Sessualita’ e matriarcato

Da Maria Rosa Greco
Durante il periodo matriarcale, risalente a circa 30.000 anni fa, le sacerdotesse, connesse fino in fondo e direttamente con la Dea e la Luna, presiedevano tutti i riti di passaggio, ossia tutti i cicli della vita: l’entrata nelle diverse fasi di crescita dell’essere umano (infanzia, adolescenza, sessualità, età adulta, età della saggezza), o l’inizio delle stagioni annuali.
Sacralizzare i passaggi voleva dire, per la comunità, vivere con consapevolezza ogni morte e rinascita nell’arco di un’esistenza.
Le sacerdotesse erano anche le iniziatrici alla vita sessuale. Pertanto, la prima esperienza con la sessualità vissuta dagli adolescenti era profondamente connessa con l’aspetto sacrale della vita.
Esse erano anche energizzatrici, nel senso che usavano l’energia della sessualità e della passione per innescare processi di guarigione.
Nelle ere patriarcali, le sacerdotesse del sesso sono diventate le prostitute gestite dalle gerarchie patriarcali stesse, perdendo lentamente il loro ruolo originario, scadendo nel mero sfruttamento del corpo femminile.
Tuttavia, così come da un lato siamo di fronte allo storpiamento di tante esperienze originariamente sacrali, oggi stiamo assistendo anche al recupero di molte modalità tradizionali che lavorano direttamente sulla trasformazione, liberazione, guarigione della vita sessuale
dell’individuo.
Personalmente, ad esempio, nei seminari SessualMente 2.0 insegno modalità semplici e dirette per recuperare il rapporto con la sessualità e la passione. A livello terapeutico, posso anche testimoniare che il risveglio dell’energia orgasmica, vissuta come un fluire che coinvolge completamente il corpo, innesca profondi processi di guarigione e trasformazione dei blocchi energetici che ristagnano nel corpo anche per anni e che sono fonte di molti problemi psicofisici.
Su un piano più globale, una spinta fondamentale del processo evolutivo fa si che “fa male ciò che è sgradevole” (il dolore, la malattia sono segnali di squilibri da risolvere per ristabilire l’armonia psicofisica dell’organismo), mentre le sensazioni piacevoli corrispondono a condizioni sane e di benessere.
Nella razza umana, ad un certo punto, si sono sviluppati culti e religioni patriarcali che hanno iniziato ad esaltare la sofferenza come molla evolutiva, pervertendo così completamente la relazione tra essere umano e Natura. Una conseguenza importante ed evidente di tutto questo è stata proprio rendere “sporco” e di secondaria importanza tutto ciò che riguarda la sessualità e la passione, negare il corpo e le sue sensazioni (ci sono persone completamente anestetizzate nei confronti delle loro stesse sensazioni e dei loro desideri). Morali, condizionamenti e tabù sono stati creati per allontanare l’essere umano dal principio evolutivo del piacere e dall’armonia con tutto ciò che esiste.
E' il momento di recuperare e ripristinare la naturale spinta evolutiva insita in ognuno di noi!

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