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Servizio pubblico - adesso spera

Creato il 28 marzo 2014 da Funicelli
Anche Renzi ha avuto il suo endorsement a stelle e strisce come Monti prima e Letta poi. Obama si dice stupito dell'energia del premier guovane e veloce. Entusiasta delle riforme strutturali: le province governate da non eletti, il senato di non eletti. Il precariato che rimane per le riforme del lavoro che non c'è.
Siamo rimasti la solita italietta che ha bisogno del padrone cge ci dica bravi. A patto che rispettiamo gli accordi che parlamenti delegittimati hanno preso senza chiedere conto al paese.  I caccia f35 che non possiamo non comprare, le missioni militari che devono proseguire. E ora il gas cge anziché da Putin dobbiamo prendere secondo un progetto futurista dagli Usa.
Nel frattempo, in attesa che i bachi del caccia bombardiere vengano risolti e i costi (ad oggi ignoti) destinati a salire, assistiamo allo stravolgimento della costituzione.
Che aria sentite, si chiedeva ironicamente Santoro nella copertina: aria di banana. Non lui, l'erede.
E se il progetto di Renzi fallisse?
Vieni tacciato di portare sfiga. Di gufare.
L'ottimismo è il sapore della vita.
In studio si è discusso di diseguaglianze sociali, di spese militari e dei nuovi assetti politici mondiali (per la crisi in Crimea e in Ucraina).
Gino Strada,  Maurizio Landini, il giornalista Federico Rampini e lo scrittore Nicolai Lilin.
Eccetto un ex ministro il cui ruolo nel dibattito in studio è stato assente, tutti hanno dato un loro contributo.
Gino Strda è stato chiaro: diseguaglianza significa concentrare le risorse economiche del pianeta nelle mani di sempre meno persone, restie alla redistribuzione delle ricchezze.
Diseguaglianze frutto di politiche economiche e sociali.
Come le spese militari che ogni hanno vengono fatte e che sottraggono fondi a sanità e istruzione.
Quel miliardo per le missioni all'estero.
Quei 14-16 miliardi (almeno) per i caccia F35.
Perché non si tagliano le spese militari? Perché non si toglie il profitto dalla sanità pubblica?
Con 10 milioni di disoccupati e con gli italiani che risparmiano sul cibo, possiamo permetterci queste spese?
Rampini ha parlato della politica che Obama sta chiedendo a Renzi: una politica di maggiore impegno (anche militare) nel Mediterraneo.
Il presidente americano è rimasto deluso dell'esito delle primavere arabe.
Sa che ora la guerra non è solo militare ma anche economica.
Anche se l'incontro più importante è stato quello con il papa, Obama ha apprezzato le parole (per il momento solo quelle) di Renzi contro l'austerity.
Se l'Italia vuole far parte della Nato, deve prendersi delle responsabilità, anche in ambito militare: come contropartita c'è la questione dei caccia F35.
Il dossier della ABC

Il ministro Mauro, alla domanda sul perché servono proprio questi caccia alla nostra aviazione, non ha risposto.
O meglio, ha usato le solite espressioni su sicurezza, impegni ..
Dove c'è sicurezza militare, c'è pace: se ne è uscito con questa frase più o meno.
Negli Stati Uniti, non mi sembra che ci sia tutta questa pace sociale.
Dragoni, nel suo intervento, ha cercato di dare le cifre, almeno quelle note, sui costi dei caccia: si parla di 135 milioni ad aereo.

http://www.serviziopubblico.it/2014/03/poco-lavoro-in-italia/?cat_id=archivio_puntata
Abbiamo già comprato sei aerei, zitti zitti con una spesa aggiuntiva di 700 milioni di euro.
Per la difesa spendiamo, per lo più per il personale, 16,7 miliardi (1,04% del PIL più della Germania).
L'intervento di Travaglio: lo spread con la Germania

Gino Strada contro il ministro Mauro
"Chi pensa di spendere miliardi per aerei militari è un cretino": a cosa servono questi caccia, a bombardare gli evasori?
Nemmeno dal punto di vista industriale i caccia f35 sono un affare: la ricaduta occupazionale è tutta da rivedere, come anche il guadagno in termini di competenze tecnologiche.
Lo ha spiegato Landini, ricordando che l'Italia è già dentro il progetto europeo del caccia, su cui lavorano già aziende italiane.

In questa nuova guerra fredda Obama ha bisogno di nuovi alleati: se fino a ieri potevamo essere il paese della doppia fedeltà, forse oggi questo ruolo sarà più difficile.

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