“Oggigiorno, i templi sono diventati un rifugio per persone con problemi alle spalle. Provare ad espellere un monaco, puo’ costare a chi lo fa anche la vita.“
Una volta, ci sorprendevamo degli scandali tra i monaci. Data oramai la lunga scia di questi, non lo siamo piu’. Inoltre, l’eterosessualita’ sembra appartenere alla storia: ora vi sono gay e pedofili tra i monaci.
L’ultimo scandalo riguarda un abate a Nakhon Si Thammarat. Il suo amante lo ha accusato di tradirlo dopo aver scoperto che aveva invitato un gruppo di adolescenti a bere e a far festa. Il colpo di grazia e’ arrivato quando e’ stata scoperta una macchia di sperma sul materasso dell’abate.
La discussione tra l’abate ed il suo amante e’ diventata cosi’ accesa che l’amante si e’ rivolto alla polizia dopo aver preso botte. L’abate si e’ nel frattempo dileguato lasciando cosi’ la vita monastica in modo tale da non essere arrestato e subire ulteriore umiliazione vedendosi espulso dal clero.
Un rapporto sessuale (sia etero che gay) e’ uno dei peccati cardinali nel codice di condotta dei monaci. Qualora commettano tale peccato, la loro vita monastica cade automaticamente e vengono espulsi dall’ordine.
Rubare, uccidere e vantarsi di superpoteri naturali sono altri 3 peccati cardinali. Quanti monaci “reali” sono rimasti in questo Paese dati i diffusi scandali sessuali, la corruzione nei Templi e la commercializzazione del Buddismo ?
Lo scandalo dell’abate ha evidenziato anche il problema dell’omosessualita’ nel clero la quale non ha mai ricevuto la dovuta attenzione. Gli anziani, sentendosi confortati nel loro nido di prestigio e ricchezza, non si interessano mai a qualsiasi problema teso ad erodere la fede della gente verso il clero.
Dal momento in cui l’abate ha lasciato la vita monastica, la questione si e’ chiusa. L’Ufficio Nazionale del Buddismo ha avvertito gli abati di essere piu’ rigorosi e selettivi nell’ordinare i monaci poiche’ e’ contro la “vinaya” ordinare la “pandaka” (ossia i gay).
Nella piu’ libera societa’ d’oggi, la questione dell’omosessualita’ nel clero e’ stata affrontata con pareri diversi. Poiche’ Buddha stesso diceva che tutti gli esseri umani hanno la natura del Buddha in loro stessi, cio’ significa che tutti quanti senza distinzione hanno il potenziale di raggiungere il Nirvana (liberazione spirituale). Perche’ i Gay no ? Se le donne nel Buddismo Theravada sentono di avere diritto ad essere ordinate cosi’ da poter praticare a trascendere l’illusione di lussuria, avidita’, rabbia, odio ed ego, perche’ tale scelta spirituale deve essere negata ai gay ed alle lesbiche ?
Alcuni esperti Buddisti hanno interpretato le norme che vietano l’ordinazione ai “pandaka” come applicabili solamente ai travestiti sebbene cio’ sia piuttosto discutibile. I tradizionalisti direbbero che viene applicato interamente ai gay poiche’ e’ considerato troppo pericoloso mettere benzina vicino al fuoco.
La questione qui’ non riguarda le regole dell’ordine o l’omosessualita’ ma la violazione del voto di castita’ ed in molti casi anche l’abuso sessuale su bambini e adolescenti da parte di monaci gay.
Gay o no, queste azioni sono semplicemente intollerabili. Molti hanno notato un’aumento del numero di travestiti (“katoey”) novizi i quali mostrano ben poco ritegno nell’esprimersi tipo l’utilizzo di cosmetici, l’adattamento degli abiti monacali verso un look piu’ alla moda e, non ultimo, i gesti femminili espressi in pubblico. Potrebbe tutto cio’ suggerire un rampante abuso di minori nei templi dove storie di sesso pedofilo abbondano ?
Non solo novizi ma anche adolescenti laici sono vulnerabili. Se gli abati non sono coloro che abusano, spesso pero’ sono loro che spianano la strada ad altri monaci.
Molti abati hanno rivelato che hanno paura di intervenire non solamente in materia sessuale ma anche con altre questioni tipo droga e scommesse. Oggigiorno, i templi sono diventati un rifugio per persone con problemi alle spalle. Provare ad espellere un monaco – dicono – puo’ costare a chi lo fa anche la vita. E ad ogni modo: perche’ intervenire quando e’ proprio l’Abate a fregarsene ?
Lo scandalo sessuale e’ solamente uno dei sintomi di crisi nel clero. Quando i monaci non comprendono piu’ il significato di ordinazione e vita monacale, allora c’e’ poca speranza di cambiamento.
Fonte: 5/2/10 Bangkok Post - Sanitsuda Ekachai