Servizio Pubblico, o del Berlusconi ossimorico ammiratore del Satana miltoniano: “Travaglio? È bravissimo, è un genio del male, un pm mediatico… io invece amo fare del bene”.

Creato il 06 gennaio 2013 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

di Rina Brundu. L’attesa cresce, perché negarlo? Del resto la prossima partecipazione, giovedì 10 Gennaio, di Silvio Berlusconi al programma Servizio Pubblico (La7 e online) di Michele Santoro ha davvero quel sapore da evento tanto eccezionale quanto nazional-popolare e quindi capace di spaccare dialetticamente in due la nazione; ovvero di una tipologia di evento che non si ricordava dai tempi dell’Italia ruspante di Coppi e di Bartali. E, proprio come allora – laddove Bartali sosteneva di essere stato lui a passare la borraccia a Coppi, mentre una foto malandrina racconta Coppi nell’atto di passarla a Bartali – già nascono controverse leggende. Sarà più malefico Travaglio nel suo fatidico sermone settimanale o la puzza di zolfo infetterà lo studio solamente nei pressi del signore di Arcore?

Dal canto suo, Berlusconi, intervistato pochi giorni fa da alcune radio nazionali (ma tale è foga da campagna-elettorale che adesso si sta facendo intervistare anche da tutte quelle regionali e comunali), non sembrerebbe avere dubbi e ha dichiarato che: “(Travaglio) E’ bravissimo, è un genio del male. Un pm mediatico. Ama fare del male agli altri io invece amo fare del bene”. E che Berlusconi ami fare “del bene” non vi è dubbio alcuno, ma a ben guardare forse il suo personaggio-di-anima-incorrotta-e-senza-peccato lo descrive meglio proprio la dichiarata “ammirazione” per questo Satana travaglico e… miltoniano di cui parla.

Dico “miltoniano” perché, curiosamente, l’intera faccenda mi riporta alla memoria uno straordinario poema che ogni studente di letteratura inglese ha la fortuna di incontrare, prima o poi, sulla sua strada. Faccio riferimento naturalmente al celeberrimo Paradise Lost (Il paradiso perduto) di John Milton, un lavoro pubblicato nel 1667 e che a macro-livello narra il fondamentale momento biblico della “tentazione” di Satana nei confronti di Adamo e Eva, la loro caduta e la conseguente cacciata dal giardino delle delizie. Caratteristica prima di questo capolavoro poetico è il focus sulla figura di Satana, rappresentato come un angelo bellissimo, orgoglioso, intellettualmente capace; e che in virtù di questa sua capacità pondererà con affascinante convinzione il suo percorso verso la rovina, analizzandone dubbi e debolezze, comprendendone la complessità e, dulcis in fondo, mettendo da parte ogni  scrupolo pur di portare a casa il risultato, ovvero di riuscire a corrompere la specie umana.

Un Satana “diverso” dunque! Un Satana che si spoglia con convinzione del suo tradizionale ruolo di antieroe per diventare un “eroe” a tutti gli effetti! E che appunto si fa ammirare proprio in virtù di questo suo savoir-faire. Tresche diaboliche per tresche diaboliche, dobbiamo quindi ritenere che Travaglio sia il novello Satana mediatico e Berlusconi la sua ennesima vittima innocente? Nel dubbio (da chiarirsi fra quattro giorni in una serata che, per dirla con Manzoni, guai! a chi dovrà menzionarla sospirando “io non c’era”), questo leader del PDL ossimorico e self-depicted mi riporta alla mente pure le parole di un altro grande poeta visionario inglese, William Blake, il quale rifererendosi a John Milton, padre di quel Satana tanto seducente di cui sopra, disse: “Era un vero poeta: stava dalla parte del diavolo senza saperlo!”.

Featured image “La tentazione e la caduta di Eva” (1808) di William Blake a illustrazione del “Paradise Lost” di John Milton.


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