Settimo cap.: Anita, la nipote di Zia Speranza.

Da Gattolona1964

Questa strana e fantastica Zia Speranza o Spery, come la chiamavano in famiglia, aveva una sorella molto più giovane, di nome Divina che non abitava con lei, ma in un paese molto lontano da Villa Patatona. Divina, aveva in gioventù sposato un bellissimo giovinotto del paese che faceva il macellaio, si chiamava Ossobucato. Da quella splendida e saporita unione nacquero tre meravigliose bambine: Anita, Agnese e Alicetta. Zia Speranza adorava le sue nipoti non avendo figli propri, per questo Fulmine era molto geloso di loro. Essendo l’unico figlio di Speranza, raramente e solo dopo una bella cavalcata al galoppo con i suoi amici, le poteva considerare quasi quasi sue cuginette. Anita era rossa di capelli, sembrava che in testa avesse delle carote, il visino era puntellato di coccinelle, ed io anche con i miei occhiali nuovi, faticavo a guardarla senza avere dei continui capogiri, con tutte quelle coccinelle che le danzavano sul viso. Gli occhi erano marroni come una castagna d’autunno, le ciglia arcuate e forti come le setole del mio spazzolino da denti, aveva solo dieci anni ed era già alta come un albero e grassoccia come una focaccia ripiena di miele. Devo ammettere che era alquanto sgraziata, ma possedeva una dote che compresi quasi subito, mentre mi correva incontro facendomi come al solito, cadere per terra. Mi salutò con fare gentile e voce un poco mascolina, stupita quanto me, mi chiese chi ero e se potevo andarmene subito via da Villa Patatona. Mi presentai, fiera del mio nome e mi leccai pure i miei baffi che avevo arricciato in un battibaleno. Le chiesi dispiaciuta come mai non mi voleva in casa sua. Lei seccata, mi rispose:”Tra poco qui ci sarà il torneo di scacchi più importante di tutta Patatonia, vi parteciperanno i migliori giocatori maschi del mondo, ed io essendo femmina (si fa per dire!) sono l’unica donna e dico l’unica, ad essere stata ammessa al Torneo, che naturalmente intendo vincere per aggiudicarmi il primo premio.” Pensai tra me e me che il primo premio sarebbe stato scontato e banale , la solita Coppa a forma di uovo di Pasqua. Mentre parlavo a bassa voce ridendo anche un poco, lei mi fissò per bene negli occhi e in un attimo, le coccinelle che aveva sul viso smisero di danzare. Anita si era fatta così seria che le usciva persino del fumo bianco dalle narici e mi disse, anzi mi urlò” Il primo premio non è una Coppa a forma di uovo di Pasqua, ma è un pennello magico con setole d’oro, che mi consentirà di viaggiare dove io vorrò‘. Se nella mia mente, penserò ad un luogo magico e nuovo che vorrò visitare, basterà che io muova quattro volte in cerchio il pennello e in men che non si dica, sarò in quel luogo. Cosa ne dici ora razza di una gatta curiosa  ed altezzosa?”. Pensai che era un premio favoloso e mi auguravo di tutto cuore di potermela fare amica per chiederle se, nel caso di sua vincita mi volesse insieme a lei, per visitare terre nuove e lontane a me ancora sconosciute. Al pensiero di poter visitare il mondo e tutti i suoi abitanti, il rossetto rosa che avevo applicato con pazienza ed abilità sui miei baffi decolorati mi si stava sciogliendo, ed io sovrappensiero lo stavo mangiando senza rendermene conto! E tutto ciò grazie ad un pennello magico! Chissà se con quel caratterino bizzarro che si ritrovava e, con il mio che non era da meno, saremmo potute diventare buone amiche. Mentre facevo questi dolci pensieri vidi, che si stava allenando con gli scacchi su di una scacchiera grande quanto il prato di Villa Patatona, come pedine usava la sua collezione di scacchi viventi, i suoi amici. Incredula, la salutai, ma lei intenta com’era a studiare le mosse che l’avrebbero fatta vincere, non mi vide nemmeno. In quell’istante ebbi un’illuminazione su come fare per diventare amiche, diavolo d’una Gattolona furbacchiona e pasticciona che sono! “Questa volta vuoi vedere che giro il mondo gratis ed in prima classe?”

Eccoci arrivati ad un altro personaggio della nostra favola: Anita, la maggiore delle tre nipotine di Zia Speranza. Non sono certa che possiate essere interessati alla lettura del mio libro, quindi fatemi sapere con i consueti mezzi, se il libro è di vostro gradimento oppure no. Non ho ancora compreso se vi piace, se vi interessa proseguire la lettura e per pubblicare gli altri capitoli ho bisogno di feedback da parte vostra, cari genitori! Non credo che i bambini abbiano la possibilità di collegarsi ad Internet da soli, o almeno me lo auguro! Quindi lo chiedo a voi adulti con molta gentilezza: proseguo con la stampa degli altri capitoli? Volete sapere come andrà a finire? Desiderate che continui con i personaggi e la seconda storia? Fatemi sapere come comportarmi, in caso contrario passeremo ad altri argomenti!  Buon lunedì mattina….



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