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Sesso orale: attenzione all’HPV

Da Luialetto

Coppia in bianco e nero

Una delle pratiche sessuali più amate potrebbe essere tra le cause della trasmissione del Papilloma Virus Umano (HPV). Si tratta di una malattia sessualmente trasmessa che, soprattutto nel suo tipo 16, favorisce la manifestazione di tumori al cavo orofaringeo. Il rischio di contrarre la malattia aumenta in chi fa sesso orale spesso, ma soprattutto a partner differenti. Precisamente, secondo lo studio condotto dall’americana Johns Hopkins University, se nel corso della sua vita un uomo fa sesso orale a più di 5 donne, sviluppa un rischio  2,5 volte superiore alla media di contrarre il tumore alla gola tramite HPV.

Che cos’è l’HPV?

L’HPV (Human Papilloma Virus) è l’infezione sessualmente trasmessa più comune. Questo accade perché nella maggior parte dei casi coloro che ne sono affetti non presentano sintomi evidenti. È facile di conseguenza che il virus sia trasmesso inconsapevolmente al proprio partner. Come? Attraverso il contatto genitale durante il sesso vaginale, anale o come si è detto orale. Alcune ricerche sostengono che l’HPV può  essere addirittura trasmesso, seppur raramente, con il cosiddetto bacio alla francese dove vi è scambio di saliva. Il Papilloma virus è attualmente responsabile di oltre il 50% di tutti i tipi di cancro orale. A dimostrarlo uno studio pubblicato dall’American Association for Cancer Research, poi confermato a livello mondiale con ricerche registrate in Svezia, Gran Bretagna, Finlandia e Paesi Bassi. Il rischio di contrarre un tumore alla gola via HPV si innalza in presenza di fattori negativi quali fumo ed alcol: “Se poi sono presenti insieme, queste due cattive abitudini aumentano il rischio di circa 30 volte di un tumore alla bocca”, avverte il dottor Nigel Carter, direttore della British Dental Foundation.

“Prevenire è meglio che curare”

Anche in un campo come quello del sesso orale la saggezza popolare sembra aver ragione. Sfortunatamente il Papilloma virus è asintomatico nei primi stadi dell’infezione, ma ciò non vuol dire che non esistano accortezze o elementi da tener presenti. Se ad esempio si riscontrano ulcere o arrossamenti all’interno della bocca che non guariscono nell’arco di 2-3 settimane è opportuno rivolgersi ad un medico per un controllo. La regola di base dovrebbe comunque essere che coloro che ritengono di avere una vita sessuale particolarmente attiva e con partner spesso diverse, è bene che eseguano di tanto in tanto un test per le malattie a trasmissione sessuale. Una diagnosi precoce, infatti, aumenta le probabilità di sopravvivenza dal 50 al 90%.

All’atto pratico, sempre per quanto riguarda il sesso orale, “se non conosci la storia sessuale della tua partner, è consigliabile ricorrere ad una protezione”, sostiene il dottor Carter. Il professore suggerisce a tal proposito il cosiddetto “dental dam”, ossia un condom specifico per il sesso orale da posizionare sopra la vagina. Come un profilattico normale, va fatta attenzione che la guaina in lattice non sia danneggiata e va usato una sola volta.

HPV: differenze tra uomo e donna

Esistono più di 100 ceppi di Papilloma virus umano, ma i tumori del cavo orale nell’uomo e del collo dell’utero nella donna, sono causati dagli stessi sotto-tipi del virus: HPV 16 e 18. Non è ancora del tutto chiaro il motivo per cui l’HPV 16 o 18 provochi nella donna il cancro alla cervice, mentre nell’uomo interessi la gola. “Forse le donne sono in grado di trasmettere meglio il virus ad un uomo di quanto un uomo sia in grado di fare nei confronti della mucosa orale di una donna”, ha ipotizzato il ricercatore Kevin Cullen. La differenza dello sviluppo dell’HPV nei due sessi potrebbe essere spiegata anche in altri termini: la vagina è di fatto la prima area genitale femminile esposta al contagio, la quale potrebbe rendere successivamente immune il canale orofaringeo della donna. Se così fosse, i tumori alla gola sono destinati ad aumentare perché la pratica del sesso orale, spesso vista come preliminare al rapporto, è in crescita sia nei giovani che negli adulti.

L’insorgere dell’HPV che sfocia poi in un tumore alla gola è dunque più frequente negli uomini rispetto alle donne. Lo rivela un’indagine dell’Ohio State University che ha preso a campione 5.579 persone, sia maschi che femmine, tra i 14 e i 69 anni. Volendo stabilire quale sia l’incidenza del virus nel cavo orale, i ricercatori hanno prelevato un campione di cellule della bocca, tramite un gargarismo con speciale collutorio, da tutti i soggetti esaminati. Ne è emerso che l’HPV è risultato presente negli uomini in 1 caso su 10, mentre nelle donne solo nel 3,6% dei casi.

L’altra brutta notizia per il “sesso forte” è che ad oggi non esistono vaccini specifici per l’infezione alle vie orali, sebbene molti medici suggeriscano la somministrazione dello stesso vaccino (il Gardasil) utilizzato dalle donne per proteggerle dal cancro uterino derivante dall’HPV. Secondo gli esperti questo vaccino potrebbe essere in grado di prevenire circa 10.000 casi di cancro orale all’anno. Tuttavia a causa di alcuni effetti collaterali connessi al vaccino si avverte ancora una certa cautela nel promuoverne la diffusione.



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