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Sex and the City. Ma è il caso?

Creato il 29 gennaio 2012 da Lebarricate @gaetano_rizza


Non vorrei apparire come l’ennesimo puritano perchè non credo di esserlo ma, visto come vanno le cose, forse un po’ di puritanesimo ci vuole.
E’ la seconda o terza volta che mi capita di vedere alla Tv degli episodi di una serie televisiva che prima mi era completamente sconosciuta mentre, pare, a molti altri milioni di persone non fosse sconosciuta affatto.
Il titolo della serie è “Sex and the City” e gira attorno alla vita di quattro donne di New York.
Fino a qui non ci sarebbe niente di male. Il fatto è che mentre il primo episodio che mi era capitato di vedere era divertente e solo un po’ spinto, gli altri episodi, in particolare il terzo e ultimo che ho visto, mi hanno lasciato un po’ perplesso.
Ormai si vede davvero di tutto in tv e spesso si vedono telefilm di sesso e violenza sulle donne come se questa fosse una cosa ormai data per scontata dalla società. Telefilm che non mi paiono essere eccessivamente educativi per il pubblico in generale e soprattutto per i giovani ai quali si mostrano come ovvie certe situazioni lesive della dignità femminile che, peraltro, parrebbero viverle senza disagio, come una normalità.
Nella serie (di prima serata) di cui parlo in particolare, si parla della vita di queste quattro ragazze, con molti riferimenti alla vita sentimentale molto sconclusionata, ma con un particolare accento alla vita sessuale, soprattutto di una delle quattro protagoniste, credo cinquantenne.
Per carità, niente di male. Ci sono fior di capolavori del cinema in questo senso.
Ma i capolavori non scadono mai nel cattivo gusto e nella volgarità.
Questa serie non credo pretenda di essere un capolavoro anche se pare aver ricevuto parecchi premi di critica, ma anche se lo pretendesse ne sarebbe ben distante per le continue situazioni sessuali volgari e degradanti della protagonista cinquantenne, per i continui riferimenti volgari al sesso, per i continui doppi (?) sensi e così via.
Riporto una frase che esclama alle sue amiche la tipa alla vista di alcuni atleti australiani che indossano un costume da bagno che evidenzia i loro organi genitali: “Oooh! Chi ha ordinato le salsicce australiane?”. E una scena nella quale sempre lei, in un ristorante di un Paese mediorientale, fa delle avance ad un tipo appena incontrato e gli si strofina contro tanto che quando escono lui ha un evidentissimo alzabandiera… (da copione).
Per il resto è un po’ tutto così, tra una battuta, una scopata col primo che capita e l’altra.
Non lo so, sarò davvero all’antica, fuori dal mondo, estemporaneo. Lapidatemi pure, se volete.
Ma che i nostri ragazzi possano considerare normali queste serie televisive che involgarizzano le donne mi fa un po’ specie.
Ma dov’è andato a finire il buon vecchio femminismo di una volta? Ma era per caso questo il risultato che volevano ottenere? Spero proprio di no.
Dai capolavori accetto qualsiasi cosa.
Ma dalla spazzatura no!
Quindi ripeto: “Sex and the City. Ma è il caso?”.
IL CRONISTA


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