Il libro, edito da Giulio Perrone (123 pagg., 9 euro) parla della singletudine (e non della "zitellaggine" come qualcuno ancora si ostina a definirla, almeno per le donne). Lo fa in modo irriverente e soprattutto divertente analizzandone le varie sfumature. Ovviamente non poteva mancare un gruppo su Facebook (questo il link, iscrivetevi) che è molto seguito e conta già migliaia di iscritti. Vi riporto qui di seguito la presentazione e capirete che è un libro in cui la maggior parte delle ragazze (soprattutto le single, ma non solo) si possono riconoscere e identificare con la simpatica autrice.
«Anche Carrie Bradshow si è sposata con Mr. Big e tu? Com’è possibile che una come te non trovi un fidanzato?» (o peggio: un marito). Domanda di rito. Embè: sono single. Perché non è più solo una questione di scelte (proprie o subite). Non basta la fine di un rapporto: essere mollate o mollare. Non è sufficiente che sulla nostra carta d’identità ci sia impresso: “stato libero”. Una donna diventa single quando un “cavo coassiale” e “un pacco svedese” irrompono nella sua vita (senza un partner). Una vita da single ma non da “scoppiate” solitarie (ci sono pur sempre gli amici e le amiche!). Siete mai rimaste con un rubinetto in mano? Vi capita di nutrirvi in piedi o davanti alla tv? Dormite a braccia larghe nel vostro letto a due piazze (e non osate chiamarlo matrimoniale)? Vi succede che ascoltiate il silenzio (ma meglio il silenzio da single che quello di coppia)? Vi hanno mai chiesto di anticipare le ferie o posticipare il rientro a casa dal lavoro (perché tanto non c’è nessuno che vi aspetta)? Festeggiate san Faustino (il protettore dei single)? Allora queste pagine fanno per voi. Tra pranzi monodose, superstizioni (toccati il naso altrimenti non ti sposi) e uomini che hanno paura di impegnarsi (neanche fossimo le protagoniste di un film di Dario Argento) scopriamo che la nostra vita da single non è sempre rose e fiori (soprattutto fiori d’arancio). Ma basta girare la medaglia per vederne il risvolto positivo.