Sesto mese di gravidanza, ecco cosa è successo a me e cosa succedrà a voi e al vostro piccino (trasloco a parte, mi auguro)
E anche in questa quarta gravidanza è arrivato il sesto mese, secondo me quello migliore, perchè non si è ancora troppo “ingombranti” ma molti dei fastidi dei primi mesi (nausea, spossatezza) sono finalmente scomparsi. Ricordandovi che ogni gravidanza è diversa sia per sintomi che per sensazioni, voglio raccontarvi cosa è successo a me in queste settimane e cosa succede al vostro bimbo in questo mese così importante.
Il mio sesto mese si è aperto con l’importantissimo appuntamento dedicato all’ecografia morfologica (a 22 settimane), durante il quale non solo abbiamo appurato che tutto procede per il meglio e il bimbo è sanissimo, ma ho anche visto per la prima volta il faccino del mio Gregorio (emozione pura!). Ormai il piccino è lungo 29 cm e preme insistentemente sul diaframma, tanto che spesso rimango senza fiato al minimo sforzo e so che questa sensazione è comune a molte.
I suoi ritmi sonno/veglia sono molto ben definiti: inizia ad agitarsi intorno alle sette di mattina, dormicchia, bussa per il pranzo, dorme quasi tutto il pomeriggio e la sera diventa attivissimo, soprattutto quando mi sdraio sul divano con papà e sorellina. La voce della Pagnotta è quella che sembra amare di più, per fortuna, perchè lei non vede l’ora che arrivi questo fratellino per diventare sorella maggiore anche lei in questa grande famiglia allargata (e sì, per lei si chiama sempre Giuseppino, non ci sono santi che tengano).
Tutto bene insomma, non fosse che ci hanno FINALMENTE consegnato casa nuova, quella che dovevano consegnarci ad agosto (bene, direte voi) e che di conseguenza siamo passati in mezzo ad un trasloco, con tanta fatica nei due giorni clou ma anche tanta in questi giorni, perchè solo di abiti tra noi e le bambine ci saranno trenta scatoloni da sistemare, senza considerare piatti, pentole, ingombri vari (se poi mi avessero spiegato che con il piano cottura ad induzione non posso usare caffettiere e pentole normali, magari mi sarei preparata…).
Bello eh trasferirsi nella casa che hai progettato nei minimi particolari, ma trasportare scatole su due piani e arrampicarsi su armadi alti 4 metri non è proprio il massimo con il pancione. Se poi considerate che Gregorio non era “pianificato” e lo spazio per lui ce lo siamo dovuti inventare in corsa, ancora peggio.
Sarà per questo che mi sto volutamente estraniando da tutto ciò che è negativo o che mi porta via del tempo, sia in termini lavorativi che, soprattuto, in termini personali. Ho vissuto una gravidanza molto travagliata dal punto di vista psicologico, come d’altronde quella di Eva, sempre per il fatto che la scelta fatta da me e Andrea cinque anni e mezzo fa non è semplice da portare avanti e gestire, ma ora stop. Io aspetto Gregorio, ma anche Gregorio aspetta la sua mamma e voglio arrivare pronta e il più possibile riposata a questo appuntamento.