L’abolizione della prima rata IMU 2013 sulla prima casa e l’istituzione della futura Service tax sono eventi positivi, sostiene l’Istituto Nazionale di Urbanistica. L’IMU scompare ma arriva la Service tax, che va in una direzione di maggiore equità e che deve prevedere una quota riservata ai lavori pubblici in città (manutenzione strade, parchi, piazze…). Questi in breve i contenuti della lettera dell’INU su abolizione prima rata IMU 2013 prima casa e Service tax. Ma leggiamone la versione integrale.
“L’Istituto Nazionale di Urbanistica considera l’abolizione dell’IMU sulle abitazioni principali una misura senz’altro positiva ai fini del sostegno al reddito delle famiglie e dello stimolo alla ripresa del mercato immobiliare. L’INU rileva, tuttavia, un evidente cedimento alla portata del significato simbolico del provvedimento in favore di una necessaria ponderazione degli effetti della misura, ponderazione che sarebbe stata ancora più doverosa in tempi di limitate disponibilità finanziarie pubbliche.
In una prospettiva di equità, auspicabile sarebbe stato un intervento ponte che avesse privilegiato i redditi più bassi in attesa di un’auspicabile riforma complessiva della fiscalità immobiliare e locale, dove tutti – proprietari e inquilini – contribuiscono equamente al finanziamento dei servizi.
La cosiddetta Service tax annunciata per il 2014 dal Governo sembra andare nella direzione di una maggiore equità sociale, almeno in linea di principio, e questo è senz’altro un fatto positivo, come positivo è che tra gli intenti dell’esecutivo ci sia quello di lasciarne gettito e gestione ai Comuni. L’INU ritiene che ciò debba essere reso più esplicito e chiaro lasciando che a riscuotere e utilizzare i proventi della futura imposta – che ingloberà la Tares e servizi indivisibili – siano i Municipi.
L’Inu auspica a tal fine che la nuova Service tax contenga una quota specifica espressamente riservata al finanziamento della città pubblica (manutenzione stradale, parchi, piazze, luoghi di aggregazione e quant’altro) in linea con quanto da tempo proposto relativamente alla necessità che tutti contribuiscano equamente al finanziamento dei servizi.”