Sette giorni
di Cristina Bruni
Titolo: Sette giorni
Autore: Cristina Bruni
Serie: //
Edito da: Triskell Edizioni
Prezzo: 4.99 €
Genere: Romance M/M
Pagine: 244
Trama: Durante un torneo di golf in Virginia, il giovane Reginald Weston conosce Russell Lee, campione inglese ed ex numero uno del mondo. Tra i due nasce una bella amicizia e l’uomo prende il ragazzo sotto la propria ala, insegnandogli i trucchi del mestiere. Reginald ben presto si innamora di Russell, ufficialmente eterosessuale, pensando che sia ovviamente un sentimento a senso unico. Ma in realtà l’inglese è gay ed ha trascorso gran parte della sua vita soffocando il suo vero io, per non deludere la severa madre.
di CriCra
Ci si può innamorare nell’arco di Sette Giorni? Riuscire a toccare il cielo con un dito per un solo indimenticabile istante e subito dopo cadere rovinosamente giù per terra? E poi nuovamente, ancora increduli, tornare a spiccare il volo più in alto di prima? In effetti sì, può succedere, proprio come accade a Reginald Weston, un giovane ventiduenne, stella nascente del mondo del golf nel momento in cui incontrerà il suo idolo di sempre Russell Lee, protagonisti di questo incantevole romanzo ambientato nel mondo del golf scritto dalla talentuosa Cristina Bruni.
La scena del loro primo incontro nel pub all’interno del Clubhouse, che li ospita per la gara a cui stanno entrambi partecipando, è stata davvero intensa, tagliente e toccante, proprio perché si iniziano ad inquadrare subito i caratteri dei due uomini: introverso, timido e fragile quello di Reggie; solare, sfacciatamente sicuro di sé, all’apparenza proprio “bastard inside” quello di Russ… ma badate bene, ho detto ‘all’apparenza’.
Tra i due, dopo una partenza alquanto imbarazzante, inizierà un tira e molla fatto di insegnamenti, allusioni intriganti e doppi sensi piccanti e innocenti al tempo stesso.
«Devi sentirtelo bene tra le mani, devi sentirlo tuo.»
Il giovane divaricò appena le gambe, incurvando lievemente il busto in avanti con i gomiti piegati. Fece oscillare un paio di volte il bastone, ma quando fu pronto a colpire accadde qualcosa di inaspettato. Russell fece scivolare le proprie mani sulle sue, strette sull’impugnatura.
«Devi sentirlo come se fosse il tuo uomo…» sussurrò, le labbra accostate all’orecchio.
Reginald fremette, il corpo improvvisamente scosso come se fosse stato investito da una folata di vento caldo e dirompente.
Dio, le sue mani… Le sue mani sulle mie.
«Chiudi gli occhi, Reggie,» continuò l’inglese, il respiro bollente che gli solleticava pericolosamente il lobo.
Reggie, mi ha chiamato Reggie! Oh Cielo!
Dove Russell apparirà padrone di sé in ogni minima azione, Reginal si farà conoscere per la sua innata voglia di imparare e impegnarsi al massimo. Mentre il primo porta una maschera, celando a tutto il resto del mondo il suo animo tormentato, l’altro è un sognatore che agisce sempre con il cuore in mano, capace di farlo volare oltre l’ostacolo, tenendo comunque i piedi ben piantati per terra. Forse potrebbe dare l’impressione di essere ancora un po’ immaturo, o un ‘tenerone’, ma non per questo meno genuino e sincero nell’esternare i suoi sentimenti. Un giovane uomo spalleggiato da una famiglia unita che lo ha sempre appoggiato standogli vicina in ogni momento della sua vita, rendendo così l’atmosfera della storia più calorosa e umana, al di là di un mondo che guarda solo le apparenze di momenti effimeri come fama e successo. Da lui Russell non ne ricaverà altro che gioviale insegnamento e, al tempo stesso, una rinascita del suo vero io.
C’era una piccola parte del suo cuoricino ferito e innamorato che s’illudeva di lasciare Londra con qualcosa di prezioso in tasca. Se non l’amore, un’amicizia. Se non un’amicizia, almeno una solida conoscenza. La minuta promessa di qualcosa tra loro che avrebbe potuto continuare nel tempo. Non importava se Russell non fosse in grado di ricambiare il suo amore: da lui avrebbe accettato e considerato pregevole tutto. Fuorché un altro addio.
Ho trovato davvero molto divertente lo scambio di battute in stile: “io so, che tu sai, che io so,” tra un ignaro e sempre più impacciato Reggie e Vivian, la madre di Russ, una donna altera, piccata e dalla battutina irriverentemente velenosa.
Un romanzo a cui non manca nulla. È semplice, pulito, lineare e descrittivo dove serve, specie nell’uso di termini tecnici inerenti al mondo sportivo del golf di cui l’autrice sembra avere un’ottima preparazione, facendo dono al lettore di un piccolo glossario davvero utile alla fine del testo. Da leggere tutto d’un fiato.
Cristina Bruni è moglie e mamma. Ama i viaggi, il cinema, Sherlock Holmes, il tennis e il golf. Soffre perdutamente di Mal d’America e Mal di Londra. Ha esordito scrivendo fanfiction e ora, se potesse, scriverebbe storie d’amore per il resto della sua vita. Soprattutto fra uomini. Prima di Text Me, nel 2013 ha pubblicato Splendente come un diamante, edizioni Lite Editions, e La tigre e il professore, edizioni La mela avvelenata e nel 2014 Gibraltar e Seonac’s Son con Triskell Edizioni. Alcuni suoi racconti sono inseriti nelle antologie edite dalla Delos Books. Nell’antologia I sogni sono come le farfalle è presente il racconto All’ombra della rocca.