La curva dell’Inter prima di Inter-Roma
TECNICA (Stadio Meazza, Milano). Notizie calcio ultima ora. L’orchestra sinfonica della Roma, diretta dal francese Rudi Garcia, infligge una lezione calcistica sonora e memorabile all’Inter e guadagna la credibilità della candidata allo scudetto anche alla prima prova “generale”, contro una banda nerazzurra che si scioglie in un tempo, stimpellando quattro trombettate mentre la Lupa suona una musica celestiale, una sinfonia, la settima consecutiva che le fa passare un altro week end da capolista. Il primo violino? Un certo Francesco Totti da porta Metronia, arrivato a 230 acuti in serie A con una doppietta.
La partita
Le squadre cominciano subito a menare fendendi, giocano veloce, corrono e tirano, difendono e strappano i palloni. L’Inter sembra più pimpante nell’arrivare dalle parti di De Sanctis, ma quando la Roma riparte e palleggia in velocità, allora gli sbandamenti della banda di Mazzarri sono evidenti. Quando arriva il tracciante di Totti che porta in vantaggio la Roma e gela lo stadio, quel tiro sembra la logica conseguenza del gioco che ha espresso ed esprime la banda giallorossa. Un gioco di una qualità eccellente, nel quale tutti sanno che cosa fare. Gervinho e quell’assist poi, sono una cosa sa urlo. La contesa, dopo la rete, non si abbassa di tono e le due squadre continuano a sembrare Alì contro Foreman che se le danno di santissima ragione. Nei minuti successivi all’1-0 (18°) Gervinho sfiora il 2-0 e Guarin tira un colpo di fucile al palo sinistro di De Sanctis, Nessuno arretra, nessuno barcolla, tutti attaccano e difendono, finalmente in Italia si vede un calcio totale che manca e mancava da troppo tempo. Un momento, un tempo eccellente, il primo di questa partita, nel quale anche nei contrasti, anche nei passaggi si vedono forza e tecnica, cuore e coraggio. Da tempo immemore non si assisteva a una contesa aperta, nella quale nessuna delle due squadre fa un passo indietro. Uno di troppo lo fa Juan Jesus falciando Gervinho al 39°: il problemino è che è in area e l’arbitro fischia il rigore. Totti dal dischetto sale a quota 230 reti in serie A: davvero infinito. Al 42° l’Inter sbanda e la provvidenza manda qualcuno a deviare la traiettoria che stava per finire sulla testa di un solissimo Pjanic. L’imbarcara è completa al 44° quando Florenzi insacca il 3-0 per la Lupa. L’Inter? Ha il difetto di aprirsi di a chi sa giocare il miglior calcio d’Italia. E prende sberle, pur offrendo una certa qualità di gioco.
La ripresa è di un’altra pasta, purtroppo. Con Icardi di punta Mazzarri schiera i suoi con il riferimento offensivo centrale e molti a supporto. La qualità delle azioni scende come il pil italiano, anche se al 21° Ranocchia va in gol con falletto: annullato. L’unico che continua a stupire è Totti, trasformatosi da giocatore condizionante per la sua squadra in giocatore condizionante per gli altri. La saggezza con cui amministra ritmi e palloni fa impressione. Davvero un peccato che, stante il primo tempo, la ripresa riservi solo un contropiede di Gervinho che viene spento dai recuperi difensivi e da Handanovic. Si sperava di più. Certamente, però, la Roma, dopo il celestiale primo tempo, inserisce la velocità di crociera per andare fino in porto e l’Inter, nonostante le tre punte tre più assistenti vari, si spegne per scoramento. Un po’ di pepe ce lo mette il secondo giallo a Balzaretti che lascia la Roma in 10 e senza Totti. Esce per far posto a Dodò.
Il tabellino
Inter-Roma 0-3 Reti: 18° e 40° (R) Totti, 44° Florenzi.
Inter (3-5-2): Handanovic; Rolando, Ranocchia, Juan Jesus; Nagatomo, Guarin (68° Milito), Taider (56° Kovacic), Cambiasso, Pereira (46° Icardi); Alvarez, Palacio.
Roma (4-3-3): De Sanctis; Torosidis; Benatia, Castan, Balzaretti; Pjanic (56° Taddei), Strootman, De Rossi; Florenzi (75° Marquinho), Totti (79° Dodò), Gervinho.
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