio, sembra aver finito i colpi a disposizione. Lo dimostra un ultimo episodio carico di aspettative, pompato da settimane di promozione tutta concentrata su Cristina, che ha deluso per intero. Attenendosi alla tradizione di GA, anche questa decima stagione si conclude con una tragedia: una bella esplosone con valanghe di feriti e moribondi. Una crisi, però, che si consuma e risolve nel giro dei 45 minuti dell’episodio, lasciandoci anche il tempo di assistere ai timori di Cristina, ai tentativi di Meredith di metterla su un aereo e al cuore distrutto di Owen che chissà quando si riprenderà. Ma ci siamo emozionati davvero davanti a questo spettacolo? Ni. Sapere che Cristina non ci sarà più fa male, soprattutto se pensiamo che ci ha lasciato soli con Meredith, personaggio non particolarmente amato, sempre lì a lagnarsi ingiustificatamente della sua vita. Vederla andare via è stato difficile e un pizzico commossi lo siamo. Tuttavia, l’episodio ha mancato di pathos, di quella bella tensione drammatica che ha reso famosa la serie. Tutto è stato frettoloso e l’impressione è che Shonda, arrivata alla fine, volesse farci sapere tutto quello che non è riuscita a dire in ben 24 episodi. A parte la scena con Owen e la super sorpresa che Cristina fa ad Alex con la cessione del suo posto nel consiglio d’amministrazione, particolare che apre a una spinosa situazione sicuramente al centro della prossima stagione, l’episodio è stato noiosetto, con la catastrofe gestita male e in modo banale, e un colpo di scena (un’altra sorellastra per Meredith? Ma non abbiamo già sofferto abbastanza?) assolutamente non richiesto. Eppure lo so che il prossimo autunno sarò di nuovo davanti a questo schermo a guardare Grey’s Anatomy. Per adesso, goodbye Cristina! *lacrime*

Once Upon a Time 3x22 – There’s No Place Like Home

Parto subito dicendo che non sono una detrattrice assoluta di questo finale, ma ammetto che le mie motivazioni sono perlopiù teenageriali, dato che vedere Emma e Hook limonare duro sulla porta di Granny’s mi ha procurato non poca soddisfazione. L’episodio, in realtà, è apparso fin da subito scollato dall’intera traballante stagione. La seconda parte, come abbiamo già detto più volte, è stata di sicuro più convincente della prima ambientata in Neverland e Zelena ci aveva conquistato con la sua crudeltà. Ma la sua sconfitta nel penultimo episodio ha fatto apparire superfluo l’ultimo. Un viaggio indietro nel tempo utile solo per aiutare Emma a capire che Storybrooke è la sua casa e, naturalmente, per portare nuove rogne. La povera Regina vede di nuovo sfumati i suoi sogni d’amore con l’arrivo di Mariam e il ricongiungimento familiare con Robin Hood e, dalle parole rivolte alla “Salvatrice”, siamo sicuri non reagirà bene all’ennesima delusione di cuore. Inoltre, Emma ha portato un souvenir dal suo viaggio nel tempo, un “vaso di pandora” da cui spunta fuori nientepopòdimenoche Elsa di Frozen. Ma che davvero? Finale spinoso per una serie che convince si e no, a giorni e cattivi alterni, mentre nessuno ha ancora realizzato che il vero problema di OUAT è la famiglia di Snow e Charming, piantagrane da debellare. Vogliamo uno spin-off tutto su Regina!

Speciale Season Finale: The most

The most… enigmatic finale season: The Blacklist 1x22 – Berlin: conclusion

Di The Blacklist ho sempre parlato poco, in questa rubrica per nulla. Dovendo fare una scelta, ho sempre riportato gli episodi più sensazionali della settimana, ma ho continuato a seguire The Blacklist con attenzione e anche un certo entusiasmo. Se a un certo punto ho avuto il timore che si trasformasse in una serie con infiniti episodi autoconclusivi, man mano che ci si avvicinava al finale, i nodi cruciali del grande mistero alla base della serie - vale a dire cosa vuole Reddington da Elizabeth Keen, cosa sa del suo passato, qual è il legame che lega bandito e poliziotta – si sono evoluti in una serie di adrenalinici episodi che ci hanno permesso di scoprire particolari di un puzzle che appare sempre più grande e ancora incompleto. Il finale, diviso in due episodi, è quanto mai enigmatico, sebben non ci lasci con nessun cliffhanger da bocca aperta. Infatti, il finale non ha risolto nessuno dei misteri iniziali: perché Red era in casa di Elizabeth, la notte del terribile incendio che ha distrutto l’infanzia della giovane agente del FBI? Quali segreti nascondono le sue cicatrici, che abbiamo avuto modo di ammirare a fine episodio e che aprono scenari e ipotesi con cui perderci la testa? Chi c’è dieto l’organizzazione criminale che controlla persino l’FBI, che come al solito non ci fa affatto una bella figura (un giorno studierò il perché di tanto accanimento da parte degli autori televisivi verso il Bureau)? E Tom è davvero morto? Ma soprattutto, Megan Boone imparerà davvero a recitare? Tanti interrogativi, nessuna soluzione. L’idea è che gli autori ci vogliano tenere sulle spine ancora per un bel po’. E trattandosi di una prima stagione, ci piace. Per essere una serie da tv generalista, The Blacklist è un buon prodotto e James Spader sa proprio il fatto suo, insomma ha tutte le carte in regola per smussare i difetti della prima stagione e crescere nelle prossime. Per adesso, la seconda stagione è confermata e questo mi fa dormire sonni tranquilli.

Per questa settimana è tutto. Alla prossima e buona visione!

(non potevo non metterla… in fondo, questa è la fine di un’epoca!)


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