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Serra san bruno (vv): crisi al comune, dimessi 9 consiglieri comunali

Creato il 05 novembre 2010 da Stefanoperri

serrasanbrunoNove consiglieri – 5 di minoranza (Nazzareno Salerno, Gerardo Bertucci, Mirko Tassone, Vincenzo De Caria, Cosimo Polito) e 4 di maggioranza (Domenico Tassone, Lucia Rachiele, Vincenzo Damiani, Luigi Calabretta) – hanno rassegnato stamattina le dimissioni. Dunque, può considerarsi definitivamente interrotto il cammino della giunta guidata dal sindaco Raffaele Lo Iacono. A questo punto, il prefetto dovrebbe essere nominato un commissario per provvedere all’amministrazione della cittadina della Certosa. “E’ stata senz’altro la peggiore esperienza amministrativa della storia di Serra, ma finalmente questa brutta parentesi è finita e, di certo, i cittadini possono tirare un sospiro di sollievo e guardare a prospettive positive”. E’ quanto afferma il capogruppo del Pdl in consiglio comunale, Nazzareno Salerno, che boccia in toto l’operato della giunta capeggiata da Raffaele Lo Iacono e punta l’indice contro una “serie infinita di mancanze” che, a suo avviso, hanno contraddistinto la consiliatura. In particolare, il rappresentante della minoranza ricorda le vicende relative alla fondazione “Monsignor Biagio Pisani”, compagine di cui è “presidente il signor Lo Iacono, che è anche sindaco” e a cui è stata “incautamente concessa la gestione di alcuni beni comunali con il voto determinante ai fini del computo del numero legale dello stesso sindaco”, e del Psc, passato con “i voti di consiglieri di maggioranza coinvolti direttamente o indirettamente”. Non da meno sono poi le accuse concernenti la gestione del Patto territoriale “Area boschiva delle Serre calabre” e la trasparenza amministrativa, casi che hanno portato all’occupazione della sede municipale di piazza Carmelo Tucci da parte del gruppo di “Insieme per Serra”. E nell’ultimo lustro sono diverse le polemiche sorte fra le due fazioni, come quella inerente la possibilità di “accedere agli atti” o quella scoppiata per la copertura dei manifesti di protesta formulati dalla minoranza. Storie che, secondo Salerno, sarebbero ad un passo dall’essere messe nell’archivio, poiché “il sindaco è ogni giorno, inesorabilmente, più solo a causa di una gestione fallimentare in tutto e per tutto, di cui sono stati gli emblemi i rifiuti che per tutta l’estate hanno compromesso l’immagine di Serra generando continui disagi”. La cittadinanza ha inoltre dovuto confrontarsi “ripetutamente con il caso della non potabilità dell’acqua, che ha evidenziato l’incapacità di un sindaco preda della sua specializzazione in tuttologia e dell’uso assillante di Internet”. Poco convincenti sarebbero inoltre  le questioni che “in questi anni hanno interessato il depuratore, la pulizia ed il decoro urbano del paese”, così come non vi sarebbe “traccia delle competenze” dimostrate nel “modo di affrontare le problematiche che quotidianamente hanno interessato i cittadini”. Soprattutto, Serra può “archiviare i dannosi progetti di un utopista che ha accumulato errori su errori” testimoniati da quanto verificatosi con “il Paese albergo”. Una pagina, dunque, che Salerno definisce “critica”, ma che è stata voltata perché “nessuno ormai segue più un sindaco che ha smarrito la bussola e che è completamente alla deriva”. L’esponente della compagine berlusconiana commenta la caduta di Lo Iacono e afferma che “tutti si sono resi conto dell’impossibilità di proseguire su una strada senza via d’uscita che ha condotto una cittadina, che prima era il gioiello del Vibonese, in uno stato di degrado mai registrato in precedenza”. Dopo questa mesta elencazione, c’è lo spazio per l’ottimismo che dovrà contraddistinguere “un futuro in cui Serra riuscirà ad avere il lustro di cui è stata privata negli ultimi anni”



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