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#serietv: non si batte il classico

Da Matteobortolotti @bortolotti

batman robin west ward professionemistero.com

Svegliarsi una mattina e incontrare qualcuno che non hai mai sentito parlare di Adam West.
Co-come?
Mai?
Mai mai mai mai?
Adam West è il sindaco di Quahog, immaginaria cittadina del Rhode Island dove risiede la famiglia Griffin, e più di tutto… Be’, lui è Batman.
No, non il vostro emaciato cavaliere oscuro nolaniano, non il noioso Bale coi suoi drammoni interiori, i pozzi da scalare, le fidanzate che esplodono e i troppi attoroni famosi che passano la quarta età ad aiutarlo coi gadget tecnologici.
Adam West era il capo. Lui mandava avanti la baracca, in sole due puntate da venti minuti a settimana. E con se aveva solo Alfred, su cui contare. E Dick Grayson da tenere d’occhio, ovviamente: Robin, il ragazzo-meraviglia.
Erano i tempi del Dinamico Duo.
Un Batman buono come il pane, paladino del giusto, inserito in un contesto fumettistico, posterizzato, ingenuo estetizzato e meravigliosamente sixties.
Chiariamoci, adoro il Batman più oscuro e violento. Ma, Adam West…
Ecco. Caro il mio qualcuno che non ha mai sentito parlare di Adam West.
Io ricordo.
Ricordo una puntata del serial in cui Batman e Robin stanno inseguendo Joker a bordo della Batmobile. Il semaforo diventa rosso e Batman si ferma, rispettando così il codice della strada, mentre Robin lancia una delle sue invettive, tipo: ‘per tutti i semafori che ostacolano la lotta al crimine, Batman!’.
Ecco, quel Batman era così. Cittadino modello. Proprio perché rischiava di diventare un torbido vigilante che non conosceva la differenza fra vendetta e giustizia, Adam West era diventato un Batman che si fermava al semaforo e alla fine ce la faceva. Raggiungeva il Joker, ci scazzottava mentre l’inquadratura della camera veniva sbollata (tipico di quando nel telefilm venivano inquadrati i criminali), e poi vinceva.
Se volete saperne di più, se volete ritrovare Adam West e Burt Ward dopo più di trent’anni, è uscita nel 2003 una curiosa biopic, un buffo filmaccio must-have in cui viene ricostruita la storia del telefilm più pop che c’è mai stato.
In cui vediamo di nuovo alcuni dei protagonisti e riviviamo il dietro le quinte delle riprese. S’intitola ‘Return to the Batcave’.
Io me lo sono rivisto, e mi rivedo periodicamente il serial. Batman panzone. Batman con la buzza.
Perché lo faccio?
Me lo chiedete anche?
Vi faccio rispondere da questa scena de ‘I Mercenari 2′. Sempre fra il nero e il mistero.


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