Di Silvia Azzaroli e Simona Ingrassia. Questa settimana confrontiamo due serie create dagli stessi autori Jamie Brittain e Bryan Elsley, padre e figlio nella vita reale, ovvero Skins della E4, prodotta dalla “Company Pictures” e vincitrice di un premio Bafta e la sua versione statunitense per MTV.
La serie inglese è brutale nel linguaggio, molto ironica ed auto-ironica e ha personaggi sfacettati, a partire dal primo che vediamo nel pilot ovvero Tony, interpretato da un sorprendente Nicholas Hoult (attore attivo soprattutto al cinema in produzioni come “About a Boy”, “A Single Man” e “X-Men”), capace di rendere assai bene tanto la sfrontatezza, la capacità di manipolare gli altri, ma anche i lati fragili e umani del giovane. Tra questi è bene sottolineare la tenera solidarietà con la sorella ribelle, di cui protegge sempre le fughe notturne. La serie si prende il difficile compito di raccontare il mondo interiore, la vita, le problematiche tipiche di un gruppo di ragazzi, di età all’incirca dai sedici ai diciotto anni, che vivono a Bristol. Gli argomenti trattati sono molteplici: si parte dalla droga, passando per la depressione di cui palesemente soffre una delle insegnanti vittima di un collega playboy; inoltre è evidente l’incomunicabilità tra genitori e i figli, i primi bellamente sbeffeggiati o, alla meglio, sopportati, i secondi ignorati se non peggio. Simbolo di questo è non solo il pessimo rapporto tra Tony e il suo burbero padre (per usare un eufemismo), il quale pare non accorgersi minimamente di tutti gli intrallazzi del figlio e delle fughe della figlia; ma anche quello che unisce, se così si può dire, Sid, il migliore amico di Tony e sua vittima preferita, e suo padre, il quale si accorge dell’esistenza del figlio solo per segnalargli i suoi compiti scolastici e non.
Tra i personaggi più intrigante vi è sicuramente Michelle, colei che potrebbe essere definita “la bella e impossibile della serie”, (la bella e brava April Pearson, qui praticamente all’esordio), che mostrerà lentamente un suo lato vulnerabile e tenero. Legata sentimentalmente a Tony, da cui tradita e spesso manipolata, oltre che presa in giro, lo ama e lo perdona spesso, ma prova una sincera stima per Sid, il migliore amico di lui e vorrebbe ricambiare i sentimenti del giovane.
Niente viene risparmiato in quella serie, non sembrano esserci facili moralismi, la realtà viene raccontata in tutti i suoi lati: quello della diversità di religione rappresentata dal giovane Anwar (Dev Patel già noto al pubblico come il protagonista del film premio Oscar The millionaire e ora tra gli interpreti della serie tv The Newsroom) e dalla comunità islamica in cui vive, la diversità sessuale di Maxxie, giovane ballerino gay apprezzato comunque dal suo gruppo di amici anche se vive un rapporto complesso con Anwar a causa della fede religiosa di quest’ultimo.
Un altro punto toccato da Skins è quello dell’anoressia e dei disturbi alimentari in genere. Cassie, la migliore amica di Michelle, vive proprio queste problematiche. Additata da tutti come pazza, in realtà mostra di avere una sua lucidità nel dialogo con Sid in cui lei rivela di sapere dei sentimenti di questi per l’amica. Man mano che prosegue la narrazione, dimostrerà comunque di avere una certa forza e vive una travagliata storia d’amore con Sid, incapace di dimenticare del tutto Michelle.
L’altra Skins, che, come dicevamo, è scritta sempre dagli stessi autori di questa, è ambientata in una non definita cittadina del Nord degli Stati Uniti, ha senz’altro il coraggio di raccontare un po’ l’adolescenza, lontano dai facili lustrini di troppe serie per adolescenti made in Usa (sì stiamo alludendo a Beverly Hills 90210) e non è sceneggiata male, solo che ha troppe problemi tipici dei remake.
Prima tra tutti che, spesso, troppo spesso, le scene sono ripetute pari pari, provocando l’irritazione dello spettatore, il quale si sente un po’ preso in giro, inoltre le poche cose cambiate risultano quasi tutte forzate e poco inerenti alla realtà, persino statunitense. Ad esempio: non ci sembra molto credibile che Tony si metta a fare le flessioni e altri allenamenti di prima mattina. Ma questo sarebbe pure il meno: nella versione inglese Tony ha una curiosa e divertente coperta dove vi sono disegnati sopra un uomo e una donna nudi. In quella statunitense vi sono dei ragni enormi, rendendo il ragazzo più duro e meno auto-ironico. Tra l’altro ci pare completamente sbagliata la scelta dell’attore che lo interpreta, James Newman. Al di là dell’aspetto fisico, che senz’altro può andare bene per il pubblico usa, anche se non fa impazzire noi, quello che non torna vederlo sempre con l’arroganza dipinta in volto, senza mai un minimo di inflessione, paura o altro. Troppo monostatico.
Tuttavia, bisogna dire che qualcosa di buono nel remake c’è: prima di tutto, Daniel Flaherty, l’interprete di Stanley, il corrispondente americano di Sid, sembra più interessante di quello di Tony, anche per come il personaggio è stato tratteggiato. La scena in cui compra la droga è fatta un po’ meglio di quella della versione britannica in quanto risulta più realistica e meno enfatizzata.
L’altra cosa interessante è il personaggio di Cadie, l’intrigante attrice canadese Britnie Oldford, già vista in American Horror Story, che ha qualche sfumatura in più rispetto a Cassie, quantomeno all’inizio: ad esempio risulta assai inquietante il suo amore per i coltelli e, a volte, i suoi silenzi parlano di più di mille parole.
Nonostante questi pregi però la serie non riesce a decollare ed è stata bocciata dallo stesso pubblico americano, che di solito non ha il palato molto fine. Abbiamo trovato anche ridicola la censura di una parolaccia, considerato poi il discorso iniziale del padre di Tony lasciato totalmente in chiaro e stracolmo di improperi e bestemmie. La versione originale britannica ha beneficiato della durata di ben 6 stagioni mentre il remake è durato solo una.
Stavolta il verdetto è chiaro: Skins Uk stravince.
Skins Usa è andata in onda su Mtv Italia da maggio a luglio del 2011
Skins Uk invece è andata in onda sempre su Mtv Italia da gennaio 2008 a settembre 2013