Capisco quando il presidente della Giunta, Augusto Rollandin, dice che “la Valle si trova nella assoluta impossibilità a garantire posti di accoglienza temporanea che rispondano a criteri di sostenibilità e di dignità, oltre ai 62 posti già occupati”, in quanto organizzare condizioni di accoglienza dignitose non è così semplice come sembra, ma l’abbandono, senza uno sforzo serio, di una soluzione per settantanove disgraziati spalmati su settantaquattro comuni, è veramente difficile da accettare. Siamo la Regione più ricca d’Italia e non siamo in grado di alloggiare sul nostro territorio una manciata di disperati? Offrire loro un tetto e una dignità temporanei? Cavolo, ma allora non abbiamo imparato niente! E non si tratta di una questione di sensibilità come dice Rollandin, non solo. Si tratta di dignità. La nostra! Invece noi, nonostante l’autonomia, siamo come tutti gli altri: incapaci di dare una risposta concreta e immediata ai problemi! Noi, come tutti gli altri, rifiutiamo le nostre responsabilità! Allora è sacrosanto e giusto che rigettiamo anche la nostra “diversità” per omologarci in un tutto umanamente indecoroso! Tutti infilati nella stessa collana di squallore. Se non siamo in grado di affrontare gli eventi, nelle minuscole proporzioni che ci toccano, come pensiamo di saper difendere la nostra autonomia? Con quali argomenti? Con quelli obsoleti della Storia? L’autonomia è un concetto elevato destinato solo a chi sa affrontare i cambiamenti epocali con coraggio e a testa alta, non per chi si sbraca alla prima difficoltà.
(Senza contare la figura di merda che abbiamo fatto a livello nazionale, altro che buon esempio!)