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E allora succede che all'improvviso, scoppi il panico dentro il palazzo, perchè in comico sta attraversando il paese per fare politica per il suo movimento.
Forse i boss della politica nostrana, anzichè lanciare accuse di populismo e antipolitica (un refrain che ha stancato tutti) dovrebbero farsi un esamino di coscienza.
Cosa hanno fatto nel passato per evitare la crisi? Cosa ne han fatto delle firme degli italiani per le leggi di iniziativa popolare presentate da Grillo?
Che esempio stan dando al paese, in un momento di estrema crisi per gli itaiani?
E allora, visto che queste sono domande retoriche, perchè noi cittadini non dovremmo pretendere un cambiamento radicale nei partiti, nelle regioni, nei comuni?
Ieri sera Grillo era in onda sia su La7 a Piazza pulita, che sulle reti di Servizio Pubblico. Ascoltandolo pensavo che se dicesse meno parolacce, se tenesse un pò a freno la sua "verve" da palcoscenico, potrebbe essere benissimo un politico, meglio di altri.
Nella copertina della puntata Santoro si è rivolto alla Lega, spazzata via come tutti gli altri partiti tradizionali e i partiti personalistici.
La lega con le sue nandiere verdi a Pontida, che sembrava il vecchio partito comunista con le cariatidi sorridenti affacciate sulla piazza rossa. Cariatidi che avevano dietro una guerra per la loro successione.
Dai partiti personali (che non avrebbero senso nemmeno negli Stati uniti), si è arrivati al governo tecnico di Monti, un governo di destra sostenuto dalla sinistra.
E ora che le cose non vanno bene ai partiti personali si sta preparando il partito della Nazione:
"Si vuole tornare a una politica più grigia senza dignità, e si vuole cambiare anche la Costituzione per questo, ma poi questi tecnici sono o non sono politici? Il Governo Monti è un governo politico che a me sembra di destra ma viene sostenuto dalla sinistra, per assurdo. Il futuro è un’incognita, l’unica cosa che sappiamo è che dopo ci sarà Servizio Pubblico".
Il ciclone Grillo.
A 360 gradi, il ciclone Grillo: sul processo mediatico contro la Lega (che dovrebbe essere stata processata per quello che ha fatto per i respingimenti, per il fallimento di Credieuronord ..).
Contro ABC, che ora hanno paura dei cittadini e si riuniscono: "una diarrea politica", e si uniscono con questo omino della politica, un contabile che anzichè esorcizzare la finanza esorcizza le vittime della finanza.
"Stiamo perdendo la scuola pubblica, l'acqua pubblica" per un banchiere del c...
Le banche sono fallite e hanno in bilancio titoli sovraprezzati, i Bot sono venduti al doppio del prezzo e il debito così aumenta.
Ma chi lo ha causato il debito?
E poi, un'uscita che farà infuriare in molti: l'evasione fiscale non è il problema più importante, ma come i soldi delle tasse vengono usati.
“Ma è più grave come li spendono i nostri soldi – si agita Grillo –. È più grave che con le mie tasse ci comprano gli aerei inutili per fare la guerra o buttano 22 miliardi per fare un buco nella montagna e aprire un corridoio. Ma quale corridoio? Con quello che costano oggi i trasporti non si muove più niente, importare dalla Cina non conviene più e noi vogliamo buttare i soldi così? Non è possibile dai, io le tasse per queste cose qua non le voglio più pagare”.
In studio, contro il ciclone Grillo, il sindaco Renzi, i giornalisti Stefano Cappellini (Messaggero) e Rangeri (Il manifesto).
Matteo Renzi:
"Prima che Beppe Grillo diventi Savonarola ce ne ha di strada da fare. Savonarola viveva con una sobrietà che credo non appartenga al prode Beppe Grillo. Diciamo che non vedo persone dello spessore morale del Savonarola".
Renzi si è detto contrario al finanziamento pubblico dei partiti, favorevole al rinnovamento nei partiti. Ma è invece favorevole agli inceneritori (ne esiste uno per ogni città ..), e nnon è vero che il problema sono le banche.
Sebbene poi, Santoro gli abbia fatto notare che sono solo i giornali italiani che non possono parlare della debolezza delle banche nostrane.
Prima di passare la palla ai due giornalisti in studio, Servizio Pubblico ha mandato in onda due interviste, al politologo Sartori e a Ilvo Diamanti.
Sartori, più che di Grillo si diceva preoccupato della possibilità che, tolta la fiducia a Monti si ritorni alle elezioni per un Monti bis. Che, con un premio di maggioranza costituirebbe un governo monocolore.
Diamanti poi, spiegava come è proprio Monti che alimenta l'antipolitica, visto che Grillo, con la sua campagna, alimenta la partecipazione politica.
“Il consenso i cui gode Monti è dato dal sentimento dell’emergenza, la seconda ragione è l’antipolitica, si fidano di Monti perché non è un politico ma un tecnico. Questa esperienza attraverso Monti sta logorando i partiti. Dopo Monti non potrà più esserci la stessa politica e soprattutto la stessa classe politica. Ci vorrebbe un uomo forte, e non lo vedo”.
Stefano Cappellini su Renzi: “Il problema di Renzi è quello che sembra fare una scalata non dall’interno. Ha fatto delle scelte discutibili come ad esempio l’incontro di Berlusconi ad Arcore”
Di altro tono l'intervento della Rangeri che descriveva il sindaco fiorentino come quello più invidiato dalla destra.
Le sue uscite su articolo 18 e su Marchionne lo collocano lontano dalla sinistra.
Le sua dichiarazioni su Monti, che non è la soluzione del problema visto porta avanti proprio la politica finanziaria che fa "morire" le persone, per la crisi.
Ecco, alla fine si è arrivati a parlare del presidente Monti: lo statista Monti, quello colto che rispetto a quelli che c'erano prima sembra un gigante.
Ma è sempre la stessa persona che sta sbagliando ricetta per salvare il paese, non ha riformato la Rai, le spese dei partiti e sta facendo pagare la crisi a chi non doveva pagarla.
Santoro a Renzi “Ma sta facendo pagare il debito a chi dovrebbe o no?” Renzi: “Bé, lei si è già dato una risposta!”
“Ecco la risposta dunque è no, però è un grande statista….”
La docufiction sulla Lega.
Nella docufiction i legami tra Belsito, Bonet, il consulente finanziario, e Scala. Gli investimenti in Tanzania e a Cipro.
Le telefonate tra Castelli e Restaini (distaccata al ministero dello Sviluppo) e Bonet per incastrare Belsito.
Belsito e Ermanno Pleba, ex DC, una volta in affari con l'ex tesoriere.
A difendere le posizioni della Lega, l'europarlamentare Speroni: sulla linea del noi non sapevamo niente ..
“Non sapevamo di questi fondi in Tanzania. Belsito faceva tutto da solo al massimo con la Dagrada, Castelli aveva sospetti che non sono stati fugati. Degli esponenti della Lega l’unico indagato è Francesco Belsito perché si è fregato i soldi della Lega Nord, quindi la Lega non è complice ma è danneggiata, non è una Lega ladrona ma derubata”
Ma il punto semmai è un altro.
Parliamo di rimborsi elettorali ben superiori alle spese sostenute dai partiti. Parliamo di partiti che senza quei rimborsi sarebbero in crisi. Parliamo di soldi pubblici usati per fare speculazioni o investimenti.
Belsito era andato davanti ad un notaio della Lega per farsi togliere il vincolo di spese, coi soldi pubblici del partito, sulla fiducia.
E ora diciamo che è solo colpa dei tesorieri? A proposito, pare che Belsito, pur lavorando in Fincanteri (la lottizzazione padana), non avesse il Nos (lo racconta Borgogna).
A cosa servono allora i partiti? Che funzione hanno, visto che non sanno, non vedono e sono solo capaci di parlare di "poche mele marce".
Oggi chi controlla il tesoro, dentro un partito, controlla tutto il partito: alla faccia della democrazia e delle regole.
Ma non è vero per tutti i partiti o movimenti.
In studio è intervenuto anche Giovanni Favia del Movimento 5 stelle:
“Noi spettatori esterni di questo spettacolo della politica. Noi siamo semplici cittadini, ci incontriamo con altri cittadini per risolvere i problemi e facendo tutto senza soldi. Mi innervosisco quando sento Bersani dire che se si tolgono i finanziamenti i partiti la politica va in mano alle lobbies poiché è già così. Sa qual è Santoro il partito che prende più soldi dalle aziende dell’Emilia Romagna? Proprio il Pd di Bersani”.
Santoro : “Beppe Grillo però è detentore di questo marchio?Come vive questa situazione?E’ giusto che lui abbia questo marchio?Il marchio è già casta”.
Favia: “Io mi sento più sicuro così con il nome di Beppe Grillo sul logo piuttosto che dei politici come Bossi, Calderoli ecc”.
Per il momento allora può anche andare bene, ma poi, se il M5S vuole avere una propria coerenza, una propria credibilità dovra fare delle scelte. E anche Grillo.
L'intervento di Travaglio.
L'intervista di Sandro Ruotolo a Grillo:
“Stanno creando un odio sociale notevole, stanno mettendo l’uno contro l’altro. Io non cospargo odio ma lo confluisco nella formazione di un movimento politico”. E ancora: “Siamo coinvolti nel ripensare il mondo, non i partiti: questi si sono fatti fuori da soli”. E su Monti: “Monti è un esorcista! Fa parte del sistema”.
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