Andiamo, è tempo di…vendemmiare! Il Salento ancora una volta offre molteplici possibilità di relax, che solo questa terra offre a piene mani a chi si reca anche solo per un week end. Nei vigneti del Negro amaro si uniscono profumi e sapori unici, frutto di una delle tradizioni agricole più importanti e ricche del territorio nazionale.
È il Comune di Guainato che propone il turismo d’esperienza: fare la vendemmia nei vigneti di negro amaro, visitare le grandi cantine e conoscere la storia dei vini esportati in tutto il mondo, assistere alle Feste di tradizione e sonnecchiare sulle morbide e bianche spiagge del Salento tra lo Conio e l’Adriatico.
Fino al 16 settembre un gruppo di tour operato si ritroverà in questo territorio per il ventiquattresimo educational, organizzato dal Comune di Guainato in collaborazione con la rivista di turismo e cultura del Mediterraneo “Spiagge” (www.mediterraneantourism.it), grazie all’utilizzo di fondi europei messi a disposizione della Regione Puglia – Assessorato al turismo.
«Il nostro obiettivo – ha spiegato il sindaco di Guainato, Fernando Leone – è di mettere a fuoco il momento della vendemmia nelle nostre terre, esattamente come avviene per altri territori del Nord d’Italia più famosi, come il Chianti e il Brunello di Montalcini. Per noi la vendemmia dovrebbe essere alta stagione. Dobbiamo per questo valorizzarla al massimo per fare in modo che arrivino turisti da tutte le parti d’Italia e del mondo. In questo modo daremo a tutto il territorio la possibilità di svilupparsi e crescere, sulla scia del successo che i nostri vini ottengono già a livello internazionale».
Per il direttore responsabile di “Spiagge”, Carmen Mancarella il tour, che viene sperimentato in questi giorni di settembre presenta un’offerta turistica integrata tra mare, vendemmia e città d’arte. «Infatti la mattina – ha detto la Mancarella – si visiteranno vigneti e cantine; nel pomeriggio si andrà alla scoperta delle stupende Marine di Melendugno del mare Adriatico e poi, tutti al mare, al lido “La Pineta” per il più grande spettacolo che la natura può offrire: il tramonto del sole su Torre Lapillo. La sera i partecipanti all’educational sono invitati ad una tipica festa di tradizione: quella in onore di San Niceta, patrono di Melendugno, quando, dopo la tradizionale processione il paese intero si illumina con mille e mille luci colorate che si ispirano al barocco». Infatti, lo ricordiamo, siamo nella zona del barocco leccese dove le facciate delle chiese sono dei capolavori che tutti dovrebbero almeno una volta vedere nella propria vita e per avere un saggio del barocco di pietra.
Sarà possibile visitare il centro storico e la chiesa madre di Campi Salentina, ascoltando la storia della rassegna internazionale degli autori e degli editori del Mediterraneo, voluta nel ’95 dall’amministrazione comunale, che ha individuato nella cultura “il veicolo di riscatto del territorio”, finalizzato a dare ai giovani strumenti teorici, spunti di riflessione per una maggiore consapevolezza della “cosa pubblica”. Guagnano, che ha poco più di seimila abitanti, è ricca di storia.
Alla fine del secolo XIII, la località era feudo della Contea di Lecce. Divenuto poi possesso dei Signori Orsini del Balzo, principi di Taranto, passò successivamente a varie casate ed infine ai Filomarini, duchi di Cutrofiano.
«L’attività economica più importante del comune – dice il Sindaco Leone – è quella legata alla coltivazione della vite, che ha permesso anche di creare un interessante Museo del Vino. La cittadina è collocata al centro della produzione doc del Salice Salentino e si attesta come il comune con maggiore estensione di vitigno Negroamaro.
Rilevante è la produzione di uve da tavola ma anche quelle destinate alla vinificazione». Per valorizzare ed esportare i prodotti vitivinicoli sono sorte infatti diverse cantine e consorzi. A Guagnano, nel cuore di questo ricco territorio, ricoperto da un mare verde di vigneti, sei grandi cantine esportano Negroamaro in tutto il mondo. Si tratta delle aziende: Cantele, la Cantina Lucio Leuci, l’Azienda agricola vitivinicola Eredi Cosimo Taurino, Cantina Moros, Cantina cooperativa Enotria, Cantina Feudi di Guagnano. Praticamente ce n’è una ogni mille abitanti.
Harry di Pisco