Settimo Cielo

Il settimo cielo è il cielo che appartiene alla suprema legge divina e dove implicitamente "risiede" Dio o, per lo meno le anime illuminate, di molteplici culti e filosofie.
Il Settimo Cielo dei moderni uomini del 2012 è una droga che, venduta come fosse dei semplici ed innocui sali da bagno, in realtà "contiene uno o piu’ derivati sintetici del ‘catinone’. Questa sostanza in natura si trova nella pianta africana del Kat (Cataedulis), che contiene anche la catina. Il catinone e’ un alcaloide che ha un forte effetto stimolante sul sistema nervoso centrale, simile strutturalmente alle anfetamine. Queste sostanze agiscono su tutti i principali neurotrasmettitori stimolanti del sistema nervoso centrale, dalla serotonina alla dopamina, alla noradrenalina. Di per sè queste sostanze non provocano il cannibalismo, questo e’ un mito paragonabile a quello del GHB, ma stimolano gli istinti di chi ha gia’ tendenza alla violenza, sia naturale che indotta dal consumo di stupefacenti, liberando i freni inibitori e provocando disturbi psicotici anche molto violenti ed aggressivi". Una droga che, in diverse nazioni al mondo, ha provocato violenti attacchi di cannibalismo in almeno 3 casi accertati.
E per chi legge fantascienza non è nemmeno questa grande novità. Nè l'avvento della droga, nè che sia connessa agli zombie e ai morti viventi... Nirvana, Pink Lady, K, Spezia. Tanti nomi per lo stesso scenario. Una droga talmente potente da spalancare sia le porte dell'inferno che quelle del paradiso. 
Dipende da chi la assume.
E se chi l'assume diventa talmente violento ed aggressivo da sbranare la faccia di un altro essere umano, che cosa accade alla sua coscienza quando le porte dell'inferno si spalancano in tutta la loro devastante potenza?
Che cosa accade dentro la sua mente?
Gli schemi neuronali connessi al ragionamento razionale si spengono e se ne accendono altri direttamente connessi o a stati innescati dalla ghiandola pineale, o a stati innescati dall'amigdala. Questi ultimi, tra l'altro, sembrano risvegliare ciò che alcuni studiosi identificano come "cervello rettile".