La realtà supera sempre più spesso la fantasia, anche quella più sfrenata.
Prendiamo, per esempio, l’articolo uscito sul Journal of Sexual Medicine. In esso vengono presentati i risultati di uno studio caso-controllo effettuato in Brasile allo scopo di analizzare le caratteristiche comportamentali del sesso con gli animali e anche di investigare l’eventuale associazione con il cancro al pene.
I ricercatori hanno dunque somministrato un questionario sulle abitudini personali e sessuali a pazienti seguiti in centri urologici e oncologici chiedendo loro anche se avevano mai avuto rapporti con aimali: 118 di essi avevano il cancro al pene e 374 erano uomini in buona salute. I risultati sono fantasmagorici.
Il sesso con gli animali è stato praticato da 171 soggetti (34.8% del totale; 44.9% di quelli col tumore e 31.6% di quelli sani). Gli uomini che hanno fatto sesso con gli animali sono anche quelli che presentano più malattie a trasmissione sessuale e più ricorso alla prostituzione in confronto a coloro che non si sono accoppiati con gli animali.
Il 29.8% lo ha fatto in gruppo con altri uomini, gli altri solo con la bestia scelta, in piena intimità con essa. La frequenza degli incontri ravvicinati era una tantum (14%), settimanale o più (39.5%), mensile (15%).
Il 62% ha utilizzato diversi animali (massimo 7) mentre il 38% sempre lo stesso [ci si può affezionare, no? oppure l’animale si è dimostrato particolarmente bravo e si è preferito non cambiare].
Siete curiosi di sapere quali sono stati gli animali che i soggetti hanno scelto per fare sesso?
In cima a questa hit parade dell’orrore ci sono le cavalle (citate 80 volte), seguono le asine (73), le mule (57), le capre (54), le galline (27), le vitelle (18), le vacche (13), i cani (10), le pecore (10), le maiale (6), altre specie (3).
È veramente un mondo capovolto. Ma ci pensate? Le vacche e le maiale così in basso in classifica! E quali sono le altre specie? Roba da far scatenare la nostra fantasia perversa! Potrebbero essere, per esempio, le porcospine per gli zoofili anche masochisti, o le gatte per chi non vuole confrontarsi con la propria inadeguatezza nelle dimensioni, o le tope, per poterla raccontare senza vergognarsi
Per completezza, aggiungo che sembrerebbe non esserci una relazione diretta tra il sesso con gli animali e il cancro al pene.
Ci sarà qualcuno tra i nostri lettori che ha tirato un sospiro di sollievo?