L'impressione che "Sex Tape: Finiti in Rete" giovi assai più all'universo Apple che a quello cinematografico, di cui dovrebbe far parte, è solo uno dei vari passi falsi commessi dalla commedia diretta da Jake Kasdan.
Il più grave infatti è quello di cospargere di grana grossa uno spunto che dalla sua poteva non solo essere più esilarante, ma addirittura andare a stanare ipocrisie, segreti e manie di cui gran parte della gente si nutre pur nascondendole dentro l'armadio. Del filmino hard girato con l'iPad, dai coniugi Jason Segel e Cameron Diaz - alla ricerca di quella scintilla che possa riaccendere la loro vita sessuale come lo era prima dell'arrivo dei figli - si fa un uso e un sopruso smodato, pur dimenticando di consumare i suggerimenti migliori che alla luce del sole si trovavano li a portata di mano, scalpitanti di prendere parte alla scena. A Kasdan viene chiesto di fare i conti con una sceneggiatura grezza e svogliata, una di quelle che da noi affiderebbero a un Carlo Vanzina, un Fausto Brizzi o un Neri Parenti qualunque: scaltra ad inanellare qualche battuta e qualche gag iniziale, ma che non appena c'è da dar sfogo all'estro, si adagia su se stessa, lavorando di rimessa.
E a dir la verità, cane a parte, nella pellicola di Kasdan il tempo per ridere lo si trova, e lo si fa nonostante il taglio comico scelto non sia poi così fine. Qualche situazione assurda o battuta di gusto non manca e il bottino spogliato alla fine della fiera ci si accorge essere, se non notevole, quantomeno accettabile. Ciò comunque non basta a concedere a "Sex-Tape: Finiti in Rete" quel poco di gloria che andava cercando poiché, a parte i compiti secondari che possono essere quelli di aver condiviso generosamente un corpo nudo ancora notevole di una Cameron Diaz in formissima, ed il jolly di Jack Black tirato in ballo a sorpresa, ciò che lascia in eredità è solo merce di seconda mano e di poco valore.
Niente a che vedere, insomma, con quella che, a quanto pare, è rilasciata dall'azienda di Cupertino.
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