Finalmente riparte anche la rubrica dedicata al meglio e al peggio della serialità televisiva. Ormai il winter break è finito per molti show, mentre è agli sgoccioli per altri e qualche stagione è persino giunta al termine. Bando agli indugi, quindi, e vediamo cosa ci ha riservato il mondo delle serie tv nei giorni scorsi.
The Best: Shameless 5x01 e 5x02 – Milk of the Gods e I’m the Liver
Partiamo con un grande ritorno: Shameless, che, ripartita con la quinta stagione l’11 gennaio, ci ha regalato una doppietta niente male, con due episodi di apertura uno più bello dell’altro. Shameless ormai non è più solo una serie tv, ma una vera e propria festa a cui non vedi l’ora di partecipare di settimana in settimana. Nei suoi episodi iniziali si intravedono i temi che ci accompagneranno in questa stagione, come la presa di consapevolezza di Fiona di essere più incasinata di quanto lei credesse e noi con lei, abituati come eravamo a vederla prendersi carico di una famiglia di scalmanati, sempre responsabile e decisa a sacrificarsi per i suo fratelli. Nella precedente stagione un evento casuale ma gravissimo (lasciare della coca in giro con un bambino per casa non è stata una mossa intelligente in fondo) ha rivela il suo “lato oscuro” e ora Fiona dovrà cercare di prendere coscienza della sua natura e trovare il modo di affrontarla. Intanto, era impossibile credere che Frank avrebbe rinunciato all’alcol per un fegato nuovo: tra i momenti più belli c’è di sicuro il suo tentativo di creare della birra casalinga chiamata Milk of the Gods, capace di stendere chiunque al primo sorso tranne che il nostro alcolizzato preferito. Imbarazzante, poi, la cena con gli altri trapiantanti, che potrebbe benissimo essere intitolata “Il Disagio”, memorabile la scena della fellatio al reverendo razzista e omofobo per mano di Ian e compagnia e, infine, la scazzottata di Fiona durante un concerto a cui era in compagnia della sorellina quattordicenne vestita e truccata come una prostituta. Che dire, Shameless è partita benissimo e non potevamo essere più felici di così. Una sola domanda: Jimmy, apparso nei titoli di coda a fine della quarta stagione, quando tornerà nella vita dei Gallagher?
The worst: Revenge 4x13 – Abduction
Il problema con Revenge è che o non succede nulla, NULLA, oppure in un episodio ne succedono mille e di tutti i colori. Dopo la morte di Daniel nello scorso midseason, la serie è ripartita con un profilo molto basso e battito cardiaco praticamente assente. Poi questa settimana gli autori hanno ben pensato di far esplodere tutto: arriva il super cattivone Malcom Black che rapisce Emily e Victoria e ricatta David nella speranza di rivedere quella psicopatica della figlia; David si allea alla coppia di poliziotti fighi ma tonti Jack e Ben, mentre Nolan decide di combattere la noia di un’ennesima estate negli Hamptons sposandosi con MissSonoFuoriComeUnaPigna Louise… whaat?!? Senza insistere più di tanto sul modo inconsapevolmente comico in cui le trattative di David con Malcom vengono realizzate – ho riso tantissimo quando Jack utilizza gli spezzoni dei messaggi in segreteria di Kate per convincere Malcom che la figlia sia ancora viva #noncipossocredere – e sull’espressività pari a quella di uno gnu da parte di David Clark nei momenti più tesi della vicenda, la tensione dell’intero episodio viene rapidamente sgonfiata nel momento dello scontro decisivo: Malcom il terribile si rivela solo un pazzo sanguinario ma scoordinato, tanto che basta poco per fargli perdere l’equilibrio e cadere nella fornace, mentre la coppia di amabili piedipiatti in poche mosse neutralizza killer da cui David fugge da quasi dieci anni come se fossero dei pivellini al loro primo scontro. Insomma, davvero uno scontro poco memorabile, dove l’unica cosa su cui soffermarsi è il grido di terrore di Victoria che stona un po’ con il suo desiderio perenne di eliminare Emily, alla base stessa del suo personaggio e della serie tutta. Vicky, ma da che parte stai? Pare evidente, però, che il suo regno sia giunto a un’inevitabile conclusione, mentre la super-bitchy Margot si prepara a prendere il suo posto come nemica giurata di Emily; la sua appare una vendetta dal pretesto debole e decisamente forzato, creata ad hoc per mandare avanti il teatrino di bugie, segreti e cospirazioni che compongono la serie. Le linee narrative di questa stagione, tuttavia, appaiono slegate tra loro ed è difficile capire dove e quando e se convergeranno. Staremo a vedere.
The most… reborn hero: Arrow 3x10 – Left Behind
Questa settimana è ripartito anche Arrow, che con il suo midseason ci aveva lasciato un grande interrogativo: Oliver è ancora vivo? E chi è il suo salvatore? Partendo da queste domande, i mefistotelici autori della serie targata CW hanno imbastito un episodio dove l’attesa e quell’ansia data dal non conoscere la verità fanno da padrone. Per la maggior parte del tempo seguiamo le vicende dei reduci del team Arrow: Dig, Felicity e Roy tentano di mandare avanti il lavoro di Olly, ma purtroppo i giorni passano e di Oliver non c’è notizia, il cattivo della settimana la fa franca e Felicity non regge e abbandona il team. In piena tragedia, si alternano immagini di un uomo misterioso che recupera il corpo di Oliver congelato come uno stoccafisso e lo porta verso una destinazione sconosciuta e un nuovo flashback del passato di Oliver, quando a Hong Kong aiuta Maseo a ritrovare la moglie Tatsu. Per confondere ulteriormente le acque, si intromette anche Malcom Merlin e per un attimo crediamo sia lui il salvatore di Oliver, ma no, lui è la solita carognetta. Non resta che una sola risposta e infatti, non ditemi che non ve l’aspettavate, l’uomo misterioso altri non è che Maseo, il quale, per sdebitarsi dall’aiuto che Olly gli aveva offerto, porta il corpo di Oliver nella capanna di Tatsu chiedendole di salvarlo. A fine episodio Oliver si risveglia e Maseo lo saluta dicendogli che Tatsu lo ha “riportato in vita”. In che senso scusa? Cosa significano quelle parole?E perchè Tatsu vive isolata dal mondo sul picco di una montagna? E Oliver resterà lo stesso o è in atto un grande cambiamento? Ma la domanda fondamentale di questa settimana è: ma davvero Felicity ha solo 25 anni?!?
Season Finale Special: American Horror Story Freak Show
Il Freak Show ha levato le tende. La quarta stagione di AHS si è conclusa lo scorso mercoledì ed è tempo di tirare le somme. So che molti di voi hanno criticato questa season, ma per me il Freak Show è stato nettamente migliore del Coven dell’anno passato. Questa stagione ha puntato tutto sul voler sorprendere lo spettatore ad ogni costo, rispettando l’essenza stessa di un freak show, il cui obiettivo era stupire platee di gente annoiata dalla routine della vita quotidiana mostrando le bizzarrie della natura su quelli che venivano considerati “mostri”, i freaks appunto. Ma AHS cerca sempre di attraversare lo specchio, rivelando quanto questi cosiddetti “scherzi della natura” siano in realtà gli esseri umani più autentici dell’intera serie, la cui profonda umanità non può che commuovere e colpire più a fondo di quanto possano fare le loro stranezze e diversità. La serie di Ryan Murphy mette costantemente in scena il teatro dell’uomo per svelare i veri mostri, quelli che la società non vede o finge di non vedere perché capaci di indossare la maschera perfetta, spingendo a condannare chi invece una maschera non riesce e non vuole indossarla. Questo stato di cose è particolarmente forte in Freak Show, che ci regala momenti di grande commozione e scene memorabili, che dimostrano le grandi capacità di Murphy e il suo instancabile desiderio di intrattenere il suo pubblico nel migliore dei modi. Eppure Freak Show è un’ulteriore conferma di quella che è la grande debolezza della serie, particolarmente evidente nelle sue ultime stagioni: la sovrapposizione di tante linee narrative, la molteplicità di storie e punti di vista, l’introduzione continua di personaggi che vanno e vengono in modo quasi anarchico, creano una grande confusione, l’incapacità dello spettato di entrare nel pieno delle vicende, poiché chiamato di episodio in episodio a tornare al punto di partenza, a recuperare informazioni che credeva poco importanti, a svolgere un lavoro di memoria che abbassa il livello di attenzione e godibilità della serie. Senza contare che, con tanta carne a fuoco, è sempre difficile dare una degna chiusura a ogni storia e un senso di incompiuto, frettoloso, artefatto riecheggia sul finire della stagione. Ciononostante, AHS Freak Show mi è piaciuto ed è riuscito a non annoiarmi, laddove per Coven ero a rischio narcolessia per almeno la metà degli episodi, e trovo sempre impeccabili le interpretazioni degli attori protagonisti, mentre ho particolarmente apprezzato la scelta di una soundtrack anacronistica, con cover di brani che verranno pubblicati solo decenni dopo gli eventi narrati, ma che Murphy riesce a contestualizzare così bene da apparire assolutamente autentici e appropriati alla storia Elsa, Jimmy, Ethel, Maggie, Dot e Betty e tutti gli altri. Infine, la partecipazione di Neil Patrick Harris è probabilmente una delle cose più riuscite di questa stagione e merita la visione della serie fino alla fine. In definitiva, promuovo AHS con riserva, sperando in una maggiore coesione narrativa per il prossimo anno e curiosa di vedere come la serie se la caverà senza la mitica Jessica Lange, pilastro di AHS, la quale aveva dichiarato che questa sarebbe stata la sua ultima partecipazione allo show. Sarà vero?
Alla prossima!